Secondo un comunicato emesso dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, alle sanzioni già annunciate lo scorso 17 aprile e all’attivazione del III Títolo della Legge Helms-Burton, ieri si è aggiunta la decisione di non permettere i viaggi culturali e educativi di contatto con il popolo cubano, più noti come «people to people», e altre relazionate ai servizi di viaggi e trasporti , rimesse banche, affari di commercio e telecomunicazioni, tra l’altro.
L’aggressività dell’amministrazione Trump contro i nostro paese sembra non avere fine. Alle sanzioni già annunciate lo scorso 17 aprile e all’attivazione del III Titolo della Legge Helms-Burton, ieri si è aggiunta la decisione di non permettere i viaggi culturali e educativi di contatto con il popolo cubano, più noti come «people to people», e altre relazionate ai servizi di viaggi e trasporti , rimesse banche, affari di commercio e telecomunicazioni, tra l’altro.
Secondo un comunicato emesso dal Dipartimento del Tesoro, si proibirà viaggiare a Cuba agli aerei privati e corporativi, alle navi da crociera, ai velieri, alle navi da pesca ed imbarcazioni similari, anche se si stabilisce una “esenzione” per determinate visite educative di gruppi precedentemente autorizzati, di coloro che hanno comperato almeno una transazione relazionata con il viaggio, come l’acquisto di un biglietto o la prenotazione d’un alloggio, da realizzare entro il 5 giugno. Si autorizzeranno a viaggiare nell’Isola gli aerei civili che operano con certificato di Operatore di Trasporto Aereo o altro specificato dall’Amministrazione Federale dell’aviazione.
Gli Stati Uniti, il paese che si erige come artefice della democrazia e difensore dei diritti umani, permetteva sino ad ora che i suoi cittadini viaggiassero a Cuba per visite di governo, attività di mezzi di comunicazione o centri d’investigazione, progetti educativi, religiosi e medici, tra gli altri.
Ora pretendono d’imporre un nuovo muro di contenzione alla relazione tra i nostri due popoli, ignorando vincoli storici che non hanno nulla a che vedere con l’irrazionalità e la mancanza di rispetto.
Per il Segretario del Tesoro USA, Steven Mnuchin, le nuove restrizioni prendono solamente frenare «il ruolo destabilizzatore di Cuba in America Latina», perché li «preoccupa» l’appoggio offerto dall’Isola grande delle Antille a Venezuela e Nicaragua.
Quello che li deve preoccupare in realtà è l’esempio di Cuba di fronte al mondo, una piccola Isola che da 60 anni affronta il più grande impero che la storia ha mai conosciuto e che stende la sua mano solidale a tutti popoli che lo necessitano, non con quello che avanza, ma anche con quello che ci manca, come ha detto il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz.
Il cancelliere cubano Bruno Rodríguez Parrilla ha scritto ieri, martedì 4, nel suo account in Twitter, che le differenze si devono sempre risolvere sulla base del dialogo e la cooperazione e con la stretta applicazione del Diritto Internazionale ed ha condannato energicamente le nuove sanzioni perché «pretendono asfissiare l’ economia e danneggiare il livello di vita dei cubani per strapparci concessioni politiche, ma falliranno di nuovo».
Il Presidente cubano Miguel Díaz-Canel Bermúdez ha assicurato che Cuba non si lascerà intimorire né distrarre con nuove minacce e restrizioni.
«Lavoro, creatività, sforzi e resistenza sono la nostra risposta Non hanno potuto asfissiarci Non potranno fermarci. Vivremo e vinceremo», ha segnalato il mandatario cubano.