Di fronte alle spiegazioni del presidente dell’Istituto Nazionale delle Risorse Idrauliche, Antonio Rodríguez, e della vicepresidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Inés María Chapman, sulle azioni di rivitalizzazione del sistema delle pompe, dei cambi dei tubi e dei connettori, la riparazione delle perdite e altre azioni a Manzanillo, il mandatario ha valutato l’importanza di apprendere dalle lezioni del tremendo costo per la nazione degli investimenti male eseguiti e della mancanza di controllo.
Poi ha convocato a dare agilità alle soluzioni che si annunciano con prontezza o hanno già risorse d’appoggio nazionale, come il termine dei settori 9 e 10 o l’equipaggiamento di una brigata specializzata in perdite. Intanto i problemi che necessitano tempi maggiori dovranno essere affrontati con proposte fattibili.
Il mandatario ha dato l’esempio dell’esistenza di 101 edifici multi familairi che non dispongono di cisterne e che necessitano una forte pressione con le pompe, un problema che si potrebbe attenuare con la collocazione di batterie di contenitori fabbricati nella produzione locale dei materiali della costruzione.
In relazione al tema, Díaz-Canel ha portato il dibattito sul caso di una richiesta di sfruttamento di una cava realizzata da Manzanillo e inviata al livello centrale un anno fa, ancora senza risposta ed ha chiesto le motivazioni, criticando irrazionalità e i ritardi inutili.
«Non possiamo avanzare se siamo lenti con le decisioni. Quello che dev’essere centralizzato va centralizzato, ma che avvenga rapidamente», ha detto.
«Se la risposta è no, va detto subito e se è sì anche più rapidamente. Queste sono burocrazia e le perdite di tempo inutili».
Sulla stessa visione critica dei problemi quotidiani che complichiamo perché siamo lenti e insensibili, il presidente ha chiesto spiegazioni e indicazioni precise di responsabilità, con un esempio della mancanza di distribuzione di olio commestibile nei negozi della catena Caribe di Bayamo quando c’era in un magazzino un contenitore di 1500 casse del prodotto ed anche di fronte alla vendita libera di riso.
«Queste sono le cose che non possono avvenire e tanto meno nei momenti attuali in cui il paese fa uno sforzo dedicando finanziamenti quasi solo agli alimenti. È irresponsabile che giungano e non si vendano rapidamente alla popolazione. Continuo a insistere che questi tempi non sono per andare lenti, si deve lavorare in un modo differente, con stili di lavoro urgente. Qui non c’è spazio per la calma né per l’accomodamento e si deve esigere agilità da tutti i dirigenti di tutte le istituzioni».
Animato dalle esperienze di Granma nella ricerca di soluzioni economiche locali, nella produzione di alimenti umani e animali, nel fomento di nuovi prodotti esportabili, nell’informatizzazione e la prestazione di servizi e altri ambiti, il Capo di Stato ha insistito sul consolidamento del rafforzamento dell’impresa statale con nuovi vincoli, senza perdere la rotta dell’accompagnamento della scienza, generata territorialmente.
Tra le indicazioni puntuali vincolate alla provincia con estensione al paese, il mandatario ha sottolineato l’espansione delle esperienze della genetica dell’allevamento dei bovini, ne trasferimento degli embrioni, nella verifica dei resultati effettivi della resa delle terre assegnate in usufrutto; la riabilitazione delle macchine per l’irrigazione nell’Impresa di Bayamo, lo studio dello sfruttamento dei residui del marmo, il riscatto delle fattorie di acquicoltura, il recupero dei ritardi negli investimento dell’agricoltura, soprattutto del riso e potenziare il ruolo del magazzinaggio e del bilancio degli alimenti a Granma, risolvendo specificatamente le deficienze nell’assistenza primaria della salute che generano congestioni nei servizi nei corpi di guardia degli ospedali provinciali e formano un deterioramento locale dell’ assistenza ai familiari dei pazienti gravi nell’ospedale Carlos Manuel de Céspedes, di Bayamo.