http://percy-francisco.blogspot.it
Diversi portavoce di vari settori dell’industria USA hanno reagito con ottimismo per i cambiamenti annunciati da Barack Obama riguardo alla sua politica verso Cuba.
Tra coloro che sono ansiosi di accedere ad un mercato cubano vietato dall’embargo economico ci sono gli agricoltori, le agenzie di viaggio, i produttori di energia e gli importatori di rum e sigari negli USA, ha riferito l’agenzia AFP.
“Ci stiamo preparando per questo giorno da molti anni”, ha detto Erik Herzfeld, cogerente del portafoglio del fondo Herzfeld Caribbean Basin, che ha investito in “linee di crociera, società di infrastrutture, e qualsiasi azienda che crediamo avrà un ruolo a Cuba”.
Il fondo è aumentato 1,97 dollari, il 28,9%, per stabilirsi a 8,78 dollari nelle operazioni borsistiche di mercoledì.
Gary Hufbauer e Barbara Kotschwar del Peterson Institute for International Economics, calcano che le esportazioni di prodotti statunitensi a Cuba potrebbe raggiungere i 4300 milioni di dollari l’anno, rispetto ai meno di 360 dello scorso anno. E che le esportazioni cubane potrebbero raggiungere i 5800 milioni di dollari l’anno, quando attualmente sono nulle.
L’annuncio di Obama per sé stesso non riattiverà le relazioni economiche. Il Congresso dovrà agire per abolire le sanzioni economiche contro Cuba. Ma con l’alleviare le restrizioni sui viaggi e permettere ai visitatori di utilizzare carte di credito e di debito USA a Cuba, tra le altre cose, Obama potrebbe avviare un processo che non può essere invertito.
“E’ come cercare di mettere il dentifricio nel tubo”, ha affermato Kirby Jones, un consulente che ha sostenuto le relazioni commerciali tra USA e Cuba. “La gente si abituerà a viaggiare, a fare affari, ad inviare rimesse. Non puoi fermarlo”.
Le società statunitensi, anticipatamente, si stanno animando di fronte alla possibilità di fare affari, di nuovo, con Cuba.
Riso e fagioli
Prima della rivoluzione cubana, gli agricoltori USA facevano grandi affari con Cuba, dove esportavano il riso, fagioli e altri beni. Gli USA attualmente esportano quantità limitate di prodotti agricoli.
“E’ un mercato enorme per il riso”, ha detto Dwight Roberts, presidente dell’Associazione Produttori di Riso degli USA. Roberts è convinto che i cubani potrebbero giungere ad importare le 400000 tonnellate di riso che consumavano prima della rivoluzione comunista guidata da Castro.
Sostituire veicoli
Le case automobilistiche di Detroit sembrano avere l’opportunità di sostituire i rottami, risalenti al 1950, che vagano per le strade di Cuba, anche se non dicevano molto mercoledì. “Siamo incoraggiate dall’annuncio di oggi. E valuteremo le opportunità”, ha detto il portavoce di General Motors, Pat Morrissey, senza ulteriori commenti.
Per la prima volta, da decenni, il governo cubano ha permesso quest’anno ai residenti di comprare veicoli da agenzie statali senza un permesso speciale. Ma le vendite non decollarono a causa dei prezzi elevati che spaventarono i potenziali acquirenti.
Fast Food e salute
La catena di hamburger Fatburger ha cominciato a discutere franchising con i potenziali partner in Cuba, già da più di quattro anni, ha detto il direttore della società con sede a Los Angeles, Andy Wiederhorn. Dopo che Fatburger riceva l’approvazione del governo USA, potrebbe richiedere da sei mesi ad un anno aprire le prime sedi in franchaise. L’obiettivo iniziale di Wiederhorn è da 6 a 12 negozi.
“L’economia sarà la nostra più grande sfida” ha detto Wiederhorn, la cui azienda ha ristoranti in 32 paesi. “Il potere d’acquisto dei consumatori è molto limitato”.
La società di palestre Anytime Fitness studia gettare presto le basi per una franchising cubana. L’azienda, che ha più di 700 palestre fuori degli USA, ha bisogno prima di un partner cubano. Poi dovrà piantare l’idea delle palestre nei consumatori cubani. “Non c’è la consapevolezza dell’importanza dell’esercizio come pratica regolare, e certamente non in una palestra”, ha dichiarato John Kersh, direttore dello sviluppo internazionale della società.
Mortimer Singer, direttore generale di Marvin Traub Associates, una società di consulenza di vendita al dettaglio che ha contribuito a portare Bloomingdale a Dubai, ha detto che incoraggerebbe i propri clienti a cercare opportunità a Cuba. Egli ha sottolineato che il franchising di fast food ed i supermercati saranno i primi ad aprire in Cuba, una ripetizione di ciò che è accaduto in altri mercati emergenti, ma ritiene che i negozi dipartimentali continueranno ad esistere.
“Si può iniziare con supermercati e partire da lì”, ha detto. Tuttavia, Singer crede che gli affari ancora affronteranno restrizioni durante i primi anni, e la sfida è quella di trovare un socio in affari.
Attualmente un giocatore che diserta da Cuba deve ottenere una licenza dal Dipartimento del Tesoro USA prima di poter firmare con una squadra di Major League. Questo non ha fermato i giocatori di baseball cubani: l’outfielder Castello Rusney e i Red Sox di Boston hanno concordato in agosto un contratto di 72,5 milioni dollari per sette stagioni.
Se l’embargo viene sollevato e ai cubani residenti si autorizza a firmare con le squadre della Major League potrebbero aversi più giovani giocatori cubani negli USA. I giocatori dominicani, per esempio, possono essere contrattati a 16 anni.
Ma le Major League hanno indicato che si desidera avviare un draft internazionale nel 2017. Ciò limiterebbe il numero di squadre disposte a spendere per agenti liberi cubani.
Connettendo Cuba
Obama ha detto che i cubani dovrebbero avere accesso alla “tecnologia che ha rafforzato gli individui in altre parti del mondo”. Circa il 27% della popolazione di Cuba ha accesso a intranet (un 3% con collegamenti internazionali), secondo Internet Live Stats, che utilizza informazioni dell’agenzia Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (UIT) delle Nazioni Unite e della Banca Mondiale per calcolare il numero di utenti Internet a livello mondiale. Ciò pone l’isola dietro paesi come l’Iran e il Kenya, ma sopra Siria e Sudan, per esempio.
Doug madory, direttore di Analisi Internet in Dyn Research, ritiene che Cuba dovrebbe porre all’asta le licenze di telecomunicazioni tra le imprese di tutto il mondo. Ha riconosciuto, tuttavia, che ciò richiederebbe un “enorme cambiamento di mentalità” da parte del Governo cubano.
In cerca di petrolio
Si ritiene che nelle acque al largo della costa nord dell’isola ci sono giacimenti di petrolio. Ma le compagnie petrolifere internazionali sono state riluttanti ad esplorare temendo le sanzioni USA. La spagnola Repsol ha fatto perforazioni sul luogo nel 2012, ma non ha trovato petrolio ed ha annullato le operazioni.
Sarah Ladislaw, direttrice del programma di energia e sicurezza nazionale del Centro Studi Strategici ed Internazionali, ha detto che i siti promettenti da perforare rimangono lì. “La gente vuole fare molte più esplorazioni”, ha detto.
“E’ l’inizio”, ha detto Teo Babun, un consulente di Miami.
Industria de EEUU calcula beneficios por el restablecimiento de relaciones con Cuba
Varios portavoces de varios sectores de la industria de Estados Unidos han reaccionado con optimismo por los cambios anunciados por Barack Obama respecto a su política hacia Cuba.
Entre aquellos que están ansiosos por el acceso a un mercado cubano vedado por el embargo económico están los agricultores, las agencias de viajes, los productores de energía y los importadores de ron y habanos en Estados Unidos, informo este jueves la agencia AFP.
“Nos hemos estado preparando para este día por muchos años”, dijo Erik Herzfeld, cogerente de portafolio del fondo Herzfeld Caribbean Basin, que ha estado invirtiendo en “líneas de cruceros, compañías de infraestructura, y cualquier compañía que creamos que tendrá un papel en Cuba”.
El fondo aumentó 1,97 dólares, 28,9%, para colocarse en 8,78 dólares en las operaciones bursátiles del miércoles.
Gary Hufbauer y Barbara Kotschwar, del Instituto Peterson para Economía Internacional, calculan que las exportaciones de productos estadounidenses a Cuba podrían alcanzar los 4.300 millones de dólares al año, comparados con menos de 360 millones del año pasado. Y que las exportaciones cubanas podrían alcanzar 5.800 millones de dólares al año, cuando actualmente son nulas.
El anuncio de Obama por sí solo no reactivará las relaciones económicas. El Congreso tendrá que actuar para levantar las sanciones económicas contra Cuba. Pero al relajar las restricciones sobre viajes y permitir que los visitantes usen tarjetas de crédito y débito estadounidenses en Cuba, entre otras cosas, Obama podría haber iniciado un proceso que no puede ser revertido.
“Es como tratar de poner el dentífrico de nuevo en el tubo”, dijo Kirby Jones, un consultor que ha propugnado por relaciones comerciales entre Estados Unidos y Cuba. “La gente se va a acostumbrar a viajar, a hacer negocios, a enviar remesas. No puedes detenerlo”.
Las empresas estadounidenses de antemano se están animando ante la posibilidad de hacer negocios con Cuba nuevamente.
Arroz y frijoles
Antes de la revolución cubana, los agricultores estadounidenses hacían grandes negocios con la Isla, a donde exportaban arroz, frijoles y otras mercancías. Estados Unidos exporta actualmente cantidades limitadas de productos agropecuarios.
“Es un enorme mercado para el arroz”, dijo Dwight Roberts, presidente de la Asociación de Productores de Arroz de Estados Unidos. Roberts cree que los cubanos podrían llegar a importar las 400.000 toneladas de arroz que consumían antes de la revolución comunista liderada por Castro.
Remplazar vehículos
Las automotrices de Detroit parecen tener la oportunidad de reemplazar los cacharros que datan de la década de 1950 que deambulan por las calles cubanas, aunque no decían mucho el miércoles. “Estamos animados por el anuncio de hoy. Y evaluaremos las oportunidades”, dijo el portavoz de General Motors Pat Morrissey, sin hacer más comentarios.
Por primera vez en décadas, el Gobierno cubano permitió este año a los residentes comprar vehículos de agencias estatales sin necesidad de un permiso especial. Pero las ventas no despegaron debido a que los altos precios ahuyentaron a los posibles compradores.
Comida rápida y salud
La cadena de hamburguesas Fatburger comenzó a discutir franquicias con socios potenciales en Cuba hace más de cuatro años, dijo el director de la compañía asentada en Los Ángeles, Andy Wiederhorn. Una vez que Fatburger reciba aprobación del Gobierno de Estados Unidos, podría tardar entre seis meses y un año abrir las primeras franquicias. La meta inicial de Wiederhorn es de seis a 12 locales.
“La economía será nuestro mayor desafío”, dijo Wiederhorn, cuya compañía tiene restaurantes en 32 países. “El poder de compra del consumidor es muy limitado”.
La compañía de gimnasios Anytime Fitness estudia sentar las bases pronto para una franquicia cubana. La empresa, que cuenta con más de 700 gimnasios fuera de Estados Unidos, necesita primero un socio cubano. Luego deberá plantear la idea de los gimnasios a los consumidores cubanos. “No existe la conciencia de la importancia del ejercicio como práctica regular, y seguramente no en un ambiente de gimnasio”, dijo John Kersh, director de desarrollo internacional de la compañía.
Mortimer Singer, director general de Marvin Traub Associates, una compañía de consultoría de minoristas que ayudó a llevar Bloomingdale’s a Dubái, dijo que él alentaría a sus clientes a buscar oportunidades en Cuba. Subrayó que las franquicias de comida rápida y los supermercados serán los primeros en abrir en Cuba, una repetición de lo que sucedió en otros mercados emergentes, pero cree que las tiendas departamentales seguirán.
“Puede empezar con los supermercados y partir de ahí”, señaló. Sin embargo, Singer cree que los negocios aún enfrentarán restricciones durante los primeros años, y el reto será encontrar un socio de negocios.
Actualmente, un jugador de deserta de Cuba debe obtener una licencia del Departamento del Tesoro de Estados Unidos antes de poder firmar con un equipo de Grandes Ligas. Eso no ha frenado a los peloteros cubanos: el jardinero Rusney Castillo y los Medias Rojas de Boston acordaron en agosto un contrato por 72,5 millones de dólares y siete temporadas.
Si el embargo comercial es levantado y a los residentes cubanos se les permite firmar con equipos de Grandes Ligas, podría haber más jóvenes peloteros cubanos en Estados Unidos. Los jugadores dominicanos, por ejemplo, pueden ser contratados a los 16 años.
Pero Grandes Ligas ha indicado que desea empezar un draft internacional en 2017. Eso limitaría el número de equipos dispuestos a gastar en agentes libres cubanos.
Conectando Cuba
Obama dijo que los cubanos deberían tener acceso a la “tecnología que ha fortalecido a los individuos en otras partes del mundo”. Aproximadamente 27% de la población de Cuba cuenta con acceso a intranet (un 3% con conexión internacional), de acuerdo con Internet Live Stats, que usa información del organismo Unión Internacional de Telecomunicaciones (UIT) de Naciones Unidas y del Banco Mundial para calcular el número de usuarios de internet a nivel mundial. Eso coloca a la Isla detrás de países como Irán y Kenia, pero sobre Siria y Sudán, por ejemplo.
Doug Madory, director de Análisis de Internet en Dyn Research, piensa que Cuba debería subastar las licencias de telecomunicaciones entre compañías de todo el mundo. Reconoció, sin embargo, que eso requeriría un “tremendo cambio de mentalidad” de parte del Gobierno cubano.
En busca de petróleo
Se cree en que las aguas frente a la costa norte de la Isla existen yacimientos de crudo. Pero las compañías petroleras internacionales se han mostrado reacias a explorar ante el temor a las sanciones de Estados Unidos. La española Repsol realizó perforaciones en el lugar en 2012 pero no encontró petróleo y canceló operaciones.
Sarah Ladislaw, directora del programa de energía y seguridad nacional del Centro de Estudios Estratégicos e Internacionales, dijo que los prometedores sitios para taladrar siguen ahí. “La gente quiere realizar muchas más exploraciones”, indicó.
“Es el inicio”, comentó Teo Babun, un consultor de Miami.