di Fabrizio Verde www.lantidiplomatico.it
Può l’Assembla Nazionale di un paese, che in teoria avrebbe il compito di fare gli interessi di quel popolo che l’ha eletta e che dovrebbe rappresentare, avallare e addirittura esaltare sanzioni imposte da un paese esterno che agiscono a detrimento del popolo?
Questo è esattamente quanto accade in Venezuela.
Le nuove sanzioni imposte dagli Stati Uniti vanno infatti a colpire il sistema CLAP. Programma che permette la consegna diretta di prodotti alimentari a oltre 6.000.000 di famiglie in maniera quasi gratuita.
Una mossa che elimina ogni dubbio sul terrorismo economico del governo Trump contro il popolo venezuelano, come denuncia l’ex vicesegretario dell’ONU Pino Arlacchi.
L’ammissione del ruolo svolto nella vicenda dall’Assemblea Nazionale arriva attraverso Twitter da Alberto Federico Ravell, il “ministro dell’Informazione in esilio” del governo golpista dell’autoproclamato presidente Juan Guaidó.
Il sodale del golpista ha pubblicato una nota orgogliosamente intitolata: «Le sanzioni al CLAP sono il risultato di un lavoro congiunto tra gli Stati Uniti e l’Assemblea Nazionale».
Nella nota si rivendica la misura come “un risultato” dell’AN riuscita a influenzare il programma di vendita alimentare sovvenzionato, che raggiunge sei milioni di famiglie in tutto il paese.
Il testo cita anche dichiarazioni di Guaidó dello stesso tono, con l’accusa che le misure prese dal Dipartimento del Tesoro sono contro uomini d’affari e funzionari corrotti.
Il titolo di questo tweet – scrive la Iguana – deve essere conservato negli archivi, perché equivale a una confessione di coloro che stanno cercando di smantellare quella politica pubblica che è riuscita a salvare una parte significativa della popolazione, vittima delle peggiori privazioni nutrizionali a causa di guerra economica, speculazione, accaparramento e iperinflazione.