«Sono stato molto severo con Cuba. Nessuno lo è stato come me. Andiamo a risolvere il problema di Cuba come si deve e non come ha fatto Obama che è stato un disastro che io ho revocato», ha affermato Trump nella sua prima intervista offerta a una catena televisiva in spagnolo.
Prendere decisioni responsabili è la qualità che deve caratterizzare un Presidente, non solo di fronte all’elettorato che lo ha scelto, ma di fronte al mondo.
E queste decisioni hanno un peso maggiore quando si tratta di una nazione poderosa come gli Stati Uniti d’America.
Di Donald Trump conosciamo molte menzogne, le sue sparate politiche e anche d’altra classe. Senza dubbio nella recente prima intervista offerta a una catena televisiva in spagnolo (Telemundo) dopo l’ascesa al potere nel gennaio del 2017 ha sfoderato la spada delle irresponsabilità nella conduzione di temi di qualsiasi indole che riguardano le relazioni con altri paesi.
-Perché è stato severo con Cuba – ha chiesto il giornalista.
«Sono stato molto severo con Cuba. Nessuno lo è stato come me. Andiamo a risolvere il problema di Cuba come si deve e non come ha fatto Obama che è stato un disastro che io ho revocato».
«Ci sono 25000 truppe cubane in Venezuela, per questo poniamo sanzioni a Cuba, che è causa del problema in Venezuela. Già le navi da crociera non possono più andare a Cuba e dovranno aggiustarsela», ha aggiunto.
Riferendosi alle recenti sanzioni contro l’Isola, ha affermato:«…anche se non so dire se questo è buono o cattivo a livello politico».
Nefasta confessione, in inglese e in spagnolo. È come dire che non gli importa per niente Cuba né quello che verrà dopo, anche se nello stesso tempo ha detto: «mi piace la gente cubana di Miami e di altri luoghi», perché non dubita che lui ha voluto «aiutare» i milioni che vivono nell’Isola applicando l’ultra sessantenne blocco
L’intervista ha presentato il Trump irascibile di sempre, desideroso di mostrare che è lui che approva o meno quello che fa il resto del mondo. Per questo di fronte al fallimento dello scontro alla frontiera con i suoi vicini, ha considerato che: «Il Messico si è comportato bene nell’ultima settimana». E, senza impegnarsi a dire se vede questa nazione come un’amica o una nemica, ha dato una risposta tipica. «Bene, questa settimana li considero mie amici».
Come chi schiaccia il bottone del on-off per accendere o spegnere una lampada.
«Sono io ed unicamente io il migliore ».
Il Presidente ha aggettivi qualificativi per i suoi avversari politici più noti e li ha esposti durante l’intervista.
«Bernie (Sanders) è sempre stato matto e adesso sembra un matto stanco»; «Joe Biden appare esausto e non lavora»; «Hillary Clinton è una corrotta.
«Io l’ho fatto bene perché lavoro duro», e sono i media e le notizia false quelli che lo hanno attaccato da quando è stato nominato nel gennaio del 2017, mentre in realtà i cattivi sono loro, assicura.
«Io ho unito le famiglie dei migranti», ha detto, anche se non ha saputo rispondere quante sono quelle che sono separate per la sua politica di tolleranza zero. Per loro «ha avuto una considerazione speciale, perché adoro gli emigranti… questo paese lo hanno fatto gli emigranti e senza di loro…»
Sembra che non ci fosse più spazio nella fastosa recita del signore, quando gli hanno lanciato un ultimo aggancio per brillare.
-Dica in una sola parola come cataloga la sua presidenza.
«La mia presidenza non posso definirla con una sola parola. Potrei dire una bella parola: Eccellenza, ma una parola non è sufficiente».