Il canale Caribe della televisione cubana riporta che l’ambasciatrice in Canada, Josefina Vidal, ha informato che il governo dell’Isola ha protestato ufficialmente presso le autorità di questo paese per la chiusura dei servizi d’immigrazione canadesi in Cuba.
In un’intervista con Radio Canadá, la diplomatica ha detto che il suo governo non intende la ragione della chiusura o della riduzione sostanziale del personale dell’ambasciata canadese ed ha aggiunto che le ragioni della misura sono stati i misteriosi mali sofferti da vari diplomatici canadesi che stavano in Cuba dal 2017, e che inizialmente si attribuirono ad “attacchi acustici”.
Valutando le conseguenze dei queste misure nell’ambasciata, la diplomatica ha segnalato che i cubani devono viaggiare due volte, con un alto costo a un’ambasciata canadese in un altro paese, il Messico magari, per ottenere un visto canadese.
Questa misura danneggia centinaia di persone, includendo i canadesi con i loro figli che hanno un membro della famiglia cubano.
Il Canada sta riproducendo il modello statunitense che da Donald Trump, obbliga i cubani che desiderano un visto statunitense a visitare un’ambasciata statunitense di un terzo paese, per esempio la Colombia.
La riduzione del personale dell’ambasciata canadese ha anche altri gravi effetti, ha indicato l’ambasciatrice.