Lettera di una dottoressa cubana in Venezuela

“Caracas, 15 maggio 2019

Come professionista della salute formata dalla rivoluzione negli insegnamenti di Martì, il Che Guevara e Fidel, credo nell’altruismo, nell’umanesimo e nell’internazionalismo, che costituiscono l’essenza della formazione medica nel mio paese, facendo valere quello che ha detto l’Apostolo: “Aiutare quello che ha bisogno di noi, non è solo parte del dovere, bensì della felicità.”

Migliaia di collaboratori compiono il loro dovere internazionalista in tutta la geografia venezuelana e le difficoltà non ostacolano il compimento della nostra missione, avendo la volontarietà come principio.

Come medico della Parrocchia “La Candelaria”, lavoro nella Promozione di Salute e la Prevenzione delle Malattie, nella vaccinazione, nel parto umanizzato, nel dispensario della popolazione e realizziamo Giornate di Salute nelle zone con maggiore necessità di attenzione medica.

I popoli della Nostra America e del resto del mondo, sanno perfettamente che potranno sempre contare sulla mia vocazione umanista e solidale, interessata solamente nel migliorare la salute della popolazione che stiamo curando, senza importare gli ideali politici, la razza od il credo religioso.

L’impegno internazionalista che assumiamo noi professionisti della salute laureandoci nelle Università Mediche di Cuba, continueremo a compierlo nel luogo dove sia necessario, perché un medico solo è schiavo della sua vocazione umanista”.

Marisnely Echemendia Concepcion da Cubadebate

traduzione di Ida Garberi

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