Gli aspiranti alla presidenza USA desiderano la fine del blocco

Il  quotidiano nordamericano Tampa Bay Times ha incluso il tema in una serie di risposte date al media da 15 di 25 canditati che cercano la nomina della forza azzurra per le elezioni de 2020.

Washington – L’idea che il blocco imposto dagli USA a Cuba è una politica fallita, è estesa tra gli aspiranti democratici alla presidenza, molti dei quali vogliono eliminare questa politica.

Il  quotidiano nordamericano Tampa Bay Times ha incluso il tema in una serie di risposte date al media da 15 di 25 canditati che cercano la nomina della forza azzurra per le elezioni de 2020.

Di fronte all’interrogativo: «Lei lo farebbe terminare e continuerebbe con l’embargo (il blocco) commerciale imposto a Cuba?»,  il senatore  Bernie Sanders ha sostenuto che giungendo alla Casa Bianca eliminerebbe questa politica ed ha aggiunto che appoggia la decisione dell’ex mandatario Barack Obama (2009-2017) d’iniziare un processo di normalità delle relazioni bilaterali. Il legislatore per il Vermont, che occupa il secondo posto nella maggioranza delle inchieste sui candidati democratici, ha detto attraverso un portavoce che questo assedio è gravemente dannoso per le imprese statunitensi e per il popolo cubano.

La  sua collega della Camera Alta, Elizabeth Warren ha indicato che lei stessa è una patrocinatrice originale di un progetto di legge bi-partitico che metterebbe fine al blocco ed ha sostenuto che appoggia la fine delle restrizioni ai viaggi dei nordamericani nell’Isola. In accordo con la senatrice, gli Stati Uniti applicano da più di 50 anni una politica d’isolamento fallita e per questo ha criticato il Governo di Donald Trump che ha imposto nuovamente severe sanzioni contro il territorio vicino. «Sono a favore  della difesa della normalità delle relazioni con Cuba, perchè credo che l’impegno sostenga il popolo cubano; le politiche d’isolamento non lo fanno», ha affermato Warren, un’altra delle figure con la posizione migliore tra gli aspiranti alla residenza esecutiva.

Per il sindaco  di South Bend, Indiana, Pete Buttigieg, le politiche del Governo di Trump verso  Cuba sono molto controproducenti in tutti gli ambiti e si è pronunciato  a favore dell’avvicinamento.  ‘Se gli Stati Uniti vogliono avere un’influenza positiva nei cambi politici ed economici in Cuba, devono mantenere un dialogo aperto con il Governo e la società cubana»,ha sostenuto Buttigieg. Il sindaco ha denunciato che l’ostilità dell’attuale esecutivo nordamericano sta danneggiando l’emergente settore privato di Cuba, “la stessa gente che il presidente Trump ha detto che vuole aiutare”,  e nello steso tempo le sanzioni rendono più difficile  la vita ai cubani comuni e provocano frizioni con gli alleati di Washington.

L’ex senatore Mike Gravel h risposto che farebbe terminare immediatamente il blocco e aprirebbe relazioni normali con Cuba. «L’unica ragione per il blocco è paralizzare settori vitali dell’economia cubana  per poi fare un passo indietro e affermare che il suo sistema non può funzionare sino a che non si considerano le necessità dei cubani e degli statunitensi»

La senatrice Kamala Harris ha detto che: «Si deve far terminare questa politica fallita e adottare una messa a fuoco più intelligente che dia potere alla società civile cubana e alla comunità cubano americana per stimolare il loro progresso e determinare liberamente il loro futuro.

L’ex governatore del Colorado, John Hickenlooper, che ha visitato l’Isola nel 2017 quando aveva questo incarico, ha riconosciuto che esistono chiare differenze tra gli Stati Uniti e il Governo cubano, ma ha considerato che l’avvicinamento è il cammino più adeguato da seguire ed ha difeso il commercio bilaterale e i viaggi.  «L’amministrazione attuale dice che la sua politica è  disegnata per appoggiare il popolo cubano. Di fatto migliaia di uomini d’affari e di piccole imprese cubane stanno soffrendo la decelerazione dei viaggi dagli Stati Uniti all’Isola», ha detto.

Il governatore de Washington, Jay Inslee, ha assicurato che se fosse presidente toglierebbe il blocco ed ha ricordato che nel 2015 si era unito ad altri otto presidenti statali che avevano chiesto al Congresso la fine di questo assedio. Far terminare questa politica rinforzerebbe l’industria agricola nordamericana e creerebbe posti di lavoro in questo paese. Nello stesso tempo beneficerebbe sia l’economia degli Stati Uniti che quella di Cuba ed ha condannato le misure indirizzate ad isolare la nazione dei Caraibi.

Per la senatrice  Amy Klobuchar, l’apertura di nuovi mercati  e la riduzione delle barriere commerciali sono fondamentali per la crescita economica statunitense e l’eliminazione de blocco imposto a Cuba aprirebbe le porte a un grande mercato d’esportazione e fomenterebbe l’economia delle due nazioni.

Anche l’ex congressista Beto O’Rourke vuole eliminare il blocco. Lui stima che gli interventi degli Stati Uniti in America Latina sia in Cuba, Nicaragua, Guatemala o El Salvador, sono risultati disastrosi ed hanno provocato molti problemi che oggi si vedono alle frontiere. «Beto lavorerebbe con soci regionali per rendere normali le relazioni con Cuba e migliorare ogni dinamica di questa associazione, dal commercio ai viaggi», ha segnalato al quotidiano un portavoce dell’ex rappresentante.

Il congressista Eric Swalwell ha coinciso che è l’ora d’eliminare i blocco ed ha considerato che Obama  seguiva il cammino corretto cancellando varie restrizioni imposte ai viaggi, alle finanze e altri scambi commerciali, così come l’apertura di un’ambasciata a L’Avana.
Swalwell ha condannato il recente indurimento dell’assedio creato dal presente esecutivo  con la proibizione delle navi da crociera, degli yacht e delle altre imbarcazioni, otre all’eliminazione delle visite educative, perchè «questo fa tornare indietro nella normalità delle relazioni».  Inoltre ha richiamato attenzione sul fatto che anche con altre nazioni esistono differenze in materia dei diritti umani, ma questo non ha impedito i vincoli commerciali degli Stati Uniti con questi territori.

La senatrice  Kirsten Gillibrand ha detto che l’assedio non ha funzionato e Continua a danneggiare la popolazione e si è mostrata a favore dell’eliminazione  del blocco, riconoscendo che in questo vede un’opportunità per influire sul Governo di Cuba.  In accordo con la coalizione Engage Cuba, che promuove l’eliminazione de blocco e vuole migliori vincoli bilaterali,

in totale sono 22 gli aspiranti democratici alla Casa Bianca che sono d’accordo con un avvicinamento alla più grande delle Antille.

(M. Andrés Román è corrispondente di Prensa Latina negli USA.)

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