La fallita strategia yankee contro Cuba

seminare penuria e scoraggiamento

 

L’inimicizia del governo USA, guidato da Dwight D. Eisenhower, contro Cuba si manifestò dallo stesso 1 gennaio 1959. Un esempio di ciò è che da allora oltre 290 pescherecci di varie dimensioni ed attività sono stati oggetto di varie aggressioni

Raúl Antonio Capote

L’inimicizia del governo USA, guidato da Dwight D. Eisenhower, contro Cuba si manifestò dallo stesso 1 gennaio 1959, quando accolse gli assassini ed i torturatori della dittatura batistiana, che fuggirono negli USA con oltre 400 milioni di $ appartenenti ai fondi pubblici cubani.

Tra le prime misure prese contro la giovane Rivoluzione vi furono la riduzione della fornitura di petrolio, il rifiuto di raffinare quello proveniente dall’URSS, nel giugno 1960, e l’eliminazione della quota di zucchero nello stesso anno.

Come parte della politica di far arrendere per fame i cubani e seminare scoraggiamento, affinché il popolo si ribellasse contro la Rivoluzione, come pianifica con assoluta chiarezza il “Programma di azione segreta contro Cuba”, approvato il 17 marzo 1960 dal presidente Eisenhower, ed il “Progetto Cuba”, presentato il 18 gennaio 1962 dal generale di brigata Edward Lansdale, ostacolarono le nostre negoziazioni all’estero, l’accesso alla banca mondiale, ai crediti internazionali, introdussero parassiti e malattie, sabotarono fabbriche, aziende, negozi, distrussero colture, magazzini, mezzi di trasporto e bruciarono scuole, ecc.

Nel settembre 1962, il segretario di stato Dean Rusk gestì, personalmente, di fronte ai governi europei dei paesi alleati degli USA nella NATO, per ottenere che le navi di quelle nazionalità non trasportassero merci a Cuba; il governo USA decise di collocare in una cosiddetta “lista nera” e vietare l’ingresso, nei porti USA, di tutte le navi che commerciassero con Cuba, indipendentemente dal paese di immatricolazione.

Le azioni terroristiche si intensificarono e uno degli obiettivi fondamentali fu la marina mercantile cubana e qualsiasi nave che osasse portare merci a Cuba. Non importava di quale paese fosse, la rete terroristica internazionale creata dalla CIA e composta da veri comando fascisti attaccò navi di qualsiasi bandiera.

Alle 17:20 del 19 novembre 1962, la nave mercantile cubana Río Damují fu attaccata da aerei da guerra USA che lanciarono 11 bombe sulla nave. Il capitano ed i 32 uomini d’equipaggio risposero agli aggressori: Patria o Morte! E continuarono a navigare senza fermarsi.

Nell’ottobre 1965, per ordine del terrorista Orlando Bosch, a San Juan, Portorico, piazzarono una bomba nello scafo della nave turistica spagnola Satrusteguí, con 101 passeggeri e 109 membri dell’equipaggio.

Il 30 maggio 1968, la nave mercantile Asaka Maru, del Giappone, fu minata a Tampa e l’11 luglio un’altra nave giapponese viene sabotata, questa volta il Mikagesan Maru, che trasportava merci a Cuba, dalle coste del Texas.

Il 13 settembre 1968, la nave mercantile spagnola Coromoto fu minata a San Juan, Portorico, dai terroristi di Potere Cubano. Il 16 dello stesso mese la nave Polianica, Polonia, ancorata nel porto dell’isola di Dodge, fu colpita da un proiettile di cannone da 57 mm.

Tra il 30 ed il 31 gennaio 1990, un’unità del servizio della Guardia costiera USA mitragliò e tentò di affondare la nave mercantile Hermann, con bandiera panamense, ma noleggiata da Cuba e dotata di un equipaggio di marinai cubani, mentre navigava in acque internazionali del golfo del Messico.

La nave cisterna Mykonos, con bandiera maltese ed equipaggio cubano-cipriota, fu mitragliata a sette miglia a nord di Matanzas il 2 aprile 1993, da una lancia rapida condotta da membri del cosiddetto Esercito Armato Segreto, un gruppo terroristico di Miami.

Più di 290 pescherecci di varie dimensioni e attività sono stati oggetto di varie aggressioni. Alcune di queste imbarcazioni sono state distrutte o affondate, altre gravemente danneggiate e un numero considerevole di esse sono state sequestrate e portate negli USA, di cui una parte importante non è mai stata restituita a Cuba.

I casi qui menzionati costituiscono solo un campione, decine di imbarcazioni sono state vittime di atti di pirateria da parte della marina yankee o di gruppi terroristici con sede in Florida.

Numerosi pescatori e marinai furono assassinati e feriti, decine di capitani di navi ed armatori sono stati minacciati, ricattati o comprati per impedire l’arrivo di forniture a Cuba.

Washington ha sanzionato, nell’aprile 2019, due compagnie e 34 navi che trasportavano petrolio venezuelano a Cuba estendendo la “punizione” che è stata applicata al governo di Nicolás Maduro ed alla Rivoluzione cubana.

Il numero di navi sanzionate continua a crescere, a cui dobbiamo aggiungere che le compagnie di navigazione proprietarie navi cisterna esigono 12 milioni di $ per il trasferimento di greggio venezuelano in altri paesi, tra cui Cuba, cifra che rappresenta tre volte quello che pagava Petróleos de Venezuela S.A. (PDVSA) prima dell’indurimento del blocco USA.

La guerra economica contro l’indomita isola continua, continuando il fariseo ricorso di incolpare la vittima. Come ben dice il suo precetto di una guerra non convenzionale, si deve cercare di “ottenere lo strano risultato che la vittima non solo non si lamenti, ma che finisca per incolpare se stessa per la sua disgrazia ed applaudire il carnefice”.

L’intenzione yankee è chiara e tanto antica quanto i suoi desideri di mettere in ginocchio i cubani, spegnere le nostre case, immobilizzarci, acquietarci e sottometterci.

Fonti:

Domanda del popolo cubano al governo USA per danni economici.

Operazione Sterminio 50 anni di aggressioni contro Cuba.


La fracasada estrategia yanqui contra Cuba: sembrar penuria y desaliento

 

La enemistad del Gobierno estadounidense comandado por Dwight D. Eisenhower contra Cuba se manifestó desde el mismo 1ro. de enero de 1959. Un ejemplo de ello es que desde entonces más de 290 embarcaciones pesqueras de diverso porte y actividad han sido objeto de agresiones diversas

Autor: Raúl Antonio Capote

La enemistad del Gobierno estadounidense comandado por Dwight D. Eisenhower contra Cuba se manifestó desde el mismo 1ro. de enero de 1959 al acoger a los asesinos y torturadores de la dictadura batistiana, quienes huyeron a Estados Unidos con más de 400 millones de dólares pertenecientes a los fondos públicos cubanos.

Entre las primeras medidas tomadas contra la joven revolución estuvieron reducir el suministro de petróleo, negarse a refinar el procedente de la URSS en junio de 1960 y eliminar la cuota azucarera ese mismo año.

Como parte de la política de rendir por hambre a los cubanos y sembrar el desaliento, para que el pueblo se sublevara contra la Revolución, como plantea con absoluta claridad el «Programa de acción encubierta contra Cuba», aprobado el 17 de marzo de 1960 por el presidente Eisenhower, y el «Proyecto Cuba», presentado el 18 de enero de 1962 por el general de brigada Edward Lansdale, obstaculizaron nuestras negociaciones en el exterior, el acceso a la banca mundial, a los créditos internacionales, introdujeron plagas y enfermedades, sabotearon fábricas, negocios, tiendas, destruyeron sembrados, almacenes, medios de transporte, e incendiaron escuelas, etc.

En septiembre de 1962, el secretario de Estado Dean Rusk gestionó personalmente ante los gobiernos europeos de los países aliados de Estados Unidos en la OTAN, para lograr que los barcos de esas nacionalidades no transportaran mercancías a Cuba, el Gobierno de Estados Unidos decidió colocar en una llamada «lista negra» y prohibir la entrada en puertos norteamericanos de todas las embarcaciones que realizaran comercio con Cuba, con independencia del país de registro.

Las acciones terroristas se recrudecieron y uno de los blancos fundamentales fue la marina mercante cubana, y todo barco que se atreviera a traer mercancías a Cuba. No importaba de qué país fuera, la red internacional terrorista creada por la cia e integrada por verdaderos comandos fascistas atacó a embarcaciones de cualquier bandera.

A las 5:20 de la tarde del 19 de noviembre de 1962, el barco mercante cubano Río Damují fue agredido por aviones de guerra estadounidenses que lanzaron 11 bombas sobre la embarcación. El capitán y sus 32 tripulantes respondieron a los agresores: ¡Patria o Muerte!, y continuaron navegando sin detenerse.

En octubre de 1965, por órdenes del terrorista Orlando Bosch, en San Juan, Puerto Rico, colocaron una bomba en el casco del barco de turismo español Satrusteguí, con 101 pasajeros y 109 tripulantes.

El 30 de mayo de 1968, el barco mercante Asaka Maru, de Japón, fue dinamitado en Tampa y el 11 de julio es saboteado otro barco japonés, esta vez el Mikagesan Maru, que transportaba mercancías a Cuba, desde las costas de Texas.

El 13 de septiembre de 1968, el barco mercante español Coromoto fue dinamitado en San Juan, Puerto Rico, por terroristas de Poder Cubano. El 16 del propio mes el barco Polianica, de Polonia, anclado en el puerto de la Isla Dodge, fue impactado por un proyectil de cañón de 57 milímetros.

Entre el 30 y el 31 de enero de 1990, una unidad del Servicio de Guardacostas de Estados Unidos ametralló e intentó hundir al buque mercante Hermann, de bandera panameña, pero arrendado por Cuba y dotado por una tripulación de marinos cubanos, mientras navegaba por aguas internacionales del golfo de México.

El buque-tanque Mykonos, de bandera maltesa y tripulación cubano-chipriota, fue ametrallado a siete millas al norte de Matanzas el 2 de abril de 1993, por una lancha rápida tripulada por miembros del llamado Ejército Armado Secreto, grupo terrorista radicado en Miami.

Más de 290 embarcaciones pesqueras de diverso porte y actividad han sido objeto de agresiones diversas. Algunas de estas embarcaciones han sido destruidas o hundidas, otras seriamente dañadas y un número considerable de ellas han sido secuestradas y llevadas a territorio de Estados Unidos, de las cuales una parte importante no han sido nunca devueltas a Cuba.

Los casos mencionados aquí constituyen solo un botón de muestra, decenas de embarcaciones han sido víctimas de actos de piratería por parte de la marina yanqui o de grupos terroristas basificados en la Florida.

Varios pescadores y marineros fueron asesinados y heridos, decenas de capitanes de barcos y dueños de navieras han sido amenazados, chantajeados o comprados para impedir la llegada de suministros a Cuba.

Washington sancionó en abril de 2019 a dos compañías y 34 buques que transportaban petróleo venezolano a Cuba, extendiendo el «castigo» que viene aplicando al gobierno de Nicolás Maduro y a la Revolución Cubana.

La cifra de barcos sancionados sigue creciendo, a lo que hay que sumar que las compañías navieras propietarias de buques tanqueros exigen 12 millones de dólares por el traslado del crudo venezolano a otros países, incluida Cuba, cifra que representa el triple de lo que pagaba Petróleos de Venezuela S.A. (PDVSA) antes del recrudecimiento del bloqueo estadounidense.

La guerra económica contra la Isla indómita continúa, siguiendo el fariseo recurso de culpar a la víctima. Como bien dice su precepto de guerra no convencional, se debe tratar de «lograr el extraño resultado de que la víctima no solo no se queje, sino que termine culpándose a sí misma de su desgracia y aplaudiendo al verdugo».

La intención yanqui es clara y tan antigua como sus deseos de poner de rodillas a los cubanos, apagar nuestros hogares, inmovilizarnos, aquietarnos y someternos.

Fuentes: Demanda del Pueblo cubano al Gobierno de Estados Unidos por daños económicos.

Operación Exterminio. 50 años de agresiones contra Cuba.

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