Il terzo giro di colloqui tra governo e opposizione in Venezuela si è concluso alle Barbados con «la costituzione di un tavolo che lavorerà in modo continuo e veloce». Secondo quanto ha annunciato in un comunicato il ministero degli Esteri della Norvegia che funge da mediatore tra le parti.
Confermando che «il negoziato continuerà», il documento indica che «l’obiettivo è di giungere ad una soluzione concordata nel quadro delle possibilità che offre la Costituzione» venezuelana.
Durato tre giorni questo terzo incontro – facilitato dal governo norvegese fra le delegazioni del governo del presidente Nicolás Maduro e del leader dell’opposizione Juan Guaidó – è terminato «per permettere alle parti di realizzare consultazioni al fine di poter avanzare nel negoziato», come riporta il Faro di Roma.
«Il governo venezuelano e l’opposizione hanno accettato di impegnarsi in un dialogo permanente sulla pace in seguito ai colloqui di tre giorni a Barbados», ha spiegato Hector Rodriguez, governatore dello Stato di Miranda nonché delegato del governo bolivariano ai colloqui.
Un risultato non scontato, che sconfessa in pieno la linea oltranzista e golpista di Guaidò e dei suoi burattinai in quel di Washington che affermavano le proteste sarebbero andate avanti finché non fosse cessata ‘l’usurpazione’. Rappresentate speciale degli Stati Uniti per il Venezuela, Elliott Abrams, in testa.
Sono miseramente falliti, infatti, i tentativi golpisti con le forze armate che hanno riconfermato la propria fedeltà al presidente Maduro e alla Costituzione bolivariana. Così come sono naufragate le provocazioni architettate in combutta col governo colombiano al confine.
A questo punto ai golpisti non è restato che arrendersi e tornare al tavolo delle trattative. Negoziare con Maduro, il terribile dittatore che volevano abbattere.
Una indubbia vittoria per Maduro e la Rivoluzione Bolivariana.