L’Assemblea Nazionale sottoporrà ad approvazione durante il III periodo ordinario delle sessioni, non solo la Legge della Pesca, ma anche la Legge dei Simboli della Patria e la Legge Elettorale. «Questo ampio esercizio legislativo, ha detto il Presidente, evidenzia una coerenza con il contenuto della nuova Carta Magna del paese
Il significato di questa Assemblea, segnata dalla discussione di tre leggi poste a dibattito per la loro approvazione da parte dei deputati è stato sottolineato da Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Presidente di Cuba durante la discussione del documento sul progetto di legge della Pesca che si è svolta nella commissione agroalimentare del Parlamento cubano.
L’Assemblea Nazionale sottoporrà ad approvazione nel III Periodo ordinario di sessioni, non solo la Legge della Pesca, ma anche la Legge dei Simboli della Patria e la Legge Elettorale.
«Questo ampio esercizio legislativo, ha detto il Presidente, evidenzia una coerenza con il contenuto della nuova Carta Magna del paese.
Puntualmente sul progetto della Legge della Pesca, il mandatario ha detto che è «una legge necessaria, che dovevamo attualizzare e adattare alle condizioni del paese ed anche agli accordi che Cuba ha a livello internazionale».
Inoltre ha segnalato la necessità d’includere gli attori del settore non statale dentro l’attività peschiera dell’Isola.
Il mandatario ha segnalato che sono stati incorporati elementi come l’investigazione e l’innovazione scientifica e i legami nelle produzioni ed ha incitato ad accrescere l’acquicoltura e riscattare la coltivazione delle specie nei sistemi degli stagni, accrescere l’offerta e offrire servizi di qualità.
Díaz-Canel ha indicato anche il carattere democratico che ha avuto il processo di consultazioni del progetto di Legge analizzato in profondità nelle comunità peschiere ed ha sostenuto che le considerazioni dei lavoratori del settore non solo hanno arricchito il testo, ma hanno contribuito a delucidare come lo si dovrà applicare una volta approvato.
Iris Quiñones Rojas, titolare del Ministero dell’Industria Alimentare (Minal), ha spiegato che il progetto della Legge della Pesca riconosce le forme di gestione statale e quelle non statali nel settore peschiero nel paese.
Questa legge è stata mandata al Minal per promuovere e approvare i programmi di sviluppo che permettano l’incremento della produzione in questo settore.
In accordo con il documento, la Legge della Pesca stabilisce le regole per un adeguato ordine, per l’amministrazione e il controllo di questa attività in funzione della conservazione e dello sfruttamento razionale delle risorse idro biologiche nelle acque di mare, di fiume e di lago di Cuba.
AGRICOLTURA: UN SETTORE IMPRESCINDIBILE PER L’ECONOMIA
L’ importanza del settore agroalimentare è stata ratificata da Salvador Valdés Mesa, primo vicepresidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, parlando ai deputati della commissione Agroalimentare, che hanno analizzato il processo degli investimenti approvati nel piano dell’economia per il 2019.
Valdés Mesa ha elogiato gli investimenti realizzati a Cienfuegos, principalmente nel porto, per il trasporto di molte materie prima, sia per l’industria nazionale che per le esportazioni ed ha segnalato che si devono eseguire nei tempi previsti e pattuiti per concludere quanto è stato programmato nei piani.
«Gli investimenti vanno fatti bene», ha avvisato ed ha chiesto d’utilizzare al massimo i legami tra le produzioni per far sì che le entrate delle esportazioni si possano reinvestire nella produzione.
Ha poi spiegato che si creano impianti per fabbricare alimenti per animali partendo da mangimi nazionali, perchè è un incarico statale incrementare i volumi di carne di maiale, per far sì che l’industria la possa processare e trasformare in salumi e carne da offrire alla popolazione.
Poi ha esortato a seguire le esperienze delle imprese miste e ad estenderle ad altre industrie del paese.
il Vicepresidente ha parlato della necessità dell’integrazione della produzione agricola e dell’allevamento per lo sviluppo strategico dell’industria alimentare. Ha spiegato che il blocco inciderà sul processo degli investimento e creerà difficoltà per l’acquisto dei materiali necessari e della divisa per dare continuità. «Dobbiamo pensare correttamente agli investimenti ed eseguirli bene per far sì che siano realmente efficaci», ha aggiunto.
«Non rinunceremo mai alla modernizzazione, ha detto, ma dobbiamo considerare le riparazioni e la manutenzione per allungare la vita utile dei macchinari che oggi producono.
«Nonostante gli ostacoli, stiamo avanzando nei piani di sviluppo più importanti, come la Zona Speciale di Sviluppo di Mariel, i mega progetti per il turismo e altri settori che costituiranno fonti d’entrate per il paese nei prossimi anni».
Nella relazione presentata ai deputati è stato segnalato che per quest’anno sono stati approvati investimenti nel settore agroalimentare per un valore di 91 milioni 747.120 pesos, dei quali 16 milioni 610.000 pesos sono destinati a modernizzare la tecnologia e questo incide favorevolmente negli indici di produzione.
Pensare a Cuba come al paese informatizzato che desideriamo
11.07 – «Il dibattito che oggi si realizza in materia d’informatizzazione della società cubana è distinto, perchè si apprezza una maggiore conoscenza del tema da parte di tutti», ha detto Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, durante le analisi della commissione d’Attenzione ai Servizi nel suo secondo giorno di lavoro prima del terzo periodo ordinario di sessioni dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare.
Poi ha insistito che l’informatizzazione è saper distinguere i processi, appoggiarli con piattaforme digitali e istituzionalizzarli con integrità nei «Non è solo creare siti web e reti sociali, ma saper distinguere quale processo dobbiamo informatizzare».
«Durante gli ultimi tre anni, ha aggiunto, abbiamo consolidato nel paese un gruppo di spazi che sono serviti come una guida dove uno deve gestire e sviluppare i contenuti.
.Nonostante questo «non ha senso percorrere lo stesso cammino di quelli già creati, ma al contrario si condivide e si dedicano sforzi per cercare innovazioni in altri ambiti per poi lavorare tra tutti al loro perfezionamento», ha indicato.
Díaz-Canel ha segnalato che quando si parla di gestione si deve anche includere la preparazione con tutti i processi, perchè solo in questa maniera si potranno consolidare i passi avanti in questi temi.
Nel caso del governo elettronico – ha detto il Presidente– la presenza, la prima tappa stabilita per il suo sviluppo è stata realizzata, mentre la seconda, l’interattività, comincia a marciare ora.
Ha poi avvisato che non si può essere conformisti se si devono attualizzare i contenuti con una certa periodicità e in questo senso ha insistito sull’importanza dell’interazione reale dei dirigenti con il popolo attraverso queste piattaforme.
Il mandatario ha fatto l’esempio di un’esperienza vissuta nel fine settimana nelle reti sociali, quando sono stati uditi commenti che contraddicevano le misure che il Governo sta applicando.
«Immediatamente due ministri e varie persone hanno dimostrato la mancanza di verità di quei rumori. Quando si agisce con responsabilità sociale, s’informa a tempo e si danno le verità con trasparenza, come Governo abbiamo forza», ha sostenuto.
A proposito dello sviluppo di soluzioni nazionali, il mandatario ha fatto riferimento a differenti applicazioni create dall’Università delle Scienze Informatiche (UCI), come Todus, Picta e Apklis, che ha catalogato come soluzioni robuste al di sopra di altre che si usano e non offrono sovranità tecnologica.
Ugualmente ha anticipato che sono già state create le alleanze necessarie per migliorare il sistema interattivo Nova, rendendolo compatibile con Android, in maniera che si possa cominciare a usare dai cellulari.
Nello sviluppo delle applicazioni anche altre entità come Xetid hanno fomentato l’implementazione nei portali cittadini per la presa delle decisioni da parte delle autorità del governo territoriale.
Díaz-Canel ha fatto commenti sui pannelli di comando per controllate in tempo reale i processi produttivi e sul monitor delle buone pratiche, quest’ultimo con l’impulso della UCI, che è stato usato nella maggioranza dei siti nazionali per migliorare il tempo d’accesso e di risposta tra gli altri strumenti.
Il commercio elettronico, in cambio, è un tema che dobbiamo continuare a stimolare.
Il Presidente ha suggerito un’analisi su come incorporare le monete elettroniche e i pagamenti mediante passerelle elettroniche e i cellulari.
Nel caso dell’informatizzazione dei registri dei consumatori, ha esortato l’Unione degli Informatici di Cuba ad aiutare nell’appoggio allo sforzo territoriale per la sua implementazione.
«Dobbiamo pensare qual’è il paese informatizzato che vogliamo, le facilità che offre e come coinvolgerci tutti in questa politica», ha concluso.
Gli imprenditori stranieri riconoscono le garanzie di Cuba nonostante le pressioni di Washington
11-07 – «Dobbiamo sviluppar una vocazione esportatrice in tutte le entità. Dobbiamo sostituire le importazioni, perché se spenderemo meno, avremo più denaro da far circolare nei nostri processi di produzione», ha detto il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Miguel Díaz-Canel, parlando ai deputati della commissione d’Attenzione ai Servizi,che hanno ricevuto informazioni attualizzate sulla Legge 118,che regola quello che si riferisce all’investimento straniero in Cuba.
I parlamentari hanno saputo che la Cartella delle Opportunità e gli Affari che presenta il Ministero del Commercio Estero e l’Investimento Straniero comprende più di 500 progetti di differenti settori, tra i quali spicca il turismo.
L’introduzione di capitale straniero nella nostra economia, oggi è parte essenziale delle strategie di sviluppo e per questo è una di quelle più attaccate dal Governo degli Stati Uniti.
«Nonostante questo, ha indicato il mandatario cubano, e nonostante le pressioni che gli imprenditori ricevono, come le entità radicate nel nostro paese, tutti hanno mantenuto una posizione ferma respingendo il carattere extraterritoriale delle leggi statunitensi e principalmente della Helms-Burton.
«Nessuno se n’è andato e alcuni hanno presentato progetti nuovi e hanno detto che sono disposti a chiudere gli affari in altri luoghi per mantenersi qui e questo ha a che vedere con le potenzialità e la sicurezza di fare affari in Cuba», ha assicurato Díaz-Canel, spiegando che gli imprenditori sanno quanto danneggia l’indurimento del criminale blocco e la persecuzione finanziaria, ma hanno fiducia nella serietà della direzione della Rivoluzione nel mantenere i suoi impegni.
Il Presidente ha segnalato la necessità di -attraverso gli affari- favorire l’entrata di capitale, tecnologia e conoscenza per la crescita economica del paese.
«Non investiremo in qualsiasi cosa, ma nei settori chiave e prioritari, molto ben definiti nella legge cubana, difendendo sempre la sovranità e l’indipendenza», ha precisato ed ha sottolineato la necessità d’ampliare e differenziare le esportazioni per l’entrata di liquido finanziario che possa apportare benefici ai programmi sociali realizzati dalla Rivoluzione.
Poi ha indicato la vocazione esportatrice che dev’essere al primo posto nell’impresa statale cubana e per questo è necessario rinforzare l’industria nazionale questa si deve articolare per apportare i prodotti domandati dagli imprenditori stranieri. Nella stessa misura in cui la nostra produzione si lega e apporta prodotti e servizi all’investimento straniero, l’investitore straniero si rivolgerà meno al mercato estero», ha aggiunto.
Poi ha riconosciuto che il turismo è il settore con la maggior quantità di investimenti stranieri ed ha chiesto ai lavoratori del ramo più efficienza e redditività, dato che sono fonti d’entrate stabili per il loro apporto al sistema finanziario nazionale.
«Per questo, ha detto, è il bersaglio degli attacchi del nemico per ostacolare l’arrivo di turisti e fare pressioni sulle agenzie».
Prima di lui erano intervenuti i ministri Eduardo Rodríguez Dávila (Trasporto), Betsy Díaz Velázquez (Commercio Interno), Manuel Marrero Cruz (Turismo) e il viceministro delle Comunicazioni Ernesto Rodríguez, che hanno spiegato quali sono stati gli affari con imprese miste aperti nell’attualità con benefici per le due parti.
Ugualmente hanno riconosciuto le difficoltà, come la lentezza nel dare risposte alla parte straniera, passaggio ritardato anche nel ricevimento della documentazione con l’insufficiente esperienza nella contrattazione delle materie prime.
Nonostante questo si nota un maggior interesse per le garanzie cubane in quanto alla sicurezza cittadina, l’alta qualificazione della forza lavoro e i valori umani della popolazione, come la dedizione all’attività professionale.
Investimenti stranieri, fonte di sviluppo
12.07 – In previsione del terzo periodo ordinario di sessione della IX legislatura, l’Assemblea Nazionale del Potere Popolare di Cuba (Parlamento) si è riunita questo mercoledì in commissioni permanenti di lavoro per il terzo giorno consecutivo per analizzare la realtà del paese, il suo presente ed il suo futuro.
Insieme ai più di 600 deputati riuniti nel Palazzo delle Convenzioni de L’Avana c’era il presidente del Consiglio di Stato e dei Ministri, Miguel Diaz-Canel Bermudez, che non ha lasciato di partecipare ai dibattiti principali di queste giornate intense.
“Abbiamo affrontato più di 38 temi con azioni di alto controllo o risposta ad aspetti trattati in sessioni precedenti”, ha informato, “che incidono sulla popolazione e che si avvicinano ai problemi del paese”.
“La sistematicità nel seguire tutti i problemi da credibilità e rinforza la fiducia nell’Assemblea”, ha assicurato il presidente.
Diaz-Canel ha detto che se il lavoro dell’ANPP, organo di potere del popolo, si accompagna con l’azione di governo, si rafforza il concetto che nella nostra Rivoluzione si governa per ed attraverso il popolo.
Inoltre ha ricordato che data l’importanza dell’investimento straniero nello sviluppo del paese questo è oggetto di applicazione del Titolo III della Legge Helms-Burton da parte del governo statunitense.
Ha riconosciuto con ottimismo che “sono più evidenti le pressioni che gli effetti” dell’attivazione del Titolo III, “perché le persone, le entità che hanno scommesso per l’investimento straniero a Cuba si sono mantenute salde”.
Nessun investitore alberghiero se ne è andato, ha insistito, anche quando sono stati sottoposti a pressione individualmente. “E questo ha molto a che vedere con le potenzialità che ha l’investimento straniero a Cuba”, ha aggiunto.
“Perché noi cerchiamo l’investimento estero?” ha nuovamente chiesto il presidente cubano questo mercoledì. “Perché abbiamo bisogno di capitale, tecnologia, conoscenza per la crescita economica del paese. Però deve esserci investimento estero nei settori chiave, nei settori prioritari che sono molto ben definiti dalla legge, e sempre difendendo la sovranità, non si farà mai qualcosa che possa compromettere l’indipendenza del paese”.
Diaz-Canel ha spiegato ai parlamentari, con chiarezza assoluta, come l’investimento estero possa potenziare lo sviluppo a Cuba e come tutti i processi siano collegati.
L’unico modo in cui il paese può ottenere un capitale in valuta con la quale potenziare la produzione nazionale è esportare. Per questo, stiamo chiedendo a tutti che si identifichi cosa può essere esportato e sviluppare una vocazione esportatrice nelle nostre entità.
Dobbiamo anche sostituire le importazioni, perché se meno spendiamo fuori, avremo più denaro che ricircola attraverso i nostri processi produttivi. Sostituendo le importazioni e potenziando le esportazioni avremo più entrate e più iniezione di risorse finanziarie nell’economia. Per questo dobbiamo riuscire a potenziare la produzione nazionale, ed una delle vie è l’investimento straniero.
Se otteniamo che la produzione nazionale si colleghi con l’investimento estero, quindi, l’imprenditore straniero dovrà ricorrere meno al mercato estero e di più al mercato nazionale: scendono i costi di importazione, sostituiamo le importazioni e avremo più entrate per il paese.
Il presidente ha fatto riferimento al settore del Turismo, “dove ci sono più investimenti esteri”. Ha commentato anche che il turismo non è nemico del paese, al contrario è una delle fonti di entrate più stabili che ci sia, con potenzialità per continuare a svilupparsi.
“Una parte importante delle misure che ha preso il Governo degli USA per far ruggire il bloqueo economico e le misure della Legge Helms-Burton sono orientate a limitare il turismo, ad impedire che arrivino gli statunitensi a Cuba, a fare pressione sulle agenzie di viaggio, perché sanno che ci colpiscono”, ha concluso.
di Oscar Figueredo Reinaldo e Dianet Doimeadios Guerrero
da Cubadebate traduzione di Marco Bertorello