Il presidente Donald Trump ha un’ossessione con Cuba e Venezuela, che lo porta ad essere irrazionale, coattivo, monotematico e volgare, ripetendo argomenti assurdi ai quali non credono nemmeno nel suo paese.
Il presidente Donald Trump non la smette con le sua accuse contro Cuba.
In un’intervista di giovedì 20 con Telemundo –va detto, la prima che offre a una televisione in spagnolo– ha assicurato: «Vedete quello che sta succedendo in Venezuela? È orribile. E sapete chi è il principale responsabile del problema? Cuba, che vi tiene 25000 soldati».
Come se fosse poco ha detto anche che lui «sistemerà la situazione a Cuba»
E che la sua politica d’indurimento del blocco e l’imposizione di altre misure con le quali si annulla l’avvicinamento bilaterale raggiunto durante il mandato di Barack Obama «potrebbe accelerare la transizione verso la democrazia nell’Isola comunista».
Ha reiterato che l’Isola grande delle Antille è la responsabile del prolungamento della crisi in Venezuela per l’appoggio militare che offre al governo di Nicolás Maduro, anche se ha ammesso che Juan Guaidó non è riuscito a «spiazzare» il mandatario venezuelano perché questo è «un processo» che necessita tempo.
Definitivamente, quello che il presidente statunitense prova con Cuba e Venezuela è un’ossessione che lo porta ad essere irrazionale, coattivo, monotematico e volgare, ripetendo argomenti assurdi ai quali non credono nemmeno nel suo paese.
Cuba ha smentito queste e tante altre calunnie orchestrate da Wshington, perchè ci assistono la forza della ragione e della verità.
Le sole truppe che abbiamo in Venezuela sono quelle che formano l’Esercito dei camici bianchi della medicina cubana che aiutano lì a salvare milioni di vite, come lo fanno altri migliaia di professionisti della salute in molte parti del mondo.
Nella nazione bolivariana ci sono anche i nostri maestri e professori che operano come coordinatori e consulenti delle missioni che hanno elevato la qualità dell’educazione di questo paese e l’hanno portata nei paraggi più isolati. Lì ci sono gli istruttori d’arte che riscattano e rinforzano l’identità nazionale e latinoamericana e gli sportivi, che lavorano captando e formando i giovani talenti, così come preparano altri che rappresentano questa nazione nelle gare internazionali.
L’aberrazione di Trump come quella del suo assessore John Bolton -un altro bugiardo patologico– fanno vedere in forma vergognosa chi sono i veri responsabili della situazione in Venezuela e sono gli stessi che tentano con veemenza d’asfissiare economicamente il popolo cubano, di farci arrendere per fame e malattie, togliere prestigio alla volontà e all’amore che i nostri collaboratori spargono e di negare l’essenza umana stessa della solidarietà.