Il blocco economico totale mostrerà l’impotenza del terrorismo USA

di Pino Arlacchi www.lantidiplomatico.it

Il blocco economico totale del Venezuela annunciato dagli oligarchi di Washington non servirà a nulla se non a mostrare la nota impotenza politica del terrorismo, anche quello di Stato. Se Cuba e Iran non si sono piegate dopo mezzo secolo di blocchi e sanzioni in un mondo unipolare, il Venezuela può resistere ancora più a lungo in un contesto diventato multipolare, dove ci sono oltre 140 Paesi, tra cui varie potenze di prima grandezza, che disapprovano bullismo mafioso e sanzioni internazionali.

Il diritto di proprietà che gli USA pretendono di esercitare sulla finanza mondiale tramite il dollaro, e che costituisce l’arma più potente contro il Venezuela, perde forza e consenso ogni giorno che passa.

Sta nascendo un mondo multivalutario, de-dedollarizzato, che svuota di senso ogni tipo di sanzione finanziaria imperiale.

Il Venezuela, perciò – superato lo shock iniziale – continuerà a vendere il suo petrolio ed importare i beni richiesti dalla sua economia e dalla sua popolazione.

Gli acquirenti ed i fornitori non saranno solo i Paesi più vicini politicamente al governo Maduro, ma anche le nazioni #UE, che si sono ben guardate dall’aderire al blocco trumpiano e che non hanno alcuna intenzione di colpire il Venezuela tramite il terrorismo economico.

L’Unione Europea ha ribadito con fermezza, anche all’incontro anti-Venezuela organizzato da Bolton la settimana scorsa, la sua netta contrarietà alle sanzioni extraterritoriali.

Quando anche una piccola banca non americana si accorgerà che non gli può accadere nulla se processa le transazioni che riguardano il Venezuela rispettando tutte le normali procedure, ed agirà di conseguenza, sarà il primo grido che il re è nudo.

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