Ciò che Fariñas sempre cerca e ancora più quando c’é la “stampa estera”

farina

 Norelys Morales Aguilera http://islamiacu.blogspot.it

Non è la prima volta che Guillermo Fariñas dopo essersi  incontrato con i suoi collaboratori, per i quali  é più che sufficiente la sala di casa sua, decide di terminare la conversazione con una provocazione pubblica.

Ma, questo 2 giugno, il gruppuscolo guidato dal detentore del record di scioperi della fame, amico dei terroristi di Miami, voleva fare la sua buffonata in grande e l’affare si è sparso come polvere. La gente non gli voleva permettere  che mentendo come fa, annunciasse al mondo “la realizzazione di una manifestazione con il sostegno popolare”.

fotografoEra in “copertura molto coraggiosa” dell’ “atto” il Corrispondente Capo di Reuters a Cuba Daniel Trotta @danieljtrotta con un fotografo, e curiosamente ha solo intervistato amici di Farinas poiché non mi consta che abbia intervistato qualcun altro in Santa Clara. Il popolo di lì? No, quel popolo a lui non importa e tanto meno le sue opinioni che non si adattano alla storia che sicuramente leggeremo a breve.

Un caso tipico e paradigmatico di come informare di Cuba; della libertà di stampa che impiegano agenzie o media corporativi; e che loro si aspettano che i cubani accettino di buon grado e non si rifiutino di di essere una stella in più della bandiera USA.

L’altra cosa che ha ottenuto Fariñas questo lunedi, é stato quello di coinvolgere alcune delle cosiddette Dame in Bianco, quelle che così candidamente solo vanno a messa, come dicono i mass media.

Abbastanza perché Fariñas dica al mondo delle sue “attività”. Beh, che se non “lavora” i suoi soci di Miami non lo pagano.

Così che ancora una volta si é prodotto ciò che Farinas sempre cerca: un’alterazione dell’ordine pubblico dove le autorità non hanno avuto altra scelta che intervenire.

Così funziona la macchina dissidenza-media-entità finanziatrici.

farina2Questo popolo si rispetta e si fa rispettare. E’ la storia che non gli dà gusto dare come notizia a chi cammina per la città mostrando le sue foto con Barack Obama, nascondendo quella del suo incontro con il terrorista Posada Carriles;  ma solo fare roboanti dichiarazioni contro qualsiasi cambiamento a Washington anche che significhi alleggerire il feroce blocco, politica statale USA per far soffrire i cubani, frustrarli e farla finita con la Rivoluzione.

Aspettiamo di vedere come i media trattano “l’arresto e la violenza della polizia contro Guillermo Fariñas”, il mitomane, violento – in verità –  “attivista” o “oppositore”, come amano chiamarlo gli “imparziali” del giornalismo mercificato. Ah, ma non si abbia dubbio, è il Guillermo Fariñas mediatico perché non ha popolo da conquistare o guidare, soprattutto perché non lo seguiranno per abbattere la Rivoluzione; proprio per questo riceve la sua paga da mercenario.

Lo que Fariñas siempre busca y una vez más cuando hay “prensa extranjera”

Norelys Morales Aguilera http://islamiacu.blogspot.it

No es la primera vez que Guillermo Fariñas después de reunirse con sus colaboradores para los cuales sobra la sala de su casa, decide terminar la tertulia con una provocación pública. .

Pero, este 2 de junio el grupúsculo encabezado por el recordista de las Huelgas de Hambre amigo de los terroristas de Miami querían su payasada en grande y el asunto se regó como pólvora. La gente no le iba a permitir que anuncie al mundo mintiendo, como hace, “la realización de una manifestación con el apoyo popular”.

Estaba en la “cobertura muy esforzada” del “acto” el Corresponsal Jefe de Reuters en Cuba Daniel Trotta @danieljtrotta con un fotógrafo, y curiosamente solo entrevistó a los amigos de Fariñas, aunque no me consta que huebiese entrevistado a alguien en Santa Clara. ¿El pueblo allí ? No, ese pueblo a él no le importa y menos sus opiniones que no van a calzar la historia que leeremos seguramente en breve.

Un caso típico y paradigmático de cómo informar de Cuba, de la libertad de prensa que emplean agencias o medios corporativos y esperan que los cubanos acepten de buen grado y no se nieguen a ser una estrella más de la bandera de USA.

Lo otro que Fariñas consiguió este lunes, fue implicar a unas pocas mujeres de las llamadas Damas de Blanco, esas que tan cándidamente, solo van a misa, según dicen los mass media.

Suficiente para que Fariñas le diga al mundo de sus “actividades”. Vaya, que si no “trabaja” sus socios de Miami no pagan.

De modo que una vez más se produjo lo que Fariñas siempre busca, una alteración del orden público donde no tienen más remedio que intervenir las autoridades.

Así funciona la maquinaria disidencia-medios-entidades financistas.

Este pueblo se respeta y se hace respetar. Es la historia que no da gusto noticiar, de quien anda por la ciudad exhibiendo su foto con Barack Obama, oculta la de su encuentro con Posada Carriles el terrorista, pero acaba de hacer altisonantes declaraciones contra cualquier cambio de Washington que signifique siquiera aligerar el feroz bloqueo, política de estado para hacer sufrir a los cubanos, desencantarlos y acabar con la Revolución.

Esperar a ver cómo tratan los medios “el arresto y la violencia policial contra Guillermo Fariñas”, el mitómano, de verdad violento “activista” u “opositor”, como gustan de llamarlo los “imparciales” del periodismo mercantilizado. Ah, pero no dudar, es el Guillermo Fariñas mediático porque no tiene pueblo a quién conquistar o conducir, sobre todo porque no lo acompañarán para derrocar a la Revolución, que es por lo que recibe su paga mercenaria.

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