e a quelle del mini-Trump, Bolsonaro?
Il Presidente cubano, Miguel Díaz-Canel Bermúdez ha definito il mandatario statunitense Donald Trump, e il brasiliano, il «mini-Trump» Bolsonaro, come «due bugiardi patologici, sempre più isolati», dopo aver ascoltato i loro discorsi di ieri, martedì 24, nella 74ª sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Con l’etichetta #SomosCuba, usata come richiamo e simbolo dell’unità nazionale attorno al progetto rivoluzionario, il mandatario ha scritto una serie di messaggi nei quali ha chiamato Trump «L’imperatore degli USA » ed ha definito i riferimenti a Cuba e al Venezuela del suo discorso come «bugiarde, calunniose e inammissibili accuse».
«Il suo fallimento con #Cuba e #Venezuela provoca la sua superbia imperiale e giustifica la sua sconfitta con falsi argomenti. #Cuba darà la degna ed energica risposta che si merita », ha tuitato il Presidente, riferendosi chiaramente all’intervento del Ministro delle Relazioni Estere di Cuba in questo scenario internazionale.
«Cuba respinge energicamente le calunnie di Bolsonaro sulla nostra cooperazione medica internazionale», si legge in un altro messaggio, dove inoltre ha ripreso quanto pubblicato nel account di Twitter da Nuova York del cancelliere Bruno Rodríguez Parrilla, che si trovava nella stessa sala delle Nazioni Unite dove Bolsonaro e Trump hanno sparato al mondo i loro insostenibili e vergognosi argomenti.
«Si dovrebbe occupare della corruzione nel suo sistema di giustizia, governo e famiglia», ha scritto Bruno Rodríguez durante il discorso del mandatario brasiliano.
«L’ignoranza dei presidenti degli USA e del Brasile oscura la politica internazionale per la sua retorica. Si burlano della vita nel pianeta, ignorando la gravità della crisi climatica attuale. Sono portabandiera del fascismo».
La fermezza di #Cuba resterà invincibile», ha scritto ancora Díaz-Canel, che ha poi aggiunto: «Un altro insulto alle Nazioni Unite: Bolsonaro afferma che Donald Trump è simbolo “del rispetto della sovranità” e che gli scienziati si sbagliano dicendo che i boschi dell’Amazzonia sono il polmone del mondo. Con ragione Greta Thunberg piange per il futuro del pianeta».
Greta Thunberg è un’attivista ambientale, ancora adolescente, che è stata il titolo in molti media della stampa e tendenza nelle reti sociali e soprattutto in Twitter.
La Thunberg ha offerto il discorso d’inizio del Vertice per l’Azione Climatica nella sede della ONU e Trump in Twitter, si è burlato di lei per la forma con cui ha accusato la classe politica ed economica d’indifferenza e di parlare solo di «denaro, racconti di fate e crescita economica eterna».
«Sembra una ragazzina molto felice che desidera un futuro brillante e meraviglioso. Molto carina da vedere!», ha scritto in un tuit il Presidente degli Stati Uniti sull’intervento della giovane che – come ha riferito la stampa internazionale, ha messo a fuoco gli «incomodi» che sono le cifre sul riscaldamento globale e le emissioni di CO2, un altro dei tanti temi ambientali nei quali gli USA non vanno con le mani pulite.
Trump fa tutto il possibile per distrarre l’attenzione della comunità internazionale.
Il ministro delle Relazioni Estere di Cuba, Bruno Rodríguez, ha dichiarato che l’intervento nell’Assemblea Generale della ONU del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato pieno di falsità: è stato un discorso profondante monroista e maccartiano.
Trump ha tacciato il presidente venezuelano, Nicolás Maduro, d’essere «un burattino di Cuba», ed ha accusato L’Avana di «saccheggiare» la ricchezza in petrolio del Venezuela, aggiungendo che «gli USA non saranno mai un paese socialista».
Secondo il Ministro delle Relazioni Estere di Cuba, Trump fa tutto il possibile per distrarre l’attenzione della comunità internazionale e dello stesso pubblico statunitense dagli enormi e crescenti problemi interni di questo paese.
«In generale, ha concluso, il discorso del capo della Casa Bianca è stato noioso più de solito, un discorso vecchio e in disaccordo con la realtà degli Stati Uniti e dello scenario internazionale.
Il cancelliere Bruno Rodríguez ha respinto ugualmente le dichiarazioni del presidente brasiliano Jair Bolsonaro nella 74ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) contro il programma Más Médicos.
Il mandatario brasiliano si e scagliato contro il programma solidale che ha portato salute ai brasiliani più poveri e nelle regioni più inospitali e dimenticate.
Dal 2013 migliaia di medici cubani erano andati in Brasile come parte del programma «Más Médicos», voluto da governo dell’allora presidente Dilma Rousseff. Erano stati distribuiti in 280 municipi di tutti gli Stati e in 3 Distretti Sanitari Speciali Indigeni (DSEI).
Bruno Rodríguez ha raccomandato dal suo account in Twitter al mandatario brasiliano di «occuparsi della corruzione nel suo sistema di giustizia, governo e famiglia».
Il Cancelliere cubano nella Riunione d’Alto Livello sulla Copertura Universale di Salute 74º AGNU, l’altro ieri, 23 settembre, ha informato che alla fine del 2018 Cuba ha registrato una speranza di vita di 78 anni e un tasso di mortalità infantile di 4 per ogni mille nati vivi. Un livello immunitario del 98%, con 14 malattie infettive sradicate, 9 che non sono problemi di salute e 29 malattie trasmissibili controllate.
L’Isola presenta gli indici che l’hanno certificata come il primo paese che ha eliminato la trasmissione materno-infantile del VIH e la sifilide congenita.
Il governo degli Stati Uniti attacca ora i programmi di cooperazione medica cubana con i paesi in via di sviluppo, con l’obiettivo di screditarli e sabotarli.
Questi programmi sono un esempio di cooperazione Sud-Sud, ed hanno aiutato molti paesi dell’America Latina e dei Caraibi, Africa e Asia, a migliorare la copertura di salute e a offrire assistenza medica di qualità in zone di difficile accesso.
ONU: il Cancelliere cubano ha respinto le dichiarazioni offensive di Bolsonaro su Cuba
Il ministro delle Relazioni Estere di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, ha utilizzato il su account di Twitter per respingere «energicamente» le «calunnie» del presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, sulla cooperazione medica cubana a livello mondiale.
Durante il suo discorso nel dibattito dell’Assemblea Generale della ONU, il mandatario ha assicurato che «ai medici erano vietate le libertà fondamentali», e che «era un lavoro da schiavi con l’appoggio di organismi dei diritti umani».
Bolsonaro ha denunciato la presunta presenza dei 60.000 agenti cubani che controllano e si mescolano in tutti gli ambiti della società venezuelana».
Inoltre ha affermato che il Venezuela è un paese democratico, ma oggi soffre per la crudeltà del socialismo, ed ha lodato il lavoro realizzato con gli USA per, secondo lui, far sì che si garantisca la democrazia in Venezuela.
Inoltre il reazionario presidente si è riferito all’ambiente, uno dei punti centrali di questa Assemblea.
Ha definito “fallace” dire che l’Amazzonia è il polmone del pianeta.
«Questo non ha senso», ha sostenuto.
Poi ha aggiunto che il suo paese è uno di quelli che protegge di più l’ambiente e che l’Amazzonia praticamente non è stata toccata.
Queste dichiarazioni, nonostante tutto, contraddicono le recenti relazioni sulla deforestazione per le quali un funzionario del governo è stato licenziato e che rivelano il grave disboscamento che vive questa regione dal suo arrivo al potere
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