L’Ambasciatore del Venezuela, Adán Chávez Frías ha ringraziato i cubani per l’appoggio offerto – di nuovo- con le firme a sostegno della lettera inviata alla ONU, quando ha ricevuto il pacco con i fogli coperti da migliaia di firme di studenti e lavoratori delle province di Pinar del Río, L’Avana, Artemisa, Mayabeque e Matanzas.
Nella sede dell’Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli il diplomatico ha segnalato che questa mostra di solidarietà, impegno e fraternità verso il suo paese è un legame per sempre, consolidato dall’amicizia che esisteva tra i Comandanti Fidel Castro e Hugo Chávez.
Poi ha assicurato che nel suo paese sono state già raccolte 13 milioni di firme e che in altri paesi, come Bolivia e Nicaragua si accompagna questo processo. Inoltre si sono sommati altri amici progressisti negli Stati Uniti e in Europa, e questo dimostra la simpatia che si sente verso la Rivoluzione nel suo paese e la condanna dell’imperialismo.
«Continueremo a lottare per la nostra libertà, la sovranità, per la fraternità reale tra i nostri popoli, per la vera identità nazionale, per la dignità e la pace in Nostra America e nel mondo», ha aggiunto l’ambasciatore venezuelano ed ha segnalato che Cuba continuerà ad essere la guida eterna per coloro che lottano tutti i giorni contro il capitalismo, per l’emancipazione degli esseri umani.
Ismael Drullet Pérez, dirigente della CTC di Cuba ha indicato: «Il processo sviluppato tra i gruppi di lavoratori e di studenti è diventato uno spazio importante d’energica condanna alla scalata senza precedenti sferrata dal governo delgi USA contro il Venezuela, con il fomento della violenza, dei sabotaggi economici, dei piani di assassinio del presidente, il finanziamento e l’organizzazione dei colpi di Stato, il furto degli attivi sovrani e l’applicazione di molteplici misure economiche indirizzate a provocare sofferenze e penuria per la popolazione».
Poi ha citato che nelle ultime ore il presidente Trump ha formalizzato il congelamento dei beni nazionali del Venezuela e minaccia i paesi soci ponendo a rischio la sicurezza di 30 milioni di abitanti, impedendo l’accesso agli alimenti, alle medicine e ad altri prodotti importati e imprescindibili, senza rispettare l’ordine legale che impongono le Nazioni Unite e i più elementari principi dei diritti umani.
Queste firme raccolte a Cuba si uniranno ai 13 milioni di altre firme raccolte in Venezuela e alle altre migliaia raccolte per la volontà espressa da ogni persona di buona volontà nel mondo sommata alla campagna: No More Trump! (¡No Más Trump!), condannando le azioni d’ingerenza e unilaterali del governo statunitense e del presidente Donald Trump.
Recentemente il quotidiano Granma ha diffuso le parole del Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito, Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, nel suo discorso del 26 di luglio del 2018: «Per noi, come per il Venezuela e il Nicaragua, è ben chiaro che l’assedio si sta stringendo e che il nostro popolo deve stare all’erta e preparato per rispondere ad ogni sfida con unità, fermezza, ottimismo e fede assoluta nella vittoria».