Per la prima volta nel paese, nell’Istituto Nazionale di Oncologia e Radiobiologia (INOR) si realizza una chirurgia dell’esofago con una tecnica minimamente invasiva, in una posizione di decubito prono (a pancia sotto e la testa di lato), che non solo evita le complicazioni respiratorie che si presentano quando si interviene chirurgicamente in quest’area del corpo, ma che aiuta a una migliore evoluzione post operatoria, ha spiegato a Granma Internacional il chirurgo Ivanis Ruizcalderón Cabrera.
Il dottor Carlos Díaz Mayo ha detto che la possibilità d’estirpare con queste tecniche i tessuti attorno all’esofago permette di garantire la qualità e il pronostico dell’operazione, diminuendo le possibilità di propagazione delle cellule cancerogene.
Il cancro dell’esofago è una patologia rara -il 3% circa dei cancri di tutte le localizzazioni- ha commentato Luis Curbelo Alfonso, direttore del INOR–, ma trattarlo è estremamente difficile.
«Nel INOR, ha segnalato il dottor Curbelo, dove si seguono il 15% – 18 % dei pazienti di cancro del paese, la chirurgia di minimo accesso si è consolidata negli ultimi quattro anni. Oggi uno su tre pazienti si opera con questa tecnica, e anche se tutte le localizzazioni di cancro non sono adatte a questo modo di procedere, il poposito è che i casi che possono essere trattati per questa via contino con l’esperienza dei nostri professionisti e sulle risorse necessarie», ha riferito.
«La chirurgia di minimo accesso necessita alte tecnologie e materiali costosi, ma la sua applicazione è una priorità del sistema di salute cubano», ha detto ancora Curbelo Alfonso.