La questione Venezuela campeggia sui media mainstream nostrani solo quando questi decidono di propalare fake news sulla Rivoluzione Bolivariana e il presidente Maduro. Ogni qualvolta invece la nazione sudamericana viene elogiata per alcune politiche implementate dal chavismo la notizia è sistematicamente occultata.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha riconosciuto il Venezuela come il paese leader nel garantire alla popolazione il diritto all’abitazione, ha reso noto oggi il ministro Ildemaro Villarroel.
Con oltre 2 milioni 640 mila case già arredate e comprese di elettrodomestici consegnate alle famiglie bisognose sin dal suo inizio nel 2011, la Gran Misión Vivienda Venezuela (GMVV) soddisfa uno degli obiettivi di Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, elaborato dalle Nazioni Unite.
Il governo venezuelano espone in questi giorni la portata del programma di punta della Rivoluzione Bolivariana durante la prima sessione dell’Assemblea ONU-Hábitat, in programma fino al 31 maggio a Nairobi, in Kenya.
Attraverso il social network Twitter, Villarroel ha riferito che, come parte del suo programma all’evento, la delegazione venezuelana ha tenuto riunioni con rappresentanze di vari paesi.
“Dal Kenya all’UN-Habitat abbiamo un incontro bilaterale con la Repubblica di Serbia. Il governo bolivariano rafforza i legami di cooperazione e porta l’esempio della GMVV in tutti i paesi del mondo”, ha scritto il dirigente bolivariano sulla piattaforma di comunicazione.
Poi ha aggiunto che nella riunione con il ministro della Casa e Urbanistica della Repubblica d’Algeria, le parti hanno condiviso ‘storie di successo’ su homebuilding e visite tecniche coordinate tra entrambi i paesi per conoscere i rispettivi punti di forza.
La delegazione venezuelana ha anche scambiato informazioni con funzionari governativi del settore abitativo del Mozambico e del Botswana.
All’Assemblea UN-Habitat hanno partecipato rappresentanti di agenzie delle Nazioni Unite, le autorità locali, settore privato, portavoce della società civile, organizzazioni giovanili, le donne e gli accademici, tra gli altri, secondo il sito ufficiale della manifestazione.
Più di 12 milioni e 450 mila persone – poco più di un terzo della popolazione del Venezuela – hanno beneficiato finora della missione statale, inizialmente creata per aiutare le famiglie colpite da forti piogge in Venezuela alla fine del 2010 e inizio del 2011.
Successivamente, il programma ha esteso la sua portata al resto della popolazione che, a causa di ragioni economiche, e a causa dell’elevato costo degli immobili nel mercato speculativo, non aveva una casa propria.
L’esecutivo bolivariano mira a costruire cinque milioni di case prima della chiusura del 2025.
Intanto nell’Italia che vuole dare lezioni di democrazia e politica al presidente Maduro continuano le tensioni sulla questione abitativa. I senza tetto aumentano in maniera esponenziale visto che sempre più famiglie impoverite non hanno la forza di pagare un affitto e nuove case popolari non vengono costruite.