Donald Trump, il camaleonte che non perde mai

Raúl Antonio Capote

Donald Trump l’astuto che non perde mai, potrebbe essere il titolo di una pellicola hollywoodiana con un povero bilancio, ma non è così.

Lo showman della politica yankee è come quei capitani che si siedono sulle gradinate per fischiare la loro squadra quando vanno male le cose.

Tutti si sbagliano meno lui e inoltre si sbagliano contro di lui, per danneggiare la sua «immacolata immagine».

Ogni politica sbagliata è colpa di qualche malintenzionato, e non importa che la politica in questione sia opera dello stesso Trump: se non va bene la colpa è di un altro.

Così hanno perso il lavoro un centinaio di funzionari del suo Governo.

Errori d’intelligenza, errori di valutazione politica sulla realtà venezuelana, retoriche di guerra contro l’Iran, minacce al Messico per la crisi migratoria, una guerra economica senza senso contro la Cina più l’intensificazione della politica aggressiva contro Cuba, sono alcuni dei «risultati» dell’attuale amministrazione.

Il The New York Times ha insistito varie volte che il caos si è impadronito degli alti funzionari dello staff dei Governo di Trump, ma la colpa non è del presidente, la colpa è della CIA, di «Bomba» Bolton, di Mike Pompeo, di Mickey Mouse, del Capitan America, di chiunque, meno che sua…

L’amministrazione Trump riconosce il fallimento della separazione familiare come strategia per frenare l’entrata dei migranti, ma incolpa il Governo precedente e non si riferisce alla crudeltà e alla mancanza d’umanità di questa politica, ma all’insufficiente risultato nel controllo della frontiera.

«Le gabbie per i bambini sono state costruite dall’amministrazione di Obama nel 2014. Lui aveva la politica della separazione dei bambini. Io l’ho fatta finire», ha scritto l’inquilino della Casa Bianca in Twitter.

In verità è stata l’amministrazione di  Donald Trump quella che ha annunciato nell’aprile del 2018 la politica di «tolleranza zero», con il fine di sottoporre tutte le persone che entrano n forma irregolare negli Stati Uniti a un processo penale. A partire da qual momento i bambini migranti sono stati separati dai genitori.

Recentemente la Riserva Federale degli USA (FED) ha annunciato una riduzione del tasso d’interesse bancario a breve tempo di 25 punti basici, per situarla ora in un rango  tra il  2,0 % e il  2,25 %.

La FED non lo faceva  dal dicembre del 2008, quando alla luce della crisi economica li inviò a zero e li mantenne praticamente nulli sino agli anni recenti.

Immediatamente Trump ha affermato dal suo account in Twitter che la riserva federale lo ha defraudato per il calo di questi tipi d’interesse, assicurando che il presidente di questa entità finanziaria, Jerome Powell, «ha deluso» tutti.

L’economia non marcia bene negli USA. La bolla del successo economico è lì li per scoppiare Oggi in questo paese i ricchi sono più ricchi e quelli che hanno poco sono molti di più e sono più poveri.

Il «capitano» della squadra yankee, il più astuto, dovrà scendere dalla gradinata al terreno e condividere i fischi, perché non si può ingannare il mondo per tutto il tempo.

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