«Ci troviamo alle porte di grandi vittorie in Nuestra America, ma dobbiamo resistere con forza, come lo hanno fatto il popolo cubano e il venezuelano».
No! Non stiamo dietro a una trincea per proteggerci, aspettando che ci sparino.
No! Stiamo dietro a una trincea per proteggerci, ma andiamo avanti in offensiva. Stiamo sorprendendo l’imperialismo», ha segnalato Jorge Arreaza, ministro del Potere Popolare per le Relazioni Estere del Venezuela, durante una manifestazione politico-culturale realizzata ieri, lunedì 20, nell’Università di Scienze Informatiche dov’è stato riaffermato l’accompagnamento di Cuba alla Rivoluzione Bolivariana.
Arreaza ha assicurato che il sud americano è un territorio in disputa tra l’imperialismo che pretende di colonizzarlo e i popoli che necessitano sovranità per disporre di fonti proprie di entrate economiche.
«Il socialismo garantisce i diritti dei popoli», ha avvertito il Cancelliere venezuelano».
Prima di lui, Adán Chávez Frías, ambasciatore venezuelano nell’Isola, ha spiegato che gli USA hanno applicato al suo paese tutte le ricette possibili: guerra mediatica, finanziaria, psicologica e economica. Tutto è fallito grazie alla resistenza mostrata per le strade.
«Il presidente è Nicolás Maduro e continuerà ad esserlo, perché il nostro popolo continuerà a combattere».
I due oratori hanno sottolineato che è strategico rivitalizzare con maggior forza l’Alleanza Bolivariana dei Popoli di Nuestra America – Trattato di Commercio dei Popoli (ALBA-TCP).
Studenti, professori e lavoratori della UCI hanno appoggiato i fratelli venezuelani esortando all’unità di tutti i popoli per vincere l’imperialismo ed hanno ratificato che Cuba e Venezuela continueranno la loro fraternità in qualsiasi circostanza che s’imponga nel futuro.