L’ Unione Brasiliana degli Scrittori (UBE) ha onorato a L’Avana il poeta ed etnologo Miguel Barnet con la Medaglia Jorge Amado, la più importante decorazione di questa organizzazione, per premiare la sua opera letteraria , come rappresentante della cultura di una paese sottoposto da sei decenni a un implacabile blocco da parte dei governi degli Stati Uniti.
La giunta dirigente della UBE ha raggiunto l’Isola per rendere effettiva la decisione e il suo presidente, Durval de Nogueiras Goyos Jr., ha portato un messaggio di solidarietà degli scrittori del suo paese che, ha sottolineato, condanna il coincidente allineamento degli attuali mandatari del Brasile e degli USA nella loro politica anticubana.
Durante la cerimonia realizzata nella sede della UNEAC, alla quale ha partecipato Fernando León Jacomino, viceministro di Cultura, Nogueiras ha ricordato che l’organizzazione che presiede dal 1960 e per iniziativa di Jorge Amado, ha sempre espresso pubblicamente il suo appoggio alla rotta indipendente della Rivoluzione Cubana e ha denunciato le aggressioni imperiali che già da allora tenevano la nazione delle Antille nel mirino.
Gli scrittori brasiliani hanno premiato Miguel Barnet, perché lo considerano il più importante autore cubano vivo, la sua impronta fondamentale con /Biografia di un Cimarron/, gli apporti allo sviluppo della letteratura testimonio, l’intensa immersione antropologica della sua opera, e anche la dignità con cui ha posto in alto la cultura cubana in tutti gli ambiti.
Ringraziando per la decorazione, il poeta ha spiegato come ha trovato nella narrativa di Amado il magma della miscela di quel che il legato africano rappresenta nella società brasiliana: «I negri, i mulatti, la gente di pelle scura e condizioni umili, gli schiavi, i peones, i braccianti dei porti, il candomblé, la macumba , la madre dei santi, gli orisha tanto imparentati con i nostri e la irrinunciabile vocazione di giustizia e allegria di vivere dei poveri e dei diseredati di questo paese gigantesco, sono entrati nelle mie pupille e nella mia sensibilità, grazie alla lettura dei suoi romanzi. Tra Cuba e il Brasile, non potranno fare niente quelli che «in tempi di ritorni neoliberali e fascistoidi, pretendono di fratturare la storica vicinanza delle nostre culture e dei nostri popoli».
A questi personaggi Barnet ha ricordato i versi di una popolarissima canzone di Chico Buarque, di moda negli anni ’60, pienamente adatta a questi giorni.
«Nonostante lei, domani sarà un altro giorno…»