Il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, e i Ministri d’Economia e Pianificazione, Finanze e Prezzi, Lavoro e Previdenza Sociale partecipano oggi alla prima Tavola Rotonda dedicata ad offrire più dettagli sulle misure adottate di recente dal Consiglio dei Ministri
Il presidente cubano, Miguel Díaz-Canel, ha espresso alcune considerazioni finali in questa Tavola Rotonda
Ha chiamato a prepararsi per l’implementazione concreta delle misure in ogni luogo. Ha detto che anche se la Tavola Rotonda non ha coperto tutti i dettagli, ha soddisfatto gli interrogativi più importanti e che «siamo obbligati a pensare come paese per non tornare alle condizioni del periodo speciale».
Ha affermato che le misure suppongono una base per l’ordine futuro e ci preparano per sostituire metodi amministrativi per metodi economici e finanziari.
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La ministra di Finanze e Prezzi, Meisi Bolaños Weiss, ha spiegato che è necessaria la riduzione del bilancio del paese dopo l’applicazione delle misure ed ha chiarito che la popolazione dev’essere partecipe nel processo di revisione dei prezzi.
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Nel mezzo dell’approvazione del Titolo III della Legge Helms-Burton, che indurisce il blocco contro Cuba molti detrattori del socialismo cubano hanno dato per scontato un ritorno al periodo speciale, ma senza dubbio la Rivoluzione ha dimostrato, come tante altre volte nella storia che al disopra di tutte le avversità la priorità è e continuerà ad essere il popolo. Conosca i dettagli qui: www.granma.cu
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Margarita González Fernández assicura che non si esclude nessuno del settore statale nell’incremento dei salari.
Afferma che la misura comprende tutti i lavoratori del settore statale e non si esclude nessun lavoratore e il salario minimo s’incrementa a 400 pesos.
La Ministro ha spiegato l’incremento salariale del settore statale ponendo come esempio i settori dell’educazione e la stampa e ha segnalato che il salario medio sarà di 1 067 pesos.
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Alejandro Gil Fernández, ministro d’Economia e Pianificazione, ha spiegato che le misure adottate sono incamminate a stimolare le politiche di governo approvate ed afferma che tra gli obiettivi di queste misure c’è l’eliminazione degli ostacoli che rendono difficile il vincolo produttivo tra i differenti attori economici tra il settore statale e quello non statale.
Commenta, che è necessario sostituire le importazioni creando meccanismi per questo così come rendere flessibile la pianificazione senza perdere la sua pianificazione centrata e che si devono ascoltare le proposte del piano dalla base e distruggere il concetto «non si può fare quello che non è nel piano».
Ossia il piano non può essere una camicia di forza né la sua elaborazione né la sua esecuzione, ma lo si deve aggiustare allo scenario del momento.
Poi ha precisato che si deve incrementare il pagamento degli utili ai lavoratori da tre salari medi a cinque, in accordo con il compimento di certi requisiti.
Si deve incrementare la captazione di divise che escono dal paese in funzione dello sviluppo e creare prodotti finanziari produttivi che permettano di captare un maggior numero di rimesse.
Il titolare ha spiegato l’importanza di rinforzare l’impresa statale, per cui si deve sviluppare un’istituzione finanziaria. Si deve permettere che le imprese possano ritenere totalmente o parzialmente la super produzione delle esportazioni (per investire).
Deve migliorare l’incentivo del lavoro mediante l’incremento del salario del settore statale e il perfezionamento del salario nel sistema delle imprese.
Gil ha sottolineato il lavoro che si deve realizzare nella struttura d’offerta con l’obiettivo d’evitare l’aumento dei prezzi nel mercato e prevenire che i processi di sviluppo locale incitino all’importazione, ossia tentare di ottenere il maggior beneficio possibile dalle risorse assegnate
Ha spiegato che l’incremento del salario si realizza al settore statale che offre beni e servizi che non si pagano, che sono gratuiti e non hanno influenza nei costi ed ha indicato che «Siamo in condizione d’implementare le misure con successo e che queste siano a beneficio della popolazione».
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Il presidente Díaz-Canel ha spiegato le ragioni delle misure pianificate ed ha spiegato le analisi realizzate, e riferendosi all’incremento salariale ha riaffermato che : «Non contraddice quello che faremo nel futuro ed è un primo passo».
Il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, e i Ministri d’Economia e Pianificazione, Finanze e Prezzi, Lavoro e Previdenza Sociale partecipano oggi alla prima Tavola Rotonda dedicata ad offrire più dettagli sulle misure adottate di recente dal Consiglio dei Ministri
QUALI SONO STATE LE MISURE APPROVATE?
• Il Consiglio dei Ministri ha approvato un gruppo di misure per stimolare l’economia e tra queste un incremento del salario nel settore statale e anche delle pensioni per dare una maggiore risposta alle necessità della popolazione e dell’economia, incentivando l’attiva partecipazione di tutti gli attori nella ricerca di soluzioni e nello scontro con l’assedio economico che impone il governo degli Stati Uniti
•«Non è l’incremento salariale finale al quale andiamo ma è bastante significativo per le condizioni in cui ci troviamo», ha indicato il Presidente di Cuba
•Il proposito è – ha assicurato il Presidente -che questa decisione si cominci ad applicare nel salario del mese di luglio per far sì che prima che finisca l’estate i lavoratori ricevano i primi benefici.
•Per il settore statale il salario minimo s’incrementa a 400 pesos e il salario medio mensile per lavoratore si eleva a 1067. Questa misura comprende un milione 470mila 736 lavoratori degli organismi e dell’Amministrazione Centrale dello Stato, degli organi locali del Potere Popolare, le organizzazioni e le associazioni, ed ha un costo stimato annuale di 7mila 50 milioni di pesos
• Nel caso della Previdenza Sociale, si considereranno gli incrementi realizzati nel novembre del 2018 alla pensione minima e questa si mantiene a 242 pesos. Il resto delle persone che sino ad ora non hanno ricevuto nessun aumento e ricevono pensioni inferiori a 500 pesos ora saranno beneficate con l’approvazione di nuove misure e questo favorirà un milione 281mila 523 persone, con un costo stimato annuale di 700 milioni di pesos.
• La Previdenza Sociale non avrà cambi dopo l’aumento realizzato nel novembre del 2018 quando la quantità si fissò in 218 pesos.
• Si generalizzerà l’applicazione del Contributo speciale alla Previdenza Sociale, ai lavoratori del settore statale come parte del principio che tutti si apporti al finanziamento delle spese che coprono le prestazioni per questo concetto. Avranno un tipo impositivo del 2,5 % coloro che ottengono entrate mensili sino a 500 pesos e del 5% quelli che ricevono salari superiori ai 500 pesos.
• Con l’obiettivo d’evitare l’effetto inflazionario della misura il Ministero delle Finanze e Prezzi disporrà i meccanismi necessari in tutta l’economia che permettano di attenuare possibili incrementi dei prezzi.
• Il Presidente cubano ha indicato che i ministeri implicati devono stabilire meccanismo per stare al tanto dei prezzi e vedere dove si muove il consumo «così avremo il tempo di rettificare qualsiasi elemento e di evitare inflazioni».
• Díaz-Canel ha richiamato l’attenzione sulla necessità d’essere razionali nel completamento dei documenti e chi inizierà a lavorare dovrà essere quello che renderà di più perché la misura non è per gettare il denaro ma per stimolare chi lavora ad apportare di più.
• Inoltre ha insistito che partendo da adesso è urgente preparare bene i quadri per evitare interpretazioni sbagliate e dare un seguito sostantivo al comportamento di questi temi.
Abbiamo una «cattiva notizia» da dare agli imperialisti: qui c’è la Rivoluzione cubana vittoriosa e andiamo avanti
03.07 – Il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Miguel Díaz-Canel Bermúdez e i titolari d’Economia e Pianificazione, Alejandro Gil Fernández; Finanze e Prezzi , Meisi Bolaños Weiss; lavoro e Previdenza Sociale , Margarita González Fernández, hanno partecipato alla prima delle Tavole Rotonde dedicate ad offrire dettagli sulle misure adottate di recente dal Consiglio dei Ministri.
Nel programma televisivo, al quale han partecipato membri del Consiglio dei Ministri e della Segreteria del Comitato Centrale del Partito, Díaz-Canel ha valutato come significative le decisioni economiche annunciate, considerando le sempre più numerose difficoltà e partendo dalle misure imposte dall’amministrazione statunitense.
«Stiamo partendo dalla congiuntura attuale in cui stiamo vivendo, dalla situazione attuale marcata dalla perversità e dal sempre più numeroso insieme di difficoltà che l’attuale politica del amministrazione del governo degli USA impone al nostro popolo» ha denunciato il mandatario cubano.
Questo ci crea un gruppo di problemi nel’ordine interno, come la persecuzione finanziaria, la contrazione dei crediti per le stesse pressioni dell’amministrazione statunitense, la chiusura praticamente assoluta dei mercati più vicini al nostro paese, l’attacco spietato alle fonti di entrate sulle quali contiamo e le minacce di sanzioni o le stesse sanzioni che già applicano a tutti coloro che osano commerciare con Cuba.
Nessuno però ha perso il sonno a Cuba per queste minacce, per questa politica d’ingerenza e per questa crescita della retorica dell’amministrazione del Governo degli Stati Uniti contro Cuba.
Noi abbiamo ratificato che non abbiamo rinunciato e non rinunceremo a far sì che la nostra economia – piccola e assediata- in tutti questi 60 anni di Rivoluzione sia prospera e sostenibile. Questa è una volontà. Questo lo aneliamo e continuiamo a difenderlo.
È dimostrato, ha segnalato, che il popolo cubano con convinzione e decisione affronta il blocco genocida e anche noi ci sforziamo in identificare e superare gli ostacoli che alcuni chiamano il blocco interno, ossia le nostre insufficienze, gli stessi imbrogli che poniamo, la burocrazia che abbiamo e tutti quei problemi che c’impediscono d’avanzare in maniera più coerente con gli stessi precetti e principi che abbiamo difeso nell’attualizzazione del nostro modello economico e sociale.
Ma noi abbiamo anche pianificato che nessuna minaccia ci distrarrà dal nostro dovere di difendere l’invulnerabilità della Rivoluzione in tutti gli ambiti.
Le misure che abbiamo proposto e che oggi saranno condivise con maggior ampiezza dai compagni presenti del Consiglio dei Ministri, non hanno niente a che vedere con il populismo, come hanno voluto attaccare alcuni che non si sono mai interessati al benessere del popolo cubano e che cercano di denigrare e macchiare ogni passo che fa la Rivoluzione.
Questo ha a che vedere molto con quanto vissuto dal Consiglio dei Ministri in questa tappa di scambio con il nostro popolo e negli scenari in cui realizzano la loro vita economica e sociale, ed ha a che vedere molto con cose che erano rimandate e che necessitavano già di una risposta, ha a che vedere con il reclamo dei lavoratori nel recentemente realizzato Congresso della CTC, con i reclami e gli apporti degli economisti nel Congresso della ANEC, ha a che vedere anche con idee che si ratificarono in questo fine settimana nel Congresso della UNEAC e io credo che abbia a che vedere con tutto il senso del dibattito popolare con il quale il nostro popolo si è espresso negli ultimi tempi, com’è stato dimostrato nel dibattito della nuova Costituzione della Repubblica.
Díaz-Canel: Andiamo avanti nella difesa di Cuba accompagnati da Fidel e accompagnando Raúl
04-07 – Il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Miguel Díaz-Canel Bermúdez; e i titolari di Economia e Pianificazione, Alejandro Gil Fernández; Finanze e Prezzi, Meisi Bolaños Weiss; e del Lavoro e Previdenza Sociale, Margarita Fernández González, hano partecipato alla seconda Tavola Rotinda dedicata ad offrire dettagli sulle misure adottate di recente dal Consiglio dei Ministri.
Díaz-Canel ha definito enorme la partecipazione popolare a partire dalle informazioni offerte nella serata di martedì 2, ed ha riconosciuto questa comprensione e questa accoglienza come un complemento a tutto quello che il Governo si propone.
Ha mostrato un documento che contiene tutte le opinioni raccolte con quanto è apparso nelle reti sociali, nel sito della Presidenza , negli account personali in Twitter di coloro che hanno responsabilità nel Governo e in altre vie.
«Dato che ci sono punti di contatto tra le spiegazioni e i dubbi, abbiamo previsto di rispondere in blocco per giungere ai dettagli e complementare, ha chiarito.
Questo rende evidente che anche nei prossimi giorni continueremo a dare spiegazioni nella stessa misura in cui s’implementano queste decisioni», ha sottolineato
DARE RISPOSTE AL POPOLO
Il Presidente ha precisato che gli organismo dell’Amministrazione Centrale dello Stato, i Consigli delle Amministrazioni Provinciali (CAP) e Municipali e tutte le istituzioni statali devono essere pronte per dare rispose al popolo, il cui impegno con il controllo popolare è imprescindibile.
Al rispetto, ha annunciato che per questa via sono giunte denunce riferite a violazioni dei prezzi e che, più che reprimere, dobbiamo utilizzare bene queste informazioni.
Se diamo risposte opportune, se spieghiamo e convinciamo quelli che cadono in questi errori, il loro apporto alla società e la loro condotta saranno differenti e allora avremo vinto nel concetto della battaglia pianificata nel Congresso della Uneac contro l’indecenza, contro il comportamento non emancipatore e anche la battaglia per l’etica, che deve distinguere i nostro popolo e la nostra società. Ha detto che il CAP de L’Avana ha informato su queste denunce.
Poi ha indicato che sono apparse alcune preoccupazioni dal settore delle imprese ed ha reiterato quanto espresso in altre occasioni sulle potenzialità che ha il settore, partendo dalle misure che gli danno le nuove facoltà.
Anche se per i suoi lavoratori non c’è un incremento diretto, ci sono possibilità di continuare a crescere partendo dall’applicazione dei sistemi di pagamento più coerenti e piu benefici, ha chiarito ed ha segnalato che vale la pena riconoscere la seconda giornata d’avvicinamento alle misure approvate dal Consiglio dei Ministri e la maggior dimensione che ha preso la Tavola Rotonda, non solo per i protagonisti presenti, ma per le centinaia tra tutti quelli che hanno lavorato nelle reti sociali, avvicinandosi al sito della Presidenza e a Cubadebate.
Dobbiamo ringraziarli perchè il modo in cui hanno presentato inquietudini, dubbi e incertezze, ci ha offerto iniziative e suggerimenti o ci aiuta a governare in funzione della Rivoluzione e del paese.
Ha ringraziato la Televisione Cubana e in particolare la Tavola Rotonda per aver facilitato questo dialogo con il popolo, che difende l’idea della fondazione di questo spazio creato da Fidel 20 anni fa, in dicembre.
Fidel lo aveva concepito per informare il popolo, per ascoltarlo e apprendere dal suo genio collettivo nell’emittente in cui rendiamo più sistematiche queste informazioni della gestione del Governo e dei problemi più importanti e che più ci preoccupano, e stiamo facendo anche un culto coerente del pensiero di Fidel e dei propositi coni quali aveva pensato a questo programma.
Il Presidente ha detto che in un mondo in sviluppo delle reti sociali, quando aspiriamo ad espanderci nel governo elettronico, la gran e lezione della Rivoluzione è andare costantemente al popolo, perchè in lui abbiamo una fonte di sapienza e di creazione.
Questo lo dimostra la nostra storia, ha indicato, ed ha ricordato che nei peggiori e più difficili momenti Fidel e Raúl hanno sempre fatto ricorso al popolo, e il popolo è Rivoluzione.
Ha affermato che tutti i dubbi, le inquietudini e le proposte ricevute devono essere ascoltate e valutate indipendentemente dalle spiegazioni date oggi, e dal fatto che si potranno chiarire nel forum dibattito di giovedì 4 in Cubdebate.
Ha ringraziato per le parole di stimolo date alla gestione de Governo ed ha ratificato che per il Consiglio dei Ministri significa moltiplicare le energie e l’impegno con la Rivoluzione, il Partito e il nostro popolo.
Díaz-Canel ha segnalato che Cuba manca di grandi risorse naturali e sotto minacce naturali e di tutti i tipi per la sua ubicazione geografica, questa nazione e il suo popolo hanno creato se stessi.
Per cui noi che disimpegniamo una responsabilità in questo paese mancheremmo con il popolo se non fossimo capaci di stimolarlo, come ci hanno insegnato Fidel e Raúl.
L’INSEGNAMENTO DEL PERIODO SPECIALE
Che cos’è stato il periodo speciale se non una grande azione di creazione collettiva con una guida ferma, che non ha mai dato riposo?, ha chiesto il Presidente. Per questo tra le misure abbiamo orientato a generalizzare le direttive del Comandante in Capo previste per quella difficile tappa, quando si vedeva appena la luce alla fine del tunnel.
Chi può dimenticare, ha chiesto, le lezioni del Generale d’Esercito Raúl Castro, percorrendo il paese in quei giorni, promuovendo la protezione delle armi difensive e nello stesso tempo la produzione locale, parlando di medicina alternativa e stimolando senza timore le forze produttive.
Queste soluzioni, ha assicurato, le riceviamo da questa conduzione, la cui essenza è diventata una consegna che vediamo ancora scritta sulle falde delle nostre colline, nelle nostre province montagnose, ed ha la frase che «Sì abbiamo potuto e sempre potremo».
Poi ha ricordato un discorso pronunciato da Fidel a Caracas nel 2000, nel quale riconosceva che: « Il periodo che oggi attraversiamo e stiamo superando a Cuba ci ha insegnato quante variabili sono possibili nello sviluppo dell’economia e nella soluzione dei problemi. Basta che lo Stato impegni il suo ruolo e faccia prevalere gli interessi della nazione e del popolo».
Seguire questa linea di principi, ha assicurato, è quello che stiamo facendo.
In questi giorni di scambi, di retro alimentazione, ha riconosciuto che quello che ha impressionato di più è stata la chiarezza con cui la popolazione ha letto e interpretato le decisioni, ha dato opinioni ed ha stabilito impegni con le misure, con la loro difesa.
Díaz-Canel, ha detto che sono giunte proposte alternative che possono essere molto viabili in questo momento, con l’impegno di far avanzare l’economia con l’uso costante, intelligente e creativo della scienza, l’informatizzazione, la produzione e i vincoli delle produzioni.
Per questo, ha reiterato, dovremo continuare ad approfittare degli scambi e retro alimentarci con questa infinita energia che ci dà il contatto con il popolo.
Ha significato che tocca alle amministrazioni, ai ministeri e ai consigli delle amministrazioni provinciali e municipali far sì che il processo fluisca con lo steso spirito con cui lo ha assunto il popolo.
Una voce dell’impero, ha detto, si è arrabbiata perchè noi riprendiamo le idee di Fidel. Per loro e per i loro padroni continuiamo e riservare “cattive notizie”. Cattive per loro e buone e onorevoli per Cuba, perché continuiamo ad andare avanti accompagnati da Fidel e accompagnando Raúl.
Il Presidente ha chiuso il suo intervento con una sentenza di Fidel pubblicata il 18 febbraio del 2008: «Essere tanto prudenti nel successo come fermi nelle avversità è un principio che non va dimenticato. L’avversario da sconfiggere è molto forte, ma lo abbiamo mantenuto a distanza per mezzo secolo».
L’ idea fu espressa davanti alla popolazione di Güines, 60 anni fa.
Il Presidente cubano ha sostenuto che «La Rivoluzione è l’opera di tutto, la Rivoluzione è il sacrificio di tutti, la Rivoluzione è l’ideale di tutti, la Rivoluzione sarà il frutto di tutti e tutti siamo continuità ».