Relazione di Cuba sulla risoluzione 73/8
dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite
“Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale
e finanziario imposto dagli Stati Uniti contro Cuba”
luglio 2019
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INTRODUZIONE
Da aprile 2018 a marzo 2019, periodo oggetto della presente relazione, l’inasprimento del blocco ha continuato a essere l’asse centrale della politica del Governo degli Stati Uniti nei confronti di Cuba, con effetti sempre più rilevanti sulla sua applicazione extra-territoriale. La strategia statunitense si è concentrata sul consolidamento del confronto e dell’ostilità, sia a livello dichiarativo che nell’esecuzione di misure di aggressione economica contro il paese.
Il clima di ostilità nelle relazioni bilaterali è stato fortemente segnato dall’aumento della retorica aggressiva del Governo statunitense contro Cuba. Come parte di questa escalation, gli Stati Uniti hanno tentato di introdurre 8 emendamenti al progetto di risoluzione contro il blocco presentato da Cuba il 1° novembre 2018 all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L’obiettivo della loro manovra è stato quello di modificare la natura del testo e di costruire pretesti per la continuità e per il rafforzamento della loro politica genocida, ricorrendo a false accuse in materia dei diritti umani.
Nonostante le forti pressioni esercitate dagli Stati Uniti, la comunità internazionale ha respinto le loro proposte, e una volta ancora ha espresso il suo schiacciante sostegno alla risoluzione di condanna al blocco.
La presente relazione evidenzia come il blocco economico, commerciale e finanziario imposto a Cuba continui a rappresentare un freno allo sviluppo di tutte le potenzialità dell’economia cubana, all’attuazione del Piano Nazionale di Sviluppo Economico e Sociale del paese, nonché al raggiungimento dell’Agenda 2030 e dei suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Da aprile 2018 a marzo 2019, il blocco ha causato a Cuba perdite dell’ordine di 4,3436 miliardi di dollari.
Il significativo impatto negativo dell’applicazione delle misure recentemente adottate dagli Stati Uniti per inasprire il blocco nei confronti di Cuba non è stato preso in considerazione nella presente relazione, in quanto è avvenuto dopo la fine del periodo analizzato. Queste informazioni saranno inserite nel documento che sarà presentato l’anno prossimo.
A prezzi correnti, i danni accumulati in quasi sei decenni di applicazione di questa politica raggiungono la cifra di 138,8434 miliardi di dollari. Tenendo conto il deprezzamento del dollaro rispetto al valore dell’oro sul mercato internazionale, il blocco ha causato danni quantificabili in oltre 922,630 miliardi di dollari, valore che rappresenta un calo dell’1.2 % rispetto al periodo precedente, dovuto alla diminuzione del prezzo dell’oro dell’1.6 %.
Trasformare il costo del blocco nella capacità contributiva del paese, permetterebbe di disporre di una fonte di finanziamento supplementare, sostanziale e duratura che darebbe maggior dinamismo ai programmi di investimento legati ai settori strategici del Piano Nazionale di Sviluppo Economico e Sociale fino al 2030.
In questo modo, si creerebbero le condizioni necessarie a raggiungere gradualmente tassi di crescita sostenuta del Prodotto Interno Lordo (PIL) annuale.
Nel periodo analizzato, il rafforzamento dell’applicazione extra-territoriale del sistema di sanzioni contro Cuba si è riflesso in un costante danno a imprese, banche e Ambasciate cubane, che devono affrontare ostacoli colossali nelle loro attività commerciali e finanziarie in molti paesi del mondo.
In tre occasioni, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha esteso la “Lista degli Enti Cubani Limitati”, che sono soggetti a sanzioni aggiuntive a quelle imposte dalle norme di blocco. Questa misura ha causato notevoli danni all’economia del paese a causa del suo effetto intimidatorio sulla comunità imprenditoriale internazionale. A questa, sono state aggiunte le disposizioni dell’Ufficio per il Controllo dei Beni Esteri (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti e del Burò dell’Industria e della Sicurezza (BIS) del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti di eliminare, a partire dal 5 giugno 2019, le licenze generali per i viaggi educativi di gruppo “peopleto-people” e di negare le licenze ad aeromobili non commerciali e a navi passeggeri e da diporto in sosta temporanea, comprese le navi da crociera, con gravi conseguenze sul numero di visitatori nel paese. Tutte queste azioni sono state intraprese con l’obiettivo deliberato e dichiarato di causare danni economici e di privare Cuba di risorse finanziarie.
Una dimostrazione senza precedenti della recrudescenza della politica anticubana del Governo statunitense è stata la decisione di permettere che, ai sensi del Titolo III della Legge Helms-Burton, si possano intraprendere azioni legali nei tribunali degli Stati Uniti di fronte alle istanze presentate da cittadini o da enti statunitensi contro aziende o cittadini cubani o di paesi terzi che sono in relazione commercialmente con proprietà nazionalizzate a Cuba negli anni Sessanta. Questa decisione ha posto fine alla pratica assunta dal 1996 dai precedenti Governi statunitensi, democratici e repubblicani, e dallo stesso Presidente Trump nei suoi primi due anni di mandato, che avevano sospeso ogni sei mesi questa possibilità.
La legge Helms-Burton è uno strumento giuridico di coercizione politica che prevede azioni di pressione economica lesive alla sovranità di Cuba e di paesi terzi, con lo scopo di soffocare l’economia cubana e di aumentare le carenze della popolazione. Cerca di perpetuare il clima di ostilità tra Cuba e Stati Uniti e di negare alla nazione cubana il diritto all’autodeterminazione. Le sue norme sono contrarie al Diritto Internazionale, ai principi della Carta delle Nazioni Unite e alle regole stabilite dall’Organizzazione Mondiale del Commercio. Questo regolamento ha provocato il clamoroso rifiuto di numerosi attori della comunità internazionale e dei rappresentanti di organizzazioni internazionali.
Il blocco costituisce una violazione massiccia, flagrante e sistematica dei diritti umani di tutte le cubane e di tutti i cubani. A causa del suo scopo dichiarato e dell’impianto politico, giuridico e amministrativo su cui si basa, queste sanzioni sono definite atto di genocidio ai sensi della Convenzione per la Prevenzione e la Sanzione del Delitto di Genocidio del 1948 e un atto di guerra economica, come stabilito dalla Conferenza Navale di Londra del 1909.
Allo stato attuale, con più ragione che mai, si impone il reclamo al Governo degli Stati Uniti affinché rispetti le 27 risoluzioni adottate dalla comunità internazionale nell’ambito dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e di porre fine, senza alcuna condizione, alla sua politica di blocco contro Cuba.
1 – CONTINUITÀ E INTENSIFICAZIONE DELLA POLITICA DI BLOCCO
1.1 – Validità delle leggi di blocco
Le leggi e i regolamenti alla base della politica di blocco sono in vigore e sono applicati rigorosamente dalle agenzie governative degli Stati Uniti, compresi i dipartimenti del Tesoro e del Commercio e in particolare l’Ufficio per il Controllo dei Beni Esteri (OFAC, dalla sigla in inglese).
Le principali legislazioni e disposizioni amministrative del Congresso che stabiliscono la politica di blocco sono:
- La Legge di Commercio con il Nemico del 1917 (TWEA, dalla sigla in inglese): la sua sezione 5 (b) ha delegato al capo dell’Esecutivo la possibilità di applicare sanzioni economiche in tempo di guerra o in qualsiasi altro periodo di emergenza nazionale e ha vietato il commercio con il nemico o con gli alleati del nemico durante i conflitti bellici. Nel 1977, la Legge dei Poteri Economici e di Emergenza Internazionale ha limitato la facoltà del Presidente di imporre nuove sanzioni facendo riferimento a situazioni di emergenza nazionali. Tuttavia, la TWEA ha continuato a essere applicata a Cuba, anche se la Casa Bianca non ha mai dichiarato un’emergenza nazionale rispetto all’isola. Da allora, i successivi presidenti statunitensi hanno esteso l’applicazione della TWEA a Cuba. In base a questa legislazione, la più antica nel suo genere, sono stati adottati i Regolamenti per il Controllo dei Beni Cubani (CACR, dalla sigla in inglese) nel 1963, in virtù dei quali è stato proibito ai cittadini statunitensi o a persone soggette alla giurisdizione statunitense di realizzare transazioni finanziarie con Cuba, congelando i beni cubani e vietando l’importazione di beni di origine cubana negli Stati Uniti, tra le altre restrizioni. Cuba è l’unico paese per il quale questa legislazione è in vigore. Il 10 settembre 2018, il presidente Trump ha rinnovato per un altro anno le sanzioni contro Cuba, in virtù della TWEA.
- La Legge di Assistenza Estera (1961): ha autorizzato il Presidente degli Stati Uniti a stabilire e a mantenere un “embargo” totale sul commercio con Cuba e ha proibito la concessione di qualsiasi aiuto al Governo cubano. Stabilisce inoltre che i fondi del Governo degli Stati Uniti destinati ad aiuti internazionali e concessi a organizzazioni internazionali non potranno essere utilizzati per programmi legati a Cuba; vieta di concedere a Cuba qualsiasi assistenza prevista da questa legge o qualsiasi altro beneficio previsto da un’altra legge, fino a quando il Presidente stabilisca che Cuba ha intrapreso azioni volte a restituire ai cittadini e alle aziende statunitensi non meno del 50 % del valore, o un equo compenso, delle proprietà nazionalizzate dal Governo cubano dopo il trionfo della Rivoluzione.
- Proclama Presidenziale 3447: emesso il 3 febbraio 1962 dal Presidente John F. Kennedy, ha decretato il totale “embargo” sul commercio tra gli Stati Uniti e Cuba, in conformità con la sezione 620 (a) della Legge di Assistenza Estera.
- Regolamenti per il Controllo dei Beni Cubani del Dipartimento del Tesoro (1963): prevede il congelamento di tutti i beni cubani negli Stati Uniti; il divieto di tutte le transazioni finanziarie e commerciali se non approvate da una licenza; il divieto di esportazioni cubane verso gli Stati Uniti; il divieto di qualsiasi persona fisica o giuridica degli Stati Uniti o di paesi terzi di effettuare transazioni in dollari statunitensi con Cuba, tra gli altri.
- Legge per l’Amministrazione delle Esportazioni (1979): sezione 2401 (b) (1) “Controllo della Sicurezza Nazionale. Politica verso determinati Stati”, stabilisce la Lista di Controllo del Commercio, in cui il Presidente degli Stati Uniti mantiene un certo numero di paesi verso i quali potranno essere istituiti controlli speciali all’esportazione per motivi di sicurezza nazionale. Cuba è compresa in questo elenco.
- Regolamenti per l’Amministrazione delle Esportazioni (EAR, dalla sigla in inglese, 1979): stabiliscono le basi per i controlli generali sui prodotti e sulle attività soggette al controllo dell’EAR, in linea con le sanzioni imposte dal Governo degli Stati Uniti. Stabiliscono una politica generale di rifiuto delle esportazioni e delle riesportazioni a Cuba.
- Legge per la Democrazia Cubana o Legge Torricelli (1992): vieta alle filiali di compagnie statunitensi in paesi terzi, di commerciare beni con Cuba o con cittadini cubani. Vieta alle navi di paesi terzi che toccano porti cubani di entrare nel territorio degli Stati Uniti per un termine di 180 giorni, a eccezione di quelle autorizzate dal Segretario del Tesoro.
- Legge per la Libertà e la Solidarietà Democratica Cubane o Legge Helms-Burton (1996): ha codificato le disposizioni del blocco, ampliando la sua portata extra-territoriale, mediante l’imposizione di sanzioni ai dirigenti di aziende straniere che effettuano transazioni con proprietà statunitensi nazionalizzate a Cuba e la possibilità di azioni legali nei tribunali degli Stati Uniti. Inoltre, ha limitato le prerogative del Presidente di sospendere il blocco, anche se stabilisce che questo conserva le sue facoltà per autorizzare transazioni con Cuba mediante l’emissione di licenze.
- Sezione 211 della Legge di Assegnazioni Supplementari e di Emergenza per l’anno fiscale 1999: proibisce ai tribunali statunitensi di riconoscere i diritti delle aziende cubane sui marchi associati a proprietà nazionalizzate.
- Legge di Riforma delle Sanzioni Commerciali e dell’Ampliamento delle Esportazioni (2000): ha autorizzato l’esportazione di prodotti agricoli a Cuba, condizionata al pagamento in contanti in anticipo e senza finanziamenti degli Stati Uniti. Ha proibito i viaggi degli statunitensi a fini turistici a Cuba, definendo “attività turistica” qualsiasi attività legata ai viaggi verso, da o all’interno di Cuba che non sia stata espressamente autorizzata nella sezione 515.560 del Titolo 31 del Codice dei Regolamenti Federali. Vale a dire, ha limitato i viaggi a 12 categorie autorizzate al momento dell’entrata in vigore di questa legislazione.
1.2 – Principali misure di blocco adottate a partire da giugno 2018
Nell’ultimo anno, le relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti sono state segnate dalla politica ostile promossa da Washington contro La Habana. In questo contesto, è stata mantenuta la riduzione imposta dagli Stati Uniti al personale di entrambe le Ambasciate e si è proceduto alla chiusura dell’Ufficio Locale dei Servizi per la Cittadinanza e per l’Immigrazione degli Stati Uniti a Cuba, trasferendo parte dei suoi servizi in Messico.
Allo stesso tempo, sono proseguiti i meccanismi di persecuzione nella giurisdizione di paesi terzi delle transazioni finanziarie cubane con un elevato effetto dissuasivo dal punto di vista economico. L’Ufficio di Controllo dei Beni Cubani e altre agenzie degli Stati Uniti hanno inflitto ammende a diverse società di paesi terzi per aver violato vari programmi di sanzioni, tra cui i Regolamenti per il Controllo di Beni Cubani. Gli effetti maggiori di queste sanzioni sono stati registrati nel settore bancario-finanziario. Tra giugno 2018 e aprile 2019, il governo statunitense ha imposto nove sanzioni a società o a banche di paesi terzi, comprese quelle degli Stati Uniti stessi. L’importo totale di queste sanzioni è stato di 3.751.449.017 dollari.
I danni causati a enti cubani e a terzi a causa del blocco sono stati mantenuti, confermando la piena validità di questa politica arbitraria che viola il Diritto Internazionale. Di seguito sono riportati alcuni esempi:
Il 19 luglio 2018, il produttore di batterie di Tesla, Panasonic, ha sospeso i rapporti con il suo fornitore canadese SHERRITT INTERNATIONAL CORP per l’utilizzo del cobalto proveniente da Cuba. La decisione del produttore giapponese è stata presa dopo aver chiesto orientamenti all’Ufficio di Controllo di Beni Esteri (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti sulla sua interpretazione della portata del divieto statunitense sulle importazioni di origine cubana.
Il 9 agosto 2018, si è saputo che l’agenzia bancaria PICHINCHA, in Ecuador, ha rifiutato di fornire servizi di pagamento a un cliente che ha acquistato medicinali cubani. La Banca ha sostenuto che Cuba è uno dei paesi identificati dall’OFAC come Governi stranieri terroristi, narcotrafficanti o criminali internazionali.
Il 15 agosto 2018, si è saputo che la banca tedesca COMMERZBANK e la filiale di UNICREDIT S.P.A. in Italia, hanno bloccato una spedizione di 7.500 euro in Argentina, effettuata dall’Associazione di Amicizia Euskadi-Cuba per aver sostenuto un progetto cubano di salute visiva in quel paese.
Il 18 ottobre 2018, si è saputo che la filiale nicaraguense della società bancaria statunitense Banco LAFISE, ha rifiutato di effettuare diversi trasferimenti della società nicaraguense di trasporti terrestri MULSEPROSA (Múltiples Servicios Profesionales S.A), richiesti per garantire il pagamento dello stand durante la fiera commerciale FIHAV 2018 e di aver effettuato le prenotazioni presso l’Hotel Parque Central dove avrebbero soggiornato durante la loro permanenza a Cuba. Questa situazione ha fatto sì che MULSEPROSA non partecipasse a FIHAV 2018. Le ragioni della mancata esecuzione delle operazioni sono dovute alle istruzioni del presidente della Banca, che ha obbedito alle indicazioni degli Stati Uniti.
Il 14 novembre 2018, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha aggiornato l’Elenco degli Enti cubani Soggetti a Restrizioni, con l’aggiunta di 26 società e filiali con cui i cittadini statunitensi non possono condurre transazioni finanziarie dirette. La maggior parte dei nuovi enti erano alberghi e aziende del settore del turismo.
Il 21 novembre 2018, si è saputo che la società britannica Adler Manufacturing Limited (ADLER), dedita alla promozione di aziende e affari nel Regno Unito attraverso prodotti stampati, ha informato l’ufficio turistico dell’Ambasciata di Cuba in questo paese, sull’annullamento di un ordine fatto il 25 settembre dello stesso anno. ADLER ha spiegato che il suo nuovo vettore era la multimiliardaria azienda statunitense UPS (United Postal Service of America), ragione per la quale non poteva mantenere i legami con Cuba.
Il 14 febbraio 2019, l’Ufficio di Controllo dei Beni Esteri del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha imposto una sanzione di 5.512.564 dollari nei confronti dell’azienda APPLICHEM GMBH, con sede a Darmstadt, Germania, per 304 presunte violazioni dei Regolamenti per il Controllo dei Beni Cubani. APPLICHEM GMBH, ente che produce sostanze di laboratorio e prodotti chimici per uso industriale e opera come filiale della statunitense ILLINOIS TOOL WORKS INC., aveva venduto i suoi prodotti a Cuba tra maggio 2012 e febbraio 2016 in violazione delle leggi di blocco, come indicato dall’OFAC.
Il 25 febbraio 2019, una delegazione cubana composta da rappresentanti dell’Azienda delle
Tecnologie dell’Informazione e dei Servizi Telematici Avanzati (CITMATEL), dell’Università di Scienze Informatiche (UCI), dell’Azienda Nazionale del Software (DESOFT), dell’Azienda delle Telecomunicazioni Mobili (MOVITEL), della Società Cubana delle Telecomunicazioni (CUBATEL) e della Camera di Commercio come coordinatrice, è stata esclusa dal Mobile World Congress 2019, tenutosi a Barcellona. Questo evento è considerato uno dei più importanti a livello mondiale nella telefonia mobile ed è organizzato da un’associazione di operatori mobili che si chiama GSMA, governata o con interessi negli Stati Uniti, di cui Cuba è componente attraverso il suo Ministero delle Comunicazioni. Mentre veniva tentato l’accreditamento on-line della delegazione cubana, è apparso un avvertimento che Cuba, Siria e Iran avevano l’accesso vietato dalle norme del Governo degli Stati Uniti.
L’11 marzo 2019, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha annunciato l’aggiunta di 4 nuovi sotto-enti (Gaviota Hoteles Cuba, Hoteles Habaguanex, Hoteles Playa Gaviota, Marinas Gaviota Cuba) e un ente appartenente a Gaviota (Fiesta Club Adults Only, di Blau Marina Varadero) alla Lista degli Enti Cubani Limitati, entrata in vigore il 12 marzo 2019.
Il 5 aprile 2019, l’Ufficio per il Controllo dei Beni Esteri (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, ha inserito nel suo elenco dei sanzionati 34 navi di proprietà della compagnia petrolifera venezuelana PDVSA, come pure altre due di società straniere (BALLITO SHIPPING INCORPORATED, con sede in Liberia e PROPER IN MANAGEMENT INCORPORATED, con sede in Grecia), affermando che fornivano il servizio al Venezuela per l’invio di petrolio greggio a Cuba. Secondo il Dipartimento del Tesoro, le sanzioni comprendono il congelamento dei beni finanziari che possano avere sotto la giurisdizione statunitense e il divieto di transazioni finanziarie con enti e navi inserite nella lista.
L’11 aprile 2019, l’Ufficio per il Controllo dei Beni Esteri (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha imposto una sanzione alla ACTEON GROUP LTD. (ACTEON) e alla sua sussidiaria 2H Offshore, entrambe con sede in Inghilterra, per violazione dei Regolamenti per il Controllo dei Beni Cubani. L’importo che le società devono pagare è di 227.500 dollari. ACTEON deve pagare altri 213.866 dollari per ulteriori violazioni delle leggi di blocco contro Cuba.
Il 17 aprile 2019, il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Mike Pompeo, ha annunciato che a partire dal 2 maggio saranno consentite azioni legali, ai sensi del Titolo III della Legge Helms-Burton, nei tribunali statunitensi contro persone fisiche o giuridiche che “traffichino” con proprietà nazionalizzate dal Governo cubano all’inizio della Rivoluzione. Nella stessa data, il consigliere per la Sicurezza Nazionale, John Bolton, ha annunciato ulteriori misure contro Cuba volte a limitare le rimesse provenienti dagli Stati Uniti, a ridurre ulteriormente i viaggi per motivi non familiari a Cuba e a porre fine all’uso delle transazioni finanziarie U-Turn, che permettono ai cubani di effettuare trasferimenti internazionali. Con l’intenzione di fare pressione sulle imprese di paesi terzi, intimidirle e costringerne la partenza da Cuba, Bolton ha avvertito che in futuro sarebbe stato applicato in modo più rigoroso il titolo IV della Legge Helms-Burton, che vieta l’ingresso negli Stati Uniti dei dirigenti e delle loro famiglie, come pure dei proprietari di enti che “traffichino” con proprietà nazionalizzate.
Il 23 aprile 2019, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha annunciato un nuovo aggiornamento della Lista degli Enti Cubani Limitati, con l’inserimento di altre cinque enti (Aerogaviota, Hotel Santa Isabel, Diving Center-Marina Varadero, Meliá Marina Varadero Apartamentos e Hotel El Caney Varadero), entrato in vigore il 24 aprile dello stesso anno, che ha costituito il terzo aggiornamento della lista arbitraria dalla sua concezione nel novembre 2017.
Nel maggio 2019, l’Associazione Internazionale del Trasporto Aereo (IATA) ha annullato l’accesso dell’agenzia di viaggi HAVANATUR e della compagnia aerea cubana Cubana de Aviación al meccanismo di pagamento e prenotazione dei biglietti aerei (BSP), per gli uffici di questi enti cubani in Messico, Francia e Italia, per i quali è stato fatto riferimento alle norme del blocco. Questa decisione implica una significativo danno finanziario e operativo per gli enti cubani.
Il 4 giugno 2019, l’Ufficio per il Controllo dei Beni Esteri (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti e l’Ufficio per l’Industria e la Sicurezza (BIS) del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, hanno annunciato che a partire dal 5 giugno dello stesso anno, sarebbero state eliminate le licenze generali per i viaggi di gruppo educativi “people-to-people” e che sarebbe stata applicata una politica di rifiuto delle licenze agli aerei non commerciali e alle navi e imbarcazioni da diporto in scalo temporaneo, che comprende l’arrivo delle navi da crociera a Cuba. L’OFAC ha anche stabilito che i viaggiatori statunitensi che arrivano a Cuba, in una qualsiasi delle 12 categorie consentite dall’Amministrazione di Barack Obama, non possono realizzare transazioni finanziarie dirette con le società inserite nella Lista degli Enti Cubani Limitati. Queste misure rafforzano ulteriormente il blocco contro Cuba e causano gravi danni allo sviluppo economico del paese, soprattutto nel settore turistico.
Il 3 luglio 2019, l’Ufficio del Dipartimento del Tesoro per il Controllo dei Beni Esteri (OFAC) ha aggiunto l’azienda CUBAMETALES alla Lista dei Cittadini Appositamente Designati, adducendo il coinvolgimento dell’ente cubano nell’importazione di petrolio proveniente dal Venezuela.
1.3 – Applicazione della Legge Helms-Burton
Dalla sua entrata in vigore nel 1996, la Legge per la Libertà e la Solidarietà Democratica Cubane (Legge Libertà), nota anche come Helms-Burton, ha codificato il blocco contro Cuba e rafforzato la sua portata extra-territoriale. Oltre a perseguire l’imposizione di un governo a Cuba direttamente subordinato agli interessi di Washington, questa legislazione ha cercato di internazionalizzare il blocco per mezzo di misure coercitive contro paesi terzi, al fine di interrompere le loro relazioni commerciali e di investimento con Cuba.
Nel gennaio 2019 il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha annunciato la decisione di sospendere per soli 45 giorni la possibilità di intentare un’azione legale nei tribunali statunitensi contro enti che “trafficavano” con proprietà nazionalizzate dal Governo rivoluzionario cubano negli anni sessanta. Sospensioni analoghe sono state effettuate il 4 marzo e il 3 aprile di quest’anno, attraverso comunicati del Dipartimento di Stato, con una componente di alta minaccia, pretesti e informazioni per cercare di distorcere la realtà.
La possibilità di citare in giudizio i beneficiari del presunto “traffico” era stata costantemente sospesa ogni sei mesi dal 1996 da tutti i Governi statunitensi, democratici e repubblicani, compreso quello del presidente Donald Trump nei suoi primi due anni di mandato. Tuttavia, le pressioni di un piccolo gruppo anticubano posizionato in settori chiave dell’attuale Governo ed estraneo alle posizioni di rifiuto del blocco di ampi settori negli Stati Uniti e nel mondo, hanno condizionato la fine delle sospensioni.
La definizione di “traffico” concepita dalla legge è estremamente ampia e comprende attività che vanno dal trasferimento, distribuzione o ripartizione di un immobile nazionalizzato, all’acquisto, ricezione, investimento e locazione. In questo senso, le rivendicazioni di cui al Titolo III consentite dal mese di maggio hanno rafforzato l’applicazione del blocco e i suoi effetti extra-territoriali.
Allo scopo di soffocare l’economia cubana e di aumentare le carenze alla popolazione, la Legge Helms-Burton è stata concepita come un meccanismo di pressione brutale e illegale del Governo degli Stati Uniti non solo contro Cuba, ma anche contro paesi terzi, i loro Governi e le loro aziende.
Le loro pretese sono illegittime e contrarie al Diritto Internazionale e ai principi e alle finalità della Carta delle Nazioni Unite, comprese le regole del sistema multilaterale di commercio.
Il Titolo III della Legge Helms-Burton, con l’apparente pretesa di chiedere risarcimenti o di permettere rivendicazioni su proprietà “nordamericane” nazionalizzate a Cuba, è in realtà proiettato contro gli investimenti stranieri e lo sviluppo economico dell’Isola.
La decisione del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti del 17 aprile 2019, di consentire le azioni legali concepite dal Titolo III, ha ignorato la posizione dei componenti del Congresso, compresi i repubblicani, del settore imprenditoriale, di diverse organizzazioni e dell’opinione pubblica statunitense che sostengono relazioni economiche e commerciali reciprocamente vantaggiose con Cuba. Il comportamento dell’attuale Governo degli Stati Uniti è un affronto alla comunità internazionale che per 27 anni consecutivi ha condannato, quasi all’unanimità, il blocco degli Stati Uniti contro Cuba, compresa la Legge Helms-Burton. Ignora le ripetute risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e le dichiarazioni dei Vertici dei Capi di Stato e/o di Governo dell’Unione Europea-America Latina e Caraibi, dell’Unione Africana, della Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi (CELAC), del Gruppo dei 77 più la Cina e del Movimento dei Paesi Non Allineati, tra le altre organizzazioni, che hanno chiesto la fine del blocco contro Cuba.
Questa decisione, come stabilito nel Titolo III della Legge Helms-Burton, ha aperto la possibilità di iniziare azioni legali non solo per le persone che erano cittadini statunitensi al momento della nazionalizzazione. Riconosce gli stessi diritti a ogni persona che ora è cittadina statunitense, comprese le persone o i prestanome della dittatura batistiana che ha governato Cuba fino al 1959, siano essi assassini e torturatori al servizio del regime batistiano o ladri e truffatori delle finanze pubbliche e di altre risorse del popolo cubano.
Dall’attuazione di questa decisione, le attività economiche di Cuba sono state pesantemente colpite, in particolare quelle relative alle operazioni di commercio estero e di investimenti esteri. Si percepiscono effetti dissuasivi e intimidatori che, insieme alla paura generata dalle rimanenti norme e leggi di blocco, ostacolano lo sviluppo dei legami commerciali di Cuba con il mondo. Nessun cittadino o settore dell’economia cubana sfugge agli effetti derivanti da questa politica unilaterale, che ostacola lo sviluppo che ogni paese ha il diritto di costruire in modo sovrano.
Fino alla data di preparazione della presente relazione, sono stati registrati esempi concreti dell’applicazione di questo Titolo della Legge Helms-Burton, di seguito elencati:
Il 2 maggio 2019, Havana Docks Corporation ha intentato una causa contro la compagnia di crociere Carnival dinnanzi al Tribunale per il Distretto Sud della Florida (Miami), accusandola di “traffico” con il Terminal Crociere di La Habana.
Il 2 maggio 2019, Javier García Bengochea ha intentato un’altra causa contro la compagnia di crociere Carnival presso il Tribunale del Distretto Sud della Florida (Miami). La denuncia sostiene che Carnival “traffica” con il Porto di Santiago de Cuba, proprietà rivendicata dal Bengochea.
Il 2 maggio 2019, la società statunitense ExxonMobil ha intentato una causa contro gli enti cubani CUPET e CIMEX dinanzi al Tribunale Distrettuale di Colombia. Nel suo scritto, la ExxonMobil ha dichiarato di non aver autorizzato le aziende cubane a raffinare il petrolio greggio, a produrre, a trasportare, a mettere in vendita o a esercitare alcuna attività commerciale relativa ai prodotti petroliferi provenienti da terreni di sua proprietà.
Il 21 maggio 2019, Marisela Mata e Bibiana Hernández hanno presentato una causa in virtù del Titolo III della Helms-Burton presso il Tribunale del Distretto Sud della Florida, contro quattro enti cubani per la realizzazione di attività a fini di lucro (trafficking in inglese) nell’Hotel San Carlos a Cienfuegos. Le aziende citate in giudizio sono: Grupo Hotelero Gran Caribe, S.A.; Corporación de Comercio y Turismo Internacional CUBANACAN S.A.; Grupo de Turismo de Gaviota S.A. e Corporación CIMEX S.A..
Il 18 giugno 2019, è stata depositata presso la Corte Federale del Distretto Sud della Florida una causa per il risarcimento dei danni attraverso una “class action” da parte di Marisela Mata e Bibiana Hernández contro il Gruppo Alberghiero tedesco Trivago. La causa sostiene che Trivago ha fornito servizi Internet per l’Hotel Meliá San Carlos a Cienfuegos e che questa azione costituisce un “traffico” ai sensi del Titolo III della Legge Helms Burton.
Il 24 giugno 2019, sono state depositate 4 cause ai sensi del Titolo III della Legge Helms-Burton presso il Tribunale Federale per il Distretto Sud della Florida. Le cause sono state intentate contro gli enti cubani Gran Caribe, CUBANACAN S.A., Grupo de Turismo Gaviota S.A. e gli enti stranieri Trivago (Germania) e Booking.com (Olanda). I ricorrenti sostengono di essere gli originari proprietari di Cayo Coco e di Varadero.
La Legge 80 sulla Riaffermazione della Dignità e della Sovranità Cubane, approvata dall’Assemblea Nazionale del Poder Popular nel dicembre 1996, stabilisce che la norma statunitensi è inapplicabile e non ha alcun valore legale o effetto sul territorio nazionale cubano. Riafferma la disponibilità del Governo di Cuba a cercare un adeguato ed equo risarcimento per i beni espropriati a persone fisiche e giuridiche che all’epoca avevano la cittadinanza o la nazionalità statunitense. Inoltre, offre garanzie totali agli investitori stranieri a Cuba, mentre l’articolo 5 stabilisce che il Governo potrà adottare “le disposizioni, le misure e le facilità aggiuntive necessarie alla protezione totale degli investimenti stranieri attuali e potenziali a Cuba e la difesa dei loro legittimi interessi contro le azioni che possano derivare dalla Legge Helms-Burton”.
Insieme, la Costituzione della Repubblica prevede che “lo Stato promuove e garantisce gli investimenti esteri, quale elemento importante per lo sviluppo economico del Paese, sulla base della protezione e dell’uso razionale delle risorse umane e naturali, nonché del rispetto della sovranità e dell’indipendenza nazionale”.
La grave natura extra-territoriale e l’inaccettabile precedente di violazione del Diritto Internazionale che la Legge Helms-Burton solleva, in particolare il Titolo III, ha stabilito che diversi paesi o gruppi di paesi hanno adottato leggi o altre disposizioni come antidoti per la protezione dei loro cittadini e dei loro enti.
2 – IL BLOCCO VIOLA I DIRITTI DEL POPOLO CUBANO
2.1 – Danni nei settori a maggiore impatto sociale
Dall’inizio dell’applicazione del blocco contro Cuba, i settori della salute e dell’alimentazione sono stati gli obiettivi prioritari di aggressione da parte dei Governi statunitensi. Le manovre volte a promuovere la fame e le malattie tra il popolo cubano e, così facendo, minare il sostegno alla Rivoluzione, hanno costantemente figurato nei piani e nei programmi della guerra sporca contro Cuba.
Nonostante la strategia distruttiva del Governo degli Stati Uniti, grazie alla politica umanista della Rivoluzione cubana, sono stati raggiunti risultati sociali paragonabili a quelli dei paesi sviluppati. Il settore della salute, ad esempio, è rimasto invariabilmente tra le priorità della Rivoluzione. Sia nella Costituzione del 1976 che in quella attuale, garantire lo stato di benessere del popolo è stato rappresentato come un dovere imprescindibile. L’attuale Costituzione, all’articolo 72, sancisce la salute pubblica come “diritto di tutte le persone” e stabilisce la responsabilità dello Stato di garantire l’accesso, la gratuità e la qualità dei servizi di assistenza, di protezione e di recupero.
Tuttavia, i danni causati dalle sanzioni contro Cuba nel campo della salute sono indiscutibili. Questa politica ostile ostacola l’acquisizione di tecnologie, materie prime, reagenti, strumenti diagnostici, apparecchiature e pezzi di ricambio, nonché di medicinali per la cura di malattie gravi come il cancro. Questi articoli devono essere ottenuti in mercati lontani, spesso attraverso intermediari, il che impone un aumento dei loro prezzi.
Non avere la medicina o la tecnologia giusta per curare una malattia è stato, in alcuni casi, un impedimento per salvare una vita. I familiari del paziente JCHC, con numero di storia clinica 6810030309926 dell’Ospedale Clinico-Chirurgico “Hermanos Ameijeijeiras”, morto il 15 giugno 2018 a causa di una cardiomiopatia spongiforme con insufficienza cardiaca terminale, non potranno mai perdonare il fatto che se avessero avuto il supporto circolatorio del dispositivo IMPELLA, prodotto dalla società statunitense ABIOMED, JCHC avrebbe potuto salvare la propria vita. A causa delle restrizioni del blocco nei confronti di Cuba, la suddetta società non ha aderito alle ripetute richieste di acquisto di questa attrezzatura specializzata per l’assistenza circolatoria ai pazienti in shock cardiogeno e insufficienza cardiaca terminale.
Tra aprile 2018 e marzo 2019, i danni al settore cubano della salute sono stati pari a 104.148.178 dollari, cifra che supera di 6.123.498 dollari quella dell’anno precedente.
Nel periodo analizzato, l’azienda cubana importatrice ed esportatrice di prodotti medici MEDICUBA S.A., ha fatto richiesta a 57 aziende statunitensi per acquisire le forniture necessarie al nostro sistema della salute. A oggi, 50 di queste aziende non hanno risposto e altre 3 hanno sostenuto che, a causa delle norme di blocco, non sono autorizzate a vendere medicinali o apparecchiature a Cuba di qualsiasi tipo. Tra le richieste avanzate da MEDICUBA vi sono le seguenti:
- Abbiamo contattato l’azienda statunitense PROMEGA CORPORATION, produttrice di enzimi e di altri prodotti per la biotecnologia e la biologia molecolare, con l’obiettivo di acquistare reagenti e forniture utilizzate nella diagnosi delle malattie genetiche. Il 16 gennaio 2019, detto fornitore ha riferito che “il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti applica sanzioni commerciali che vietano alle industrie con sede in quel paese di vendere prodotti e fornire tecnologia e/o servizi a Cuba”.
- L’azienda statunitense BRUKER è stata contattata per l’acquisto dello spettrofotometro, apparecchiatura utilizzata nei laboratori per la quantificazione di sostanze e di microrganismi. Alla richiesta, hanno risposto che, fino a oggi, non hanno alcuna possibilità di fare affari con Cuba.
- L’azienda statunitense STRYKER è stata contattata per l’acquisto di endoprotesi estensibili, utilizzate nel trattamento chirurgico conservativo o nel salvataggio degli arti superiori e inferiori, rispondendo a un’esigenza dell’Istituto Nazionale di Oncologia e Radiobiologia (INOR). Finora, tuttavia, non è stata ricevuta alcuna risposta dall’azienda. Data l’impossibilità di ottenere queste protesi, che dal punto di vista funzionale hanno una qualità superiore, l’INOR ha dovuto ricorrere a protesi fisse in pazienti che richiedono protesi estensibili.
- Diverse aziende statunitensi sono state contattate per l’acquisto di nuovi farmaci per il trattamento del cancro. Tuttavia, finora, non si è avuta alcuna risposta. Alcuni esempi:
FARMACEUTICA PFIZER INC: è stato richiesto il farmaco Crizotinib, utilizzato per il trattamento del cancro al polmone, il Palbociclib, utilizzato per il trattamento del cancro al seno metasensibile agli ormoni metastatici e il Sunitinib, l’unico farmaco efficace esistente al mondo per il trattamento del cancro renale avanzato o con metastasi. Nell’ospedale “Hermanos Ameijeijeiras”, ogni anno vengono diagnosticati in media 20 casi di tumore renale avanzato, che sono privati di ricevere l’opzione terapeutica più efficace.
BRISTOL-MYERS SQUIBB PHARMACEUTICAL: E’ stato richiesto l’Anticorpo Anti-PD-1 per il trattamento del melanoma metastatico, del cancro ai polmoni, del linfoma di Hodgkin e di altri.
GENOMIC HEALTS: E’ stato richiesto l’Oncotype DX Breast Cancer Test, un test diagnostico che permette di identificare il rischio di ricaduta in pazienti con carcinoma mammario precoce e l’Oncotype DX Colon Cancer Test, un test diagnostico che identifica il rischio di ricaduta in pazienti con carcinoma del colon di stadio II e III.
- All’azienda statunitense BOSTON SCIENTIFIC è stata richiesta la protesi valvolare aortica percutanea, un metodo di impianto minimamente invasivo che andrebbe a beneficio di circa 60 pazienti di età superiore ai 70 anni affetti da malattia degenerativa della valvola aortica. L’acquisizione di questo dispositivo contribuirebbe a ridurre il numero di decessi a Cuba, dove la prima causa di morte sono le malattie cardiovascolari. Tuttavia, questa azienda, leader mondiale nella produzione di queste valvole, non ha risposto alla nostra richiesta.
- L’azienda statunitense ZIMMER BIOMET è stata contattata per l’acquisto di protesi d’anca, del ginocchio e protesi dentali. Tuttavia, la società ha risposto che, a causa del blocco, non è autorizzata a stabilire rapporti commerciali con Cuba.
Altri esempi che dimostrano i danni causati dal blocco nel campo della salute nel periodo oggetto della presente relazione sono:
- Il 20 novembre 2018 l’azienda tedesca Isotrak USA Eckert & Ziegler Reference & Calibration, ha rifiutato di fornire a MEDICUBA una sorgente radioattiva, inizialmente contrattata, necessaria per effettuare il controllo di qualità dei radionucleotidi nella diagnosi del cancro. L’azienda ha detto di non essere disposta a fare affari con Cuba, a causa delle restrizioni degli Stati Uniti contro l’Isola.
- Il 26 febbraio 2019 diversi fornitori hanno informato MEDICUBA di non poter consegnare i ventilatori polmonari contrattati perché i produttori IMT MEDICAL AG e ACUTRONIC erano stati acquistati da Vyaire Medical Inc, un’azienda con sede nell’Illinois, USA. I ventilatori polmonari sono di grande importanza per il sistema cubano della salute, in quanto vengono utilizzati per assistere meccanicamente i pazienti quando la ventilazione polmonare spontanea compromette la vita.
- L’Istituto di Medicina Tropicale “Pedro Kourí” (IPK) ha ricevuto un rifiuto dalla Federazione delle Università per il Benessere Animale in risposta a una richiesta di accesso ai fondi del progetto offerti da questa istituzione inglese. La Federazione ha espresso che, a causa delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti contro Cuba, non possono effettuare transazioni finanziarie verso l’Isola.
- Nel periodo analizzato, professionisti cubani della salute non hanno potuto partecipare a riunioni, eventi scientifici e scambi accademici negli Stati Uniti. Questo è dovuto al fatto che le richieste di visto dei medici cubani sono state negate o rilasciate dopo la data degli eventi.
L’articolo 77 della Costituzione cubana stabilisce che “ogni persona ha diritto a un’alimentazione sana e adeguata. Lo Stato crea le condizioni per rafforzare la sicurezza alimentare di tutta la popolazione”.
Secondo la Relazione sulla Politica Alimentare Mondiale del 2018, Cuba è uno dei primi 14 paesi che sono riusciti a ridurre l’indice della fame e di denutrizione in modo duraturo per diversi anni. Inoltre, Cuba è tra le nazioni che hanno compiuto i maggiori progressi nelle loro politiche alimentari con pari opportunità e sono più vicine al raggiungimento degli obiettivi previsti dal secondo obiettivo dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030.
Nonostante le considerevoli risorse e gli sforzi che lo Stato cubano destina al settore dell’alimentazione e dell’agricoltura, le conseguenze del blocco non sono estranee a questo settore, nel sono stati registrati danni per 412.230.614 dollari.
Le aziende preposte alla preparazione dei prodotti alimentari del paese importano circa il 70 % delle materie prime da diversi mercati, tra cui Spagna, Brasile, Argentina, Italia, Canada, India, Repubblica Dominicana e Messico. A oggi, il blocco ha reso impossibile fare acquisti nel mercato statunitense, che è molto interessante per i suoi prezzi e per la sua vicinanza, oltre ad avere varie offerte di materie prime, materiali e attrezzature necessarie per modernizzare le linee di produzione.
I danni provocati dal blocco nel settore alimentare derivano anche dall’impossibilità di immettere prodotti cubani sul mercato statunitense. L’azienda Ron Havana Club, una delle più prestigiose al mondo nella produzione di alcolici, ha perso 41.360.000 dollari per questo concetto.
Anche l’educazione, lo sport e la cultura sono tra i settori più sensibili, gravemente colpiti dall’applicazione del blocco.
L’articolo 73 della Costituzione della Repubblica di Cuba sancisce il diritto inalienabile dei cubani all’educazione. Per garantire questo diritto, lo Stato investe il 23.7 % della spesa di bilancio in questo settore.
I traguardi della Rivoluzione cubana nel campo dell’educazione e il suo contributo ad altri popoli del mondo sono riconosciuti a livello internazionale. L’analisi preliminare delle mete contenute nell’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030 ha dimostrato che sono stati tutti raggiunti dal nostro paese. Tuttavia, nonostante gli sforzi compiuti dallo Stato, la qualità dei servizi educativi è stata danneggiata dalle norme imposte dal blocco economico, commerciale e finanziario del Governo degli Stati Uniti.
I principali danni riportati in quest’area sono determinati dal pagamento di tariffe di nolo maggiorate per il trasporto di prodotti acquistati in mercati lontani, dall’accesso limitato alle informazioni scientifiche e agli strumenti informatici necessari per la produzione di materiale educativo didattico multimediale, nonché dagli ostacoli alla ricezione dei pagamenti per i servizi professionali offerti all’estero.
Alcuni esempi degli effetti sul settore dell’educazione nel periodo in esame sono:
- L’Università di Sancti Spíritus non ha potuto acquistare 20 macchine da scrivere SMART BRAILLER e apparecchi acustici dell’azienda PERKINS, necessari per la formazione di studenti di Educazione Speciale nella pre e nella post abilitazione. Entrambe le tecnologie sono prodotte negli Stati Uniti. Sebbene il trattamento delle persone con necessità speciali sia una priorità per il Governo cubano, come risultato delle restrizioni imposte dal blocco, le persone con disabilità hanno un accesso limitato a molte attrezzature che migliorerebbero la loro qualità di vita e migliorerebbero il loro inserimento e la loro partecipazione sociale.
- Durante il periodo in oggetto, si sono tenute due Conferenze Internazionali (Webminar) della Rete Erasmus + RIESAL per la formazione di specialisti che operano nello sviluppo di processi di internazionalizzazione dell’educazione superiore. Tuttavia, a causa dei regolamenti di blocco, i funzionari cubani non hanno potuto partecipare a questi eventi on-line, non essendo stati autorizzati ad accedere al sito-web https://riesal.adobeconnect.com/defaulteventtemplate/.
- Il 23 gennaio 2019 la banca della Société General de Paris ha trattenuto un bonifico bancario con un saldo di 7.474 euro, destinato a Cuba, per pagare i servizi professionali degli insegnanti cubani che si trovano in Guinea Equatoriale.
- I tre programmi educativi previsti per l’inizio del 2019 dall’Università di Scienze Pedagogiche “Enrique José Varona” e da tre università statunitensi (Minnesota, CUNY e Chicago Social Movements) sono stati cancellati.. L’Università Pedagogica ha smesso di ricevere 11.000 dollari per questo concetto.
Una delle più grandi conquiste della Rivoluzione cubana è stato lo sviluppo dello sport. L’articolo 74 della Costituzione stabilisce che “le persone hanno diritto all’educazione fisica, allo sport e al tempo libero come elementi essenziali della loro qualità della vita”. Nonostante gli sforzi compiuti dallo Stato e dal Governo cubani per promuovere l’attività sportiva, questo settore non è stato esente dai danni causati dalla politica di blocco degli Stati Uniti.
Alcuni degli esempi più significativi del periodo sono:
- Cuba ha visto limitato l’acquisto di attrezzature sportive di uso obbligatorio, secondo i regolamenti ufficiali delle federazioni internazionali, essendo prodotti da aziende statunitensi come LOUISVILLE, WILSON, XBAT, RAWLINGS ed EASTON. Per realizzare gli acquisti, ha dovuto andare in paesi terzi, con un notevole aumento dei prezzi dei prodotti. Se Cuba avesse potuto accedere direttamente alle offerte del mercato statunitense, questi prodotti avrebbero potuto essere acquistati a prezzi inferiori del 30 % circa.
- La 22° edizione della gara in onore di Terry Fox non ha potuto svolgersi quest’anno, dopo aver ricevuto una comunicazione dalla direttrice di questa Fondazione Internazionale in cui si informava dell’impossibilità di contribuire all’organizzazione dell’evento e di continuare a sostenere il nostro paese nella ricerca contro il cancro. Di conseguenza, la Fondazione non ha trasferito all’Istituto Nazionale di Oncologia e Radiologia i fondi previsti per lo sviluppo del progetto “Valutazione antitumorale della chemioterapia e immunoterapia combinata in modelli sperimentali di cancro”, che avrebbe dovuto concludersi quest’anno.
- La Confederazione di Baseball del Caribe non è riuscita a stabilire un accordo con il Governo degli Stati Uniti per creare una via legale per pagare i premi al nostro paese. La squadra cubana che ha partecipato alla Serie del Caribe di Baseball, tenutasi a Panama dal 4 al 10 febbraio 2019, non ha potuto ritirare il premio in contanti di 72.000 dollari per il secondo posto ottenuto nell’evento. La stessa cosa è successa con diversi atleti cubani che non hanno potuto ricevere il premio di 5.000 dollari per giocatore.
- La persecuzione finanziaria imposta dal Governo degli Stati Uniti contro enti bancari di paesi terzi, ha reso impossibile a CUBADEPORTES di riscuotere i servizi resi, sia nell’esportazione di assistenza tecnica che nella commercializzazione delle attività a Cuba.
Lo sviluppo della cultura in tutte le sue manifestazioni è una priorità per lo Stato cubano. L’attuale Costituzione della Repubblica, all’articolo 79, stabilisce che “ogni persona ha diritto a partecipare alla vita culturale e artistica della nazione”. Tuttavia, questo settore continua a essere uno dei più colpiti dall’applicazione della politica di blocco degli Stati Uniti nei confronti di Cuba.
Alcuni dei danni registrati nel settore culturale durante il periodo in esame sono:
- Delle 37 unità artistiche che avrebbero potuto promuovere il loro lavoro nel territorio degli Stati Uniti, solo 24 hanno ottenuto l’autorizzazione a entrare in questo paese, il che indica una diminuzione di 13 progetti rispetto all’anno precedente. Tuttavia, va sottolineato l’impatto promozionale positivo del Festival di Arti di Cuba realizzato al Kennedy Center di Washington, con la presenza di 104 musicisti.
- Nonostante il fatto che diverse società statunitensi abbiano manifestato il loro interesse a negoziare con l’agenzia BIS MUSIC, per paura delle restrizioni del blocco si sono rifiutate di inviare la loro documentazione legale per l’esecuzione dei contratti corrispondenti. Come risultato, ci sono state perdite per oltre 100.000 dollari.
- Diverse agenzie in Colombia, Perù e Francia hanno respinto le azioni commerciali concordate con l’Impresa di Incisioni ed Edizioni Musicali (EGREM), per paura di non poter effettuare trasferimenti a Cuba come pagamento dei servizi. Come conseguenza, non sono stati pagati circa 200.000 dollari.
- Impresari che tradizionalmente hanno promosso gruppi del catalogo EGREM nel mercato degli Stati Uniti e in altri paesi, hanno rifiutato di continuare il loro lavoro nel 2018, a causa dell’inasprimento delle misure di blocco.
- A seguito dell’intensificarsi di questa politica, è stato impedito il Terzo Incontro degli editori, distributori e agenti letterari di Cuba e degli Stati Uniti, la cui realizzazione era prevista a Cuba durante la Fiera Internazionale del Libro del 2019. La partecipazione di Cuba a mostre, eventi editoriali e letterari, come pure a fiere del libro negli Stati Uniti, è stata resa impossibile.
- Il blocco ha un forte impatto sulla formazione artistica professionale (elementare, media e superiore) imponendo limitazioni all’acquisto delle forniture necessarie, come strumenti musicali e accessori per le arti visive, il balletto e la danza. Ciononostante, lo Stato cubano non nega la partecipazione gratuita a questa educazione a nessun bambino con attitudine e vocazione, il che rappresenta uno sforzo straordinario, considerando che il costo dell’educazione di base di uno studente in un anno accademico di qualsiasi manifestazione artistica varia tra i 15 e i 16 mila dollari. Ad esempio, in media vengono pagati 17.610 dollari per garantire che ogni studente di balletto abbia un body durante il corso. Se si potesse accedere al mercato statunitense per l’acquisto di questo costume, Cuba risparmierebbe più della metà dell’importo pagato per l’acquisto del body in altri mercati.
2.2 – Danni allo sviluppo economico
Il blocco continua a essere l’ostacolo fondamentale all’attuazione sia del Piano di Sviluppo Economico e Sociale fino al 2030 sia degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Nel periodo analizzato, i danni causati dal blocco nei settori della produzione e dei servizi sono stati quantificati in 79 milioni di dollari, con un incremento del 28 % rispetto alla fase precedente.
Trasformare il costo del blocco nella capacità contributiva del paese permetterebbe, a medio termine, di disporre di una fonte di finanziamento ufficiale, di sostanza e sostenuta, che darebbe maggior dinamismo ai programmi di investimento legati ai settori strategici del Piano Nazionale di Sviluppo Economico e Sociale fino al 2030. Ciò abbrevierebbe i tempi per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030. In meno di cinque anni, la situazione infrastrutturale del Paese si invertirebbe significativamente, garantendo, ad esempio, la trasformazione della matrice energetica nazionale con una quota percentuale di fonti di energia rinnovabile superiore a 24 unità.
In termini finanziari, disporre di tale importo di denaro consentirebbe di invertire favorevolmente, sia qualitativamente che quantitativamente, l’esposizione finanziaria del paese all’estero, consolidando la fiducia degli investitori e dei creditori esterni e aumentando notevolmente la capacità di accesso ai mercati finanziari e dei capitali.
L’Industria Biofarmaceutica, uno dei settori strategici dell’economia del paese, subisce ogni anno perdite economiche milionarie nella ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione dei suoi prodotti, come conseguenza del blocco. Le misure statunitensi contro Cuba non solo limitano gli scambi accademici e scientifici, ma privano anche il popolo degli Stati Uniti di ricevere i benefici dei prodotti biotecnologici e farmaceutici sviluppati a Cuba, che sono innovativi e promettenti per la salute umana.
Alcuni esempi degli effetti causati dal blocco in questo settore sono:
- Il Centro di Ingegneria Genetica e di Biotecnologia (CIGB), segnala il mancato guadagno dovuto alla mancata esportazione negli Stati Uniti del farmaco Heberprot-P, l’unico del suo genere al mondo per il trattamento dell’ulcera del piede diabetico (UPD). Nell’ipotesi che solo il 5% dei pazienti statunitensi che sviluppano una UPD complessa all’anno utilizzino questo farmaco, il valore esportato verso questo paese sarebbe stato di circa 103 milioni di dollari nel 2018.
- L’importatore-esportatore FARMACUBA ha segnalato l’esistenza di difficoltà nell’ottenere materie prime per la produzione di medicinali a causa del blocco nei confronti di Cuba. Tra il 1° aprile 2018 e il 31 marzo 2019, nell’azienda produttrice di farmaci “8 de Marzo” si sono verificate interruzioni nel processo produttivo, a causa dell’impossibilità di acquisire la materia prima con la periodicità richiesta. Non sono state prodotte circa 2.000 unità di sospensione orale e 61.184 capsule.
- Un produttore di farmaci di un paese asiatico, ha riferito di non essere in grado di spedire a Cuba la Fenitoina iniettabile 250mg/5ml, perché le banche di quel paese hanno rifiutato l’elaborazione di tutta la documentazione relativa all’isola, per paura di essere sanzionate dagli Stati Uniti.
L’Azienda Laboratorio Farmaceutico Oriente di BIOCUBAFARMA ha riportato i seguenti problemi:
- Danni alla materia prima “Vitamina A” per la produzione del complesso vitaminico Nutriforte: la Banca dell’azienda fornitrice ha rifiutato di ricevere il corrispondente pagamento da Cuba, che ha costretto il paese a pagare una maggiore quantità di denaro attraverso terzi. Di conseguenza, la produzione di 78.694.200 compresse è stata colpita.
- Danni alla produzione di sieri parenterali di grandi volumi a causa della mancanza di materiale d’imballaggio: è stato contattato e incaricato il fornitore colombiano PROENFAR dell’acquisto di questi articoli. Tuttavia, avendo un azionista statunitense, l’operazione non ha potuto essere effettuata, danneggiando la produzione di 1.995.300 sacche di siero.
- Danni alla consegna di foglio di alluminio stampato per Nicotinamide nel marzo 2019 e possibili danni nei mesi di settembre e ottobre per i prodotti Dipirona e Alprazolam: il fornitore DEVEXPORT è stato acquistato da un nuovo produttore che rifiuta di vendere fogli di alluminio stampato a Cuba, a causa delle norme del blocco.
Le misure annunciate dal Presidente Donald Trump contro Cuba a partire dal 2017 continuano a essere applicate con rigore e incidono significativamente sul turismo, uno dei settori strategici per lo sviluppo economico e sociale del nostro paese. Tuttavia nell’agosto 2018 il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha ridotto l’avviso di pericolosità dei viaggi a Cuba, dal livello 3 (riconsiderare il viaggio) al livello 2 (prestare maggiore attenzione).
Da aprile 2018 a marzo 2019, il blocco degli Stati Uniti contro Cuba ha causato perdite al turismo cubano per circa 1.383 milioni di dollari in settori importanti legati ai viaggi, ai servizi, alle operazioni e alle assicurazioni logistiche. In assenza del blocco, si stima che il 35 % di tutti i visitatori di Cuba in un anno potrebbero essere statunitensi. Secondo questa ipotesi, il numero totale di turisti provenienti da quella nazione nel 2018 sarebbe stato di 1.656.298, diventando il principale mercato di turisti verso Cuba.
Solo per citare alcuni esempi:
- La misura adottata dal Governo degli Stati Uniti di eliminare le licenze generali per i viaggi di gruppo educativi “people-to-people” aggrava l’impatto negativo sull’afflusso di turisti statunitensi sull’isola. Mentre il precedente divieto di viaggio individuale “people-topeople”, che costringeva i viaggiatori provenienti dagli Stati Uniti a visitare Cuba sotto la sponsorizzazione di un’organizzazione statunitense, già scoraggiava gli arrivi turistici da quel paese, la nuova misura elimina completamente la possibilità di viaggiare in questa categoria.
- Nonostante il fatto che, durante il periodo in esame, si sia avuto un aumento degli arrivi delle navi da crociera, il numero di visitatori statunitensi in arrivo per via aerea è diminuito del 28.6 %, con un calo di 103.161 turisti rispetto al 2017, con un impatto negativo sulla riscossione delle entrate. La politica adottata a partire dal 5 giugno 2019 dal Governo degli Stati Uniti di negare le licenze agli aerei non commerciali e alle navi da diporto e passeggeri in soggiorno temporaneo, comprese le navi da crociera a Cuba, danneggia ulteriormente i viaggi degli statunitensi nel paese e le entrate derivanti da questo concetto.
- L’agenzia di viaggi CUBATUR ha subito danni economico-finanziari per 497.800 dollari a causa dei servizi bancari, delle variazioni dei tassi di cambio e dell’utilizzo di alternative bancarie come modalità di pagamento.
- Il gruppo HAVANATUR è stato danneggiato dal rifiuto delle banche corrispondenti di effettuare pagamenti ai clienti, dalla chiusura di conti bancari in paesi terzi, dalla ritenzione di fondi e dalla cancellazione dei servizi di elaborazione delle carte di credito.
Il blocco ha colpito anche il settore delle comunicazioni e dell’informatica, comprese le telecomunicazioni. Questa politica costituisce il principale ostacolo al flusso di informazioni e a un più ampio accesso dei cubani a Internet e alle tecnologie dell’informazione, rendendo la connettività nel paese più difficile e più costosa, condizionando l’accesso alle piattaforme e alle tecnologie e utilizzando il cyberspazio per sovvertire il sistema politico e giuridico cubano.
Il danno economico causato al sistema di comunicazione nel periodo aprile 2018 – marzo 2019 è stimato in oltre 55 milioni di dollari. L’Azienda di Telecomunicazioni di Cuba S.A. (ETECSA) continua a essere l’ente più danneggiato, registrando circa il 98 % dell’importo totale dei danni.
Tra gli esempi più significativi del periodo, spiccano i seguenti:
- L’attività di formazione per i professionisti del settore della comunicazione è stata danneggiata dall’impossibilità di pagare i corsi offerti dall’azienda cilena ALGORITMO. Questa situazione ha ritardato il completamento di 5 corsi pianificati per il 2018, necessari per l’implementazione e per lo sviluppo di servizi di migliore qualità.
- La politica di blocco incide sul libero accesso da Cuba ai contenuti della rete delle reti e sul diritto alle libertà espresse e accettate dagli autori che producono software con Licenza Pubblica Generica (GNU-GPL). Il danno si materializza attraverso il diniego di accesso al servizio o al download di informazioni, quando si riconosce che il link è fatto da un indirizzo Internet (IP) concesso al dominio cubano .cu
- A Cuba viene negato l’accesso alle informazioni ufficiali dei siti tecnologici di prima linea, il che ostacola l’autopreparazione o la formazione a distanza. Sono i casi di Cisco, VMWARE, Google Code, Google Web Designer e Google Page Speed Insights.
- Gli specialisti di RADIOCUBA non hanno potuto partecipare alla conferenza annuale offerta dal fornitore di servizi satellitari MARLINK SAS, che si è tenuta in due occasioni a New Orleans.
- Le restrizioni di blocco hanno impedito i Vaglia Postali Internazionali (GPI), motivo per cui non è stato firmato l’Accordo Postal-Giro per l’invio di GPI con l’Operatore Designato degli Stati Uniti.
- ETECSA è stata membro del Sistema Mondiale per le Comunicazioni Mobili (GSM, dalla sigla in inglese) fino al dicembre 2017, quando è stata ricevuta una lettera del Direttore Legale dell’Associazione GSM per annunciare la sospensione dell’adesione dell’azienda cubana a tale organizzazione. Il dirigente ha affermato il suo obbligo di rispettare la legge degli Stati Uniti per quanto riguarda le sanzioni commerciali nei confronti di coloro che forniscono servizi alle aziende cubane. In questo modo, l’ETECSA potrà partecipare solo a manifestazioni pubbliche che si svolgono al di fuori del territorio degli Stati Uniti.
- Il blocco impedisce l’accesso a marchi e/o apparecchiature ad alte prestazioni che sono leader nel mercato delle infocomunicazioni o che sono distribuite o hanno brevetti di enti statunitensi, tra cui telefoni fissi, cellulari, antenne, sistemi informatici, ecc.
Anche il settore dei trasporti è stato notevolmente colpito dalle norme di blocco. Il danno totale a questa voce nel periodo in esame ha superato i 170 milioni di dollari, con un aumento di oltre 69 milioni di dollari rispetto al periodo precedente.
Tra gli esempi più significativi del periodo vi sono:
- All’azienda olandese DAMEN, principale fornitore di parti e pezzi Caterpillar e Cummings ai cantieri navali DAMEX di Santiago de Cuba, è stato vietato, da parte del fornitore di Caterpillar nei Paesi Bassi, di vendere a Cuba le forniture necessarie per la riparazione e la manutenzione delle imbarcazioni della società Prácticos de Cuba.
- Cubana de Aviación S.A. non è in grado di utilizzare i servizi di ATCO (Airline Tariff Publishing Company), che pubblica le tariffe aeree di oltre 500 compagnie aeree e ha le sue principali strutture presso l’aeroporto internazionale di Washington Dulles, Washington D.C. A causa delle restrizioni del blocco, Cuba è costretta a effettuare un pagamento supplementare di 1.300 dollari al mese per accedere al caricamento della tariffa aerea nel sistema di distribuzione.
- La compagnia aerea spagnola Air Europa (UX) si è astenuta dal firmare l’Accordo di Codice Condiviso (Code Share) e dal rispettare il suo impegno nei confronti di Cubana de Aviación, fino a quando operava con la linea Boeing, la cui flotta è prodotta negli Stati Uniti.
Nel periodo analizzato, gli effetti causati dal blocco all’industria cubana hanno superato i 49 milioni di dollari. Con la quantità totale di questi effetti, sarebbe stato possibile acquisire le materie prime necessarie per le nostre industrie, come il carburo di calcio per la produzione di acetilene, miscele per la produzione di pneumatici, carta semiestensibile per la produzione di sacchetti multistrato, tra gli altri.
Alcuni degli esempi più significativi sono:
- Il Gruppo Imprenditoriale dell’Industria Chimica (GEIQ) non è stato in grado di acquisire pezzi e macchine di ricambio per compressori d’aria, pompe LEFI e attrezzature a dei marchi BURTON, CORBLIN e GARO a causa della presenza di azionisti statunitensi in queste società. Ciò ha causato gravi danni alla produzione di cloro a Cuba. Allo stesso modo, non è stato possibile noleggiare isocontainers per l’ossigeno medicale, prodotto negli Stati Uniti, a causa del timore dei suoi fornitori di essere penalizzati dall’OFAC.
- Il Gruppo di Elettronica (GELECT) copre la produzione e i servizi di apparecchiature elettriche ed elettroniche, soluzioni informatiche, media, parti di ricambio e pezzi per telecomunicazioni. A causa del carattere dissuasivo del blocco, questo gruppo imprenditoriale non è stato in grado di concludere accordi negoziati con diversi fornitori, il che ostacola e rende più costose le trattative con le aziende importatrici e rende impossibile l’accesso alle principali tecnologie e materiali necessari per realizzare le produzioni. Questo significa che il paese deve acquisire gli articoli in altre aree geografiche, con un aumento del costo delle produzioni nazionali di quasi 2 milioni di dollari per concetti di trasporto.
Come conseguenza del blocco, il settore delle costruzioni continua a incontrare serie difficoltà nell’accesso a tecnologie costruttive più efficienti, leggere, con un minore consumo di materiali di base e di componenti energetici. Nel periodo analizzato non è stato possibile acquisire le alesatrici D55, necessarie per l’Industria dei Materiali da Costruzione, attraverso l’azienda ATLAS COPCO, situata in un paese asiatico. A causa del blocco, la società madre ha vietato la vendita di questi prodotti a Cuba.
L’attività di esportazione di questa filiale è stata ostacolata anche dalle norme di blocco. Ne è un esempio l’impossibilità di concretizzare un contratto firmato con ABS TRADE & COMMERCE LIMITED per l’esportazione di 300 mila tonnellate di pietra di Algaba. L’azienda non è riuscita a trovare una nave disposta a trasportare la merce da Cuba al paese di destinazione.
Nel caso del settore energetico e minerario, gli effetti sulle sue aziende sono stati pari a 78.336.424 dollari, con un incremento di oltre 18 milioni rispetto all’anno precedente.
Gli esempi più significativi nel periodo sono i seguenti:
- La Società Mista “Moa Nickel S.A.” ha subito un danno alla produzione di 40 tonnellate di solfuri di nichel e cobalto per l’esportazione. Ciò è dovuto al fatto che i principali produttori di parti e di pezzi chiave per il processo di produzione si sono ritirati, in conseguenza dell’effetto dissuasivo del blocco. Ciò ha comportato un aumento dei costi di manutenzione, perdite di tempo nella ricerca di fornitori sostitutivi, ritardi negli arrivi e maggiori costi di importazione. L’azienda MS SALES ha chiuso le sue operazioni con Cuba quando è stata assorbita da una società statunitense e VEOSTALPINE, uno dei principali fornitori di elettrodi, ha chiuso le operazioni a causa del rischio paese generato dal blocco, in violazione di contratti già firmati.
- Nel gruppo imprenditoriale Unión Eléctrica, viene mantenuto un accesso molto limitato ai pezzi di ricambio per i motori BAZAN, prodotti dall’azienda spagnola NAVANTIA. Questa azienda si è rifiutata di effettuare operazioni commerciali con Cuba, per paura delle conseguenze del blocco. Per questo motivo, i pezzi possono essere acquistati da un unico fornitore a prezzi 2 volte superiori a quelli di mercato.
- Il consorzio COMPAIR, di origine britannica, è entrato a far parte di un gruppo statunitense, per cui ha interrotto tutti i rapporti con i progetti sviluppati a Cuba che utilizzano la sua tecnologia per le centrali di aria compressa. Di conseguenza, non vi è accesso ai pezzi di ricambio per tutte le apparecchiature inizialmente installate, e i progetti hanno dovuto essere modificati con altre tecnologie, con un costo aggiuntivo rispetto a quello previsto.
- Nei mesi di settembre e novembre 2018 sono stati sottoscritti due contratti con l’azienda General Electric International INC, rispettivamente per le forniture aggiuntive della turbina della Centrale Termoelettrica Antonio Guiteras e per l’ammodernamento della Centrale Elettrica Pico Santa Martha. Tuttavia, il 5 febbraio 2019, la BANCA CENTENNIAL BANK degli Stati Uniti ha notificato che, tenuto conto dell’attivazione del Titolo III della Legge Helms-Burton, non sarebbe stato concesso il finanziamento di questi due contratti.
3 – DANNI AL SETTORE ESTERO DELL’ECONOMIA CUBANA
3.1 – Danni sul commercio estero
L’applicazione totale del blocco degli Stati Uniti alla sfera del commercio estero di Cuba tra aprile 2018 e marzo 2019 ha significato un danno di 2.896.581.555 dollari, con il conseguente aumento degli impatti negativi che ostacolano e distorcono l’andamento del commercio estero.
Oltre ai danni quantificati, non si può ignorare l’effetto dissuasivo e intimidatorio della politica di blocco sul settore imprenditoriale degli Stati Uniti e dei paesi terzi, con ripercussioni ancora maggiori sulle istituzioni bancarie-finanziarie che si rifiutano di lavorare con enti cubani, e sul settore degli investimenti nel paese.
Nell’ambito del commercio estero, le maggiori ripercussioni si riscontrano nel mancato guadagno da esportazioni di beni e servizi, che raggiunge i 2.343.135.842 dollari. Questo dato ha influenzato significativamente la diminuzione dei viaggiatori statunitensi durante il periodo in esame, una tendenza che è continuata dal 2017 come risultato della campagna mediatica contro i viaggi nel nostro paese e della manipolazione dei presunti problemi di salute dei diplomatici statunitensi a Cuba.
Il danno causato dalla delocalizzazione geografica degli scambi commerciali è stimato in 1020.2 milioni di dollari, con una crescita del 18% rispetto al periodo precedente.
I danni per l’impossibilità di accedere al mercato degli Stati Uniti sono stimati in 163.108.659 dollari. I settori più colpiti sono stati la sanità, l’energia e l’industria mineraria, le telecomunicazioni e le tecnologie dell’informazione, l’agricoltura, l’edilizia e l’industria, che rappresentano il 74.4 % dei danni causati per questo concetto, con un importo di 121.423.969 dollari.
A causa delle restrizioni del blocco, non è possibile esportare in territorio statunitense i marchi cubani registrati in quel mercato. E’ il caso del caffè Cubita, dei rum Caney e Varadero e del carbone. Analogamente, anche la vendita di questi rum sul mercato europeo è soggetta a serie limitazioni. Le catene attraverso le quali questi prodotti sono commercializzati non ne consentono la vendita contemporanea con altri marchi provenienti dagli Stati Uniti, il che si è tradotto nella diminuzione della domanda da parte dei clienti che li importano e li distribuiscono in Europa.
L’impossibilità di accedere al mercato statunitense impedisce anche la vendita di altri prodotti cubani come lo zucchero e il miele in quel territorio. Nel caso dello zucchero, solo il danno attribuibile all’esclusione dal sistema delle quote dello zucchero ha rappresentato una perdita di oltre 29 milioni di dollari.
D’altra parte, la possibilità di importare prodotti agroalimentari dagli Stati Uniti non ha significato l’eliminazione di pratiche commerciali, finanziarie e logistiche discriminatorie, che incidono negativamente sull’andamento economico delle importazioni da quel mercato. Questa situazione continua nonostante gli sforzi compiuti dal settore agricolo statunitense per promuovere le relazioni commerciali con Cuba in questa materia. Tale commercio irregolare non consente alcun tipo di finanziamento, situazione che costringe la nostra Azienda di Commercializzazione Alimentare (ALIMPORT) a rivolgersi a mercati con agevolazioni creditizie situate in aree lontane e con tariffe di trasporto più elevate. A causa dell’aumento causato dal blocco del cosiddetto rischio paese, i creditori applicano tariffe di circa il 5 % superiori al normale. Inoltre, poiché non è consentito effettuare pagamenti in dollari statunitensi a terzi all’estero, è necessario acquistare valute di rimborso, con le conseguenti perdite derivanti dai tassi di cambio.
Ad esempio, l’azienda cubana AT Comercial S.A. ha avuto danni per non essere in grado di accedere al mercato statunitense per l’acquisto di alcuni prodotti alimentari, che dovevano essere acquistati a prezzi più elevati attraverso intermediari e in paesi più lontani.
In questa fase, l’impatto negativo del divieto di utilizzo del dollaro degli Stati Uniti raggiunge gli
85.139.436 dollari e l’aumento del costo del finanziamento/rischio paese è quantificato in 47.290.204 dollari. Su questi indicatori influisce la mancanza di accesso a crediti bancari o a crediti agevolati. Le aziende cubane sono costrette a lavorare con crediti commerciali concessi dagli stessi fornitori a condizioni finanziarie svantaggiose.
Le conseguenze negative del ricorso a intermediari commerciali e del conseguente aumento del prezzo delle merci hanno raggiunto i 173.210.916 dollari, con un incremento del 189 % rispetto al periodo precedente.
Un’altra variabile che continua a incidere seriamente sulla nostra economia sono i costi aggiuntivi di trasporto e di assicurazione che devono essere pagati per la delocalizzazione geografica del commercio verso regioni più lontane. Per questo concetto, le perdite sono calcolate nell’ordine di 72.160.602 dollari.
La tabella seguente riporta gli effetti del blocco sul commercio estero di Cuba tra aprile 2018 e marzo 2019:
Danni per concetto di: | USD |
Impossibilità di accesso al mercato degli Stati Uniti | 163.108.659,16 |
Utilizzo di intermediari/rincaro delle mercanzie | 173.210.916,43 |
Incremento dei trasporti e delle assicurazioni | 72.160.602,95 |
Entrate non percepite per esportazioni | 2.343.135.842,95 |
Rischi paese/incremento del costo di finanziamento | 47.290.204,71 |
Proibizione di utilizzare il dollaro degli Stati Uniti | 85.139.436,80 |
Altri danni* | 12.535.892,72 |
TOTALE | 2.896.581.555,72 |
*Costi aggiuntivi per operazioni attraverso banche di paesi terzi/commissioni bancarie/modalità di strumenti di pagamento/trattenute/rottura di contratti/liti, tra gli altri.
3.2 – Danni alle Finanze
Gli effetti causati dall’imposizione del blocco statunitense su Cuba hanno continuato ad aumentare, con un marcato carattere intenzionale nella sfera bancaria e finanziaria. Ciò ha causato gravi difficoltà che ostacolano il normale e adeguato funzionamento del settore e aumentano i costi connessi alle operazioni bancarie e commerciali. La fase è stata caratterizzata dalla tendenza delle istituzioni finanziarie e bancarie straniere a rifiutare di effettuare operazioni con le banche cubane, nonché dalla chiusura di conti e chiavi per lo scambio di informazioni finanziarie, stabilite dalla Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication (SWIFT).
Tra aprile 2018 e marzo 2019, sono stati registrati danni al sistema bancario cubano da parte di 140 banche straniere. In questo periodo è salito a 12 il numero degli istituti bancari stranieri che hanno aderito alla politica di negazione dei servizi, alludendo al blocco degli Stati Uniti. Quest’ultimo minaccia il normale funzionamento e l’operatività degli istituti bancari cubani, costretti a lavorare in un ambiente di permanente tensione, incertezza e avversità, al fine di garantire la sicurezza dei loro flussi finanziari.
Nel periodo analizzato gli effetti monetari-finanziari sono stati stimati in 725.8 milioni di dollari, il che rappresenta una crescita del 35 % rispetto alla fase precedente.
Le principali difficoltà presentate dagli istituti bancari cubani durante la fase analizzata sono state:
Peggioramento delle misure di blocco associate ai servizi informatici:
- Permangono le difficoltà legate all’accesso alle nuove tecnologie della Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication (SWIFT), dato che la maggior parte delle aziende che forniscono software e tecnologie sono statunitensi.
- Diverse banche straniere hanno chiesto alle banche cubane di cancellare le chiavi di messaggistica via SWIFT, che servono come autorizzazioni che vengono scambiate con le banche corrispondenti e permettono di filtrare e limitare la messaggistica ricevuta e il tipo di messaggio inviato (RMA, dalla sigla in inglese).
Restrizioni all’uso del dollaro statunitense nelle transazioni commerciali e finanziarie con l’estero:
- Sussistono restrizioni all’uso del dollaro statunitense nelle transazioni commerciali e finanziarie esterne di Cuba, il che comporta notevoli perdite dovute alle variazioni dei tassi di cambio tra la valuta statunitense e quella dei paesi terzi in cui vengono effettuati gli incassi e i pagamenti.
Rifiuto di fornire servizi bancari:
- Richiesta di chiusura dei conti: 8 enti bancari esteri, di cui 7 dall’Europa e 1 dall’Asia.
- Rifiuto di trasferire fondi da o verso Cuba e di prestare altri servizi bancari: 15 enti, di cui 9 asiatici, 3 europei, 2 latino-americani e 1 dell’Oceania. Evidenzia l’esempio seguente:
Una banca latinoamericana ha informato la sua controparte cubana, attraverso messaggi SWIFT, che a partire dal gennaio 2019 non sarebbe stata in grado di partecipare a transazioni di lettere di credito e alle operazioni di trasferimento internazionale relative a enti elencati dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti (Lista delle Restrizioni Cubane).
Il rifiuto dell’elaborazione dei documenti bancari porta alla ricerca di alternative per localizzare le banche che accettano i rapporti con Cuba per poter effettuare pagamenti ai fornitori o ricevere entrate in valuta estera. Ciò rappresenta per Cuba l’indisponibilità di risorse al momento opportuno per l’adempimento dei suoi obblighi e/o l’acquisizione di prodotti di imperiosa necessità, oltre all’incertezza che si genera sul destino dei fondi.
- Ritenzione di fondi di enti cubani in banche estere: 2 banche europee.
- Cancellazione delle chiavi di messaggistica SWIFT da parte di banche straniere che fungono da autorizzazioni che vengono scambiate con banche corrispondenti: 24 enti, di cui: 15 europei, 3 dall’America Latina, 2 dall’Asia, 2 dall’Oceania, 1 dal Nord America e 1 dall’Africa. Per esempio:
Una banca latinoamericana ha comunicato di non essere in grado di scambiare informazioni, anche se la banca stessa aveva già richiesto in precedenza una comunicazione per richiedere lo scambio di chiavi tramite SWIFT.
- Rifiuto delle banche straniere di notificare e/o tramitare operazioni di carte di credito: 16 istituti, di cui 15 asiatici e 1 europeo. Nella maggior parte dei casi, il rifiuto genera danni a causa di ritardi inutili, in quanto l’azienda cubana deve contattare il suo fornitore per individuare una banca alternativa che intende tramitare i documenti.
- Restituzione di operazioni bancarie: 63 enti, di cui 37 dall’Europa, 13 dall’Asia, 8 dall’America Latina, 3 dal Nord America, 1 dall’Africa e 1 dall’Oceania. Si evidenzia l’esempio seguente:
Un istituto bancario europeo ha restituito un bonifico a una banca cubana per le politiche di conformità della banca del beneficiario, nonostante la comunicazione di informazioni supplementari precedentemente richieste.
- Cancellazione di operazioni bancarie e accordi di corrispondenza: 8 banche, di cui 3 asiatiche, 3 europee e 2 latinoamericane. Alcuni esempi:
Una banca latinoamericana ha inviato una comunicazione alla sua controparte cubana informando che avrebbero cancellato i rapporti con Cuba, sostenendo che si tratta di un paese sanzionato dall’OFAC e che le persone o istituzioni che assumono o forniscono assistenza finanziaria a coloro che figurano in quella lista corrono il rischio di essere trattati come trafficanti di droga, criminali internazionali o terroristi.
Un istituto bancario europeo ha chiesto la cancellazione delle operazioni con Cuba, a causa dei vari embarghi internazionali e delle sanzioni degli Stati Uniti, che hanno costretto la banca cubana a cercare nuove alternative in quella piazza.
Due banche latinoamericane hanno segnalato che non avrebbero eseguito nuove operazioni provenienti da Cuba. Questa situazione limita il pagamento ai fornitori e la ricezione delle risorse derivanti dalle esportazioni cubane, che colpiscono clienti come Cubana de Aviación, FARMACUBA, CUBADEPORTE ed enti importatori cubani.
- Richiesta alle banche cubane di documenti aggiuntivi e altri requisiti per effettuare operazioni bancarie: 4 istituti bancari, di cui: 2 dell’Asia, 1 dell’Europa, 1 dal Nord America. Alcuni esempi:
Una banca europea si è fusa con un’altra nella stessa piazza e per formalizzare il conto di una banca cubana nei suoi libri contabili ha richiesto, tramite SWIFT, requisiti insoliti e mai prima d’ora indicati, facendo riferimento al fatto che nei pagamenti effettuati l’istituto bancario cubano non poteva coinvolgere clienti legati ad alcuna sfera militare, alle Forze Armate, alle forze di polizia, come pure merci provenienti dagli Stati Uniti.
Una banca in Europa ha richiesto a una banca cubana informazioni aggiuntive e insolite per effettuare operazioni di bonifico, come la conferma che la merce non avrebbe avuto un uso militare, adducendo i requisiti dei regolamenti di conformità della sua banca.
Gli enti cubani devono accedere ai finanziamenti esterni a condizioni estremamente onerose:
- Gli enti bancari e imprenditoriali cubani devono pagare tassi di interesse elevati, superiori a quelli stabiliti dal mercato per operazioni simili in altri paesi. Ciò è dovuto all’imposizione di sovrattasse a seguito della classificazione del rischio paese applicata a Cuba, elemento principale per determinare la fattibilità e i costi delle operazioni finanziarie, aumentati dall’attuale blocco.
Difficoltà di invio e di ricezione di documenti bancari tramite corriere:
- L’Agenzia di Corriere DHL Express-Habana ha inviato a una banca cubana l’elenco dei paesi in cui il servizio pacchi è limitato, a causa delle restrizioni imposte dall’OFAC, con il seguente testo: “Il cliente può inviare la spedizione sotto la sua responsabilità, solo dopo essere stato preventivamente informato dall’Agente Postale. Se il cliente insiste nell’imporre l’imposizione, DHL non sarà responsabile di quanto accade con la spedizione, perché una volta notificata perde tale diritto. Si sottolinea che a ogni paese che emette DOX o WPX con destino Cuba viene richiesta una Lettera di Indennizzo (LOI), lasciando alla decisione del cliente”.
- Un’altra agenzia di spedizione pacchi, la The People Network (TNT) del Regno Unito, ha comunicato a una banca cubana di non poter più offrire i loro servizi. Il rifiuto si riferiva all’elenco degli enti cubani limitati pubblicato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. In questo caso, si trattava di documenti pagati da un’azienda di esportazioni cubana.
- Una banca cubana ha ricevuto una comunicazione da una banca nordamericana, in cui si dichiara che non accetta di firmare i documenti richiesti da DHL Express, il che stabilisce che se c’è una multa per il trattamento dei documenti verso Cuba, la banca deve assumerla.
Tutti questi ostacoli fanno sì che l’invio di rimesse documentali avvenga attraverso copie inviate per posta elettronica, compresi i documenti di spedizione, e non degli originali che dovevano essere ricevuti direttamente da DHL. Questa situazione crea difficoltà agli importatori cubani, che devono cercare altre alternative per ricevere i documenti. D’altra parte, non vi è la stessa garanzia e sicurezza con cui viaggiano questi documenti quando la spedizione viene effettuata attraverso i canali bancari.
4 – IL BLOCCO VIOLA IL DIRITTO INTERNAZIONALE. APPLICAZIONE EXTRATERRITORIALE
L’applicazione extra-territoriale del blocco continua a essere un segno distintivo della politica aggressiva del Governo degli Stati Uniti contro Cuba. Questa rete di sanzioni danneggia gravemente il nostro paese, ma colpisce anche gli interessi e i diritti sovrani dei paesi terzi, il che costituisce una violazione del Diritto Internazionale, degli scopi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite e delle norme del libero commercio.
Nel periodo analizzato, l’applicazione del blocco si è intensificata, compresa la decisione del Governo degli Stati Unti di consentire, ai sensi del Titolo III della Legge Helms-Burton, la possibilità di intraprendere azioni legali nei tribunali statunitensi contro enti che “trafficano” con proprietà nazionalizzate a Cuba negli anni Sessanta. Questa disposizione attacca la libertà di commercio e rafforza il carattere extra-territoriale delle sanzioni contro Cuba, oltre a danneggiare le relazioni economiche e commerciali dell’Isola con la comunità internazionale.
La legge Helms-Burton, che viola i principi del Diritto Internazionale come l’autodeterminazione dei popoli, la libertà di commercio, l’uguaglianza sovrana e la non ingerenza negli affari interni degli Stati, è del tutto inapplicabile a Cuba. La Legge 80 sulla Riaffermazione della Dignità e Sovranità Cubana, approvata dall’Assemblea Nazionale del Poder Popular nel dicembre 1996, dichiara illegale la citata norma statunitense e senza alcun valore né effetto giuridico sul territorio nazionale cubano.
La promulgazione della Legge Helms-Burton ha portato all’adozione di una “legislazione antidoto” elaborata da terzi come il Messico, il Canada e l’Unione Europea, al fine di proteggersi dai danni causati dall’applicazione di tale normativa.
L’Unione Europea ha approvato uno “Statuto di Blocco” che vieta l’esecuzione nel suo territorio delle sentenze giudiziarie degli Stati Uniti relative al titolo III della Legge Helms-Burton. Il Governo canadese ha modificato la Legge Contro le Misure Extra-Territoriali Straniere, affermando che “qualsiasi sentenza emessa ai sensi della legge degli Stati Uniti non sarà riconosciuta o applicabile in alcun modo in Canada”. Da parte sua, il Messico ha la Legge di Protezione al Commercio e agli Investimenti da Norme Straniere che Contravvengono il Diritto Internazionale.
4.1 – Danni agli enti cubani (esempi)
Nel periodo analizzato, i danni agli enti cubani nelle loro relazioni commerciali con i paesi terzi si sono ulteriormente intensificati con la chiusura dei conti bancari, l’impossibilità di effettuare transazioni per il pagamento o l’incasso di servizi e la cancellazione di contratti commerciali. Di seguito sono elencati alcuni esempi:
Il 1° giugno 2018, la filiale lussemburghese della banca olandese ING ha rifiutato di effettuare un’operazione della società lussemburghese e-Time Corp. indirizzata alla società CUBAEXPORT, a seguito del blocco degli Stati Uniti contro Cuba.
Il 12 giugno 2018, la filiale in Nuova Zelanda del Gruppo Bancario Australia e Nuova Zelanda (ANZ) ha inviato una lettera all’Associazione di Agenzie di Viaggio della Nuova Zelanda (TAANZ), per informare che da quel momento qualsiasi transazione o trattamento connesso (direttamente o indirettamente) a paesi soggetti a sanzioni degli Stati Uniti, Cuba compresa, era proibito.
Il 2 agosto 2018, la filiale in Brasile della società statunitense FEDEX ha cancellato i servizi all’Ambasciata e ai Consolati cubani in quel paese, sulla base delle istruzioni ricevute dalla sua casa madre negli Stati Uniti, perché Cuba è soggetta alle sanzioni dell’OFAC.
Il 15 agosto 2018, si è saputo che il Banco Santander Rio in Argentina non ha effettuato un trasferimento indicato da HAVANATUR al BFI per un importo di 250.000 dollari (ordinato con il controvalore in euro).
Il 16 agosto 2018, si è saputo che le banche dominicane BANRESERVAS e BHD-León hanno chiuso i conti della succursale nella Repubblica Dominicana della società Cubana de Aviación, in quanto Cuba è soggetta alle sanzioni degli Stati Uniti.
Il 21 agosto 2018, la banca panamense MULTIBANK ha chiuso il conto corrente in dollari alla compagnia Cubana de Aviación S.A. a Ciudad Panamá.
Il 28 agosto 2018, la filiale della società statunitense FEDEX a Santa Lucía ha chiuso il conto dell’Ambasciata cubana in quel paese, a causa delle norme di blocco.
Il 30 settembre 2018, la succursale nelle Bahamas della società statunitense FEDEX ha chiuso il conto dell’Ambasciata Cubana in quel paese, su orientamento del suo dipartimento legale negli Stati Uniti.
Il 1° ottobre 2018, si è saputo che la filiale del Suriname della banca olandese DSB ha rifiutato di continuare a fare transazioni in dollari all’Ambasciata cubana in quel paese, a causa delle norme di blocco.
Il 2 ottobre 2018, l’hotel Hilton Fukuoka Sea Hawk, in Giappone, ha cancellato una prenotazione dell’Ambasciata di Cuba in quel paese su indicazione della sua sede centrale negli Stati Uniti e ha affermato che non poteva fornire i suoi servizi a causa delle sanzioni degli Stati Uniti contro Cuba.
Il 16 ottobre 2018, la filiale giamaicana della società statunitense FEDEX ha congelato la consegna di due spedizioni di passaporti effettuate dall’Ambasciata di Cuba a Washington alla missione diplomatica cubana a Kingston a causa delle sanzioni degli Stati Uniti contro Cuba.
Il 30 ottobre 2018, l’istituto finanziario panamense MULTIBANK ha inviato una Dichiarazione Giurata all’Ambasciata di Cuba a Panamá, che cerca di stabilire una “dissociazione” con Cuba. La nota doveva essere firmata dall’Ambasciatore cubano a Panamá, in qualità di rappresentante legale di Cuba, e allude alle norme di blocco.
Il 29 novembre 2018, la banca di capitali privati Halyk Bank, fusa con la banca KAZKOM, in Kazakistan, ha inviato una lettera all’Ambasciata di Cuba in quel paese dopo il congelamento temporaneo dei suoi conti, il cambio di numerazione senza preavviso e il pagamento di una commissione bancaria elevata. Nella lettera si affermava che la decisione era dovuta al regolamento di blocco.
Il 17 dicembre 2018, si è saputo che la filiale della società statunitense FEDEX a Saint Kitts e Nevis ha informato l’Ambasciata di Cuba in quel paese che stava sospendendo il servizio di pacchetti che le era stato offerto.
Il 17 dicembre 2018, la banca della Malesia MAYBANK ha notificato al cittadino cubano Miguel Morales la chiusura del suo conto, dopo aver ricevuto istruzioni a seguito delle norme di blocco.
Il 4 gennaio 2019, si è saputo che la Banca Nazionale del Canada ha informato la società canadese INTERCOPEX LTD, con sede a Toronto, dei nuovi requisiti DHL per i paesi soggetti a sanzioni, tra cui Cuba, che hanno impedito loro di elaborare la documentazione per il nostro paese. A seguito del mantenimento del servizio di DHL, la Banca Nazionale del Canada ha notificato la situazione a tutte le banche cubane.
Il 16 gennaio 2019, il fornitore DEVEXPORT ha informato l’azienda importatrice cubana CEXNI dell’impossibilità di effettuare le consegne corrispondenti al contratto 80063, per l’acquisto di 143 tonnellate di cianuro di sodio in mattonelle, finalizzato alla produzione di Doré (oro). Ciò è dovuto al fatto che le autorità del paese del produttore hanno vietato le spedizioni nel corso del 2019 per Cuba, argomentando di evitare sanzioni dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti alle sue aziende, per aver commerciato con l’Isola.
Nel febbraio 2019, la società MEDICUBA ha ricevuto diverse comunicazioni da fornitori con i quali aveva firmato contratti, che informavano che il Banco MULTIBANK di Panamá ha annunciato la chiusura dei conti con Cuba, il che ha generato difficoltà per il pagamento e l’esecuzione delle operazioni commerciali, dovendo cercare altre alternative e integrare i contratti già firmati.
Nell’aprile 2019, dirigenti della Corporazione Nazionale di Petrolio, Gas e Metalli del Giappone (JOGMEC, dalla sigla in inglese) hanno informato l’Ambasciata cubana in quel paese della decisione di tre delle loro aziende di annullare la loro partecipazione a un progetto congiunto con la CUPET su uno studio geochimico per un possibile progetto a rischio di uno o più blocchi in acque poco profonde e/o a terra. Essi hanno sostenuto che la decisione è stata presa in virtù degli affari negli Stati Uniti delle società coinvolte.
4.2 – Danni al settore bancario e finanziario (esempi)
Il 5 ottobre 2018, la OFAC ha imposto una multa di 5.263.171 dollari all’ente bancario J.P. MORGAN CHASE per aver effettuato transazioni e fornito servizi non autorizzati a clienti inseriti nella Lista di Persone Specialmente Designate e Limitate tra il 2008 e il 2012.
Il 19 novembre 2018, l’istituto bancario-finanziario Société Générale S.A. con sede a Parigi, in Francia, ha concordato un pagamento totale di 1.340.231.916 dollari all’OFAC del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, all’Ufficio del Procuratore Generale del Distretto Sud di New York, all’Ufficio del Procuratore del Distretto del Contado di New York, alla Riserva Federale e ai Servizi Finanziari dello Stato di New York, per violazione dei Regolamenti per il Controllo dei Beni Cubani, delle Regole su Sanzioni e Transazioni dell’Iran e delle Regole sulle sanzioni del Sudan. Secondo l’OFAC, la Société Générale S.A. ha trattato 796 transazioni che coinvolgono Cuba, per un totale di oltre 5.5 miliardi di dollari tra l’11 luglio 2007 e il 26 ottobre 2010. Questa sanzione è la seconda maggiore imposta a un istituto finanziario per le sue relazioni con Cuba.
Il 1° aprile 2019, l’ente panamense MULTIBANK ha chiuso un numero indeterminato di conti bancari di aziende di quella nazione dell’istmo e di altri stranieri che commerciano o che hanno relazioni con Cuba, compreso il corrispondente dell’agenzia di notizie Prensa Latina.
Il 9 aprile 2019, l’OFAC del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha imposto una sanzione alla STANDARD CHARTERED BANK, ente del settore bancario-finanziario con sede in Inghilterra, per evidenti violazioni dei Regolamenti per il Controllo dei Beni Cubani e di altri programmi di sanzioni applicabili a Iran, Siria, Sudan e Myanmar. Al fine di evitare una causa, la società britannica ha accettato di pagare 639.023.750 dollari all’OFAC e 2.715.100.479 ad altre istituzioni governative e statali statunitensi.
Il 15 aprile 2019, l’OFAC del Dipartimento del Tesoro ha imposto sanzioni alle filiali europee del GRUPPO UNICREDIT in Germania, Austria e Italia per violazioni dei Regolamenti per il Controllo dei Beni Cubani e di altri programmi di sanzioni applicabili a Myanmar, Sudan, Siria, Iran e Libia. Di conseguenza, e al fine di evitare cause civili, UNICREDIT BANK AG ha accettato di pagare 553.380.759 dollari, UNICREDIT BANK Austria AG 20.326.340 dollari e UNICREDIT S.P.A. 37.316.322 dollari all’OFAC e ad altre istituzioni governative e statali degli Stati Uniti.
5 – RIFIUTO UNIVERSALE DEL BLOCCO
5.1 – Opposizione negli Stati Uniti
Nonostante il marcato deterioramento imposto dall’attuale Governo degli Stati Uniti alle sue relazioni con Cuba, molti settori all’interno della società statunitense esprimono la loro opposizione al blocco contro l’Isola.
Rappresentanti dei settori agricolo, culturale, accademico ed economico non solo hanno respinto questa politica di violazione del Diritto Internazionale, ma sono stati anche attivi nei loro tentativi di influenzare politicamente il potere esecutivo e legislativo a livello statale e federale. Gruppi come Engage Cuba, per esempio, hanno ampliato la loro portata e si sono diversificati con l’istituzione di nuovi consigli statali nel territorio statunitense.
La concretizzazione di alcuni accordi e affari ha mostrato l’interesse di questi settori a favorire sani e reciprocamente vantaggiosi rapporti bilaterali. E’ stata confermata la disponibilità di molti statunitensi a contribuire al miglioramento delle relazioni e alla revoca del blocco imposto a Cuba.
Alcuni esempi di opposizione al blocco negli Stati Uniti sono:
- Il 5 aprile 2018, il senatore repubblicano dell’Arkansas, John Boozman, presidente della Commissione del Senato per le Materie Prime, Trattamento del Rischio e del Commercio del Comitato di Agricoltura, Alimentazione e Silvicoltura, ha pubblicato un articolo intitolato “E’ tempo di espandere le esportazioni agricole degli Stati Uniti a Cuba” sul sitoweb del progetto Washington DC 100 della società di pubbliche relazioni Story Partners.
Bozzman ha criticato il divieto di offrire crediti privati alle esportazioni agricole degli Stati Uniti a Cuba e ha fatto un positivo al progetto della Legge per l’Espansione delle Esportazioni Agricole, introdotta nel Senato da lui stesso e poi dal senatore democratico del Nord Dakota, Heidi Heitkamp.
- Il 19 aprile 2018, la congressista democratica per la Florida Kathy Castor, ha scritto su Twitter che la sua speranza per il futuro a Cuba e negli Stati Uniti è che i Governi ascoltino i popoli di entrambe le nazioni che vogliono cambiamento, impegno e maggiore libertà. La congressista ha aggiunto che è vitale che entrambe le parti partecipino e parlino in un mondo complicato e moderno, pur sottolineando: “Dopo tutto siamo vicini di casa”.
- Il 19 aprile 2018, il presidente dell’organizzazione Cuba Educational Travel, Collin Laverty, ha emesso un comunicato in cui mette in discussione la politica di blocco, l’allontanamento e l’ostilità del Presidente Donald Trump nei confronti di Cuba. Ha detto che Trump stava mettendo fuori gioco il popolo statunitense e le sue istituzioni e che, in assenza di una politica intelligente degli Stati Uniti, era essenziale che i popoli di entrambi i paesi continuassero a costruire legami. Laverty ha osservato che la sua organizzazione continuerà a lavorare instancabilmente per unire i due paesi, in attesa di un miglioramento delle relazioni bilaterali.
- Il 23 aprile 2018, i congressisti repubblicani Roger Marshall, Rick Crawford e Tom Emmer – rispettivamente di Kansas, Arkansas e Minnesota – hanno pubblicato un articolo per il media informatico specializzato in agricoltura Feedstuffs sotto il titolo “Una soluzione semplice potrebbe aprire un mercato da 2 miliardi di dollari per gli agricoltori degli Stati Uniti. La pubblicazione ha fatto appello al Governo di Donald Trump a massimizzare i profitti per gli agricoltori degli Stati Uniti e ha mostrato l’impegno dei congressisti a sostenere il settore privato di Cuba utilizzando la loro autorità per aprire le porte del loro paese più ampiamente alla agro-industria cubana. Hanno sostenuto che se gli Stati Uniti potessero vendere i loro prodotti a Cuba, le vendite agricole dell’Arkansas potrebbero raggiungere i 52 milioni di dollari; il Kansas potrebbe superare i 55 milioni di dollari, con un aumento del 25 % nelle vendite di grano; e il Minnesota potrebbe vedere un aumento nelle vendite di 50 milioni di dollari.
- Il 4 giugno 2018, l’allora senatore Jeff Flake, repubblicano per l’Arizona, ha detto in una conferenza stampa a La Habana che non era mai stato a favore del blocco, ma piuttosto della normalizzazione delle relazioni tra Cuba e Stati Uniti. Ha aggiunto che era contento di vedere un aumento dei viaggi degli statunitensi a Cuba nel periodo 2014-2016 e che, nonostante le battute d’arresto, la sua visita aveva lo scopo di assicurare che gli statunitensi sapessero che è sicuro viaggiare a Cuba.
- Il 7 giugno 2018, si è tenuta la Tavola Rotonda del Congresso sulle relazioni commerciali con Cuba, con la partecipazione di congressisti e dirigenti statunitensi del gruppo di lobby Engage Cuba. Il senatore per l’Arkansas, John Boozman, ha osservato che gli agricoltori statunitensi si trovano in una situazione in cui quasi tutti i prezzi dei prodotti di base sono bassi, per cui aprire gli scambi bilaterali con Cuba sarebbe vantaggioso per tutti. Il rappresentante del Minnesota, Tom Emmer, ha fatto riferimento anche alle possibilità di promuovere le capacità agricole ed economiche bilaterali e alla necessaria apertura di altri mercati di esportazione. Ha aggiunto che l’embargo è una politica fallita, quindi continuerà a fare pressioni per la sua revoca. Alla stessa Tavola Rotonda del Congresso, il rappresentante dell’Arkansas Rick Crawford ha dichiarato che l’apertura degli scambi commerciali con Cuba permetterà di migliorare le relazioni tra i due paesi.
- Il 7 giugno 2018, il gruppo di pressione Engage Cuba ha dichiarato in un messaggio sulla rete sociale Twitter che “è ora di mettere da parte la politica e fare la cosa giusta: sostenere il Congresso per il commercio tra Cuba e Stati Uniti”.
- Il 10 giugno 2018, è stato creato il 18° Consiglio di Stato di Engage Cuba in Pennsylvania, con la partecipazione di un gruppo bipartisan di funzionari statali, imprenditori e leader agricoli. Durante l’evento, James Williams, presidente del Gruppo, ha esortato il Congresso a eliminare le restrizioni a Cuba, che sono dannose sia per i pennsylvaniani che per i cubani.
- L’11 giugno 2018, i rappresentanti del Congresso di Stato della Pennsylvania e i soci del comitato esecutivo di Engage Cuba hanno esortato il Congresso degli Stati Uniti ad abolire le restrizioni a Cuba, sostenendo che esse danneggiano alo stesso modo sia i residenti di quello Stato che i cubani.
- Il 13 giugno 2018, l’Associazione Nazionale dei Dipartimenti Statali di Agricoltura degli Stati Uniti (NASDA) ha chiesto che il Governo di Donald Trump elimini il blocco e normalizzi le relazioni commerciali bilaterali.
- Il 13 giugno 2018, la Commissione Agricoltura del Senato ha approvato un emendamento alla Legge Generale dell’Agricoltura del 2018 favorevole a Cuba, proposto dai senatori Heidi Heitkamp del Nord Dakota e John Boozman dell’Arkansas. L’emendamento mirava a promuovere fondi per aumentare l’accesso al mercato cubano per i prodotti agricoli coltivati negli Stati Uniti.
- Il 13 giugno 2018, l’allora senatrice democratica del Nord Dakota, Heidi Heitkamp, ha detto in un comunicato stampa che “nel Nord Dakota sappiamo quanto sia importante il commercio per gli agricoltori e per gli allevatori. L’allentamento dell’embargo su Cuba è stato un passo importante nella richiesta per la creazione di importazioni agricole degli Stati Uniti sull’isola, ma possiamo fare molto di più per sostenere il commercio agricolo redditizio con Cuba”. Ha aggiunto che gli agricoltori del Nord Dakota vedono Cuba come un mercato naturale per i loro prodotti locali come fagioli, piselli e lenticchie commestibili, mentre ha notato che il suo emendamento bipartisan dà al Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) la capacità di costruire alleanze commerciali affidabili tra i produttori del Nord Dakota e gli acquirenti cubani, senza costi aggiuntivi per il contribuente.
- Il 14 giugno 2018, l’Associazione Nazionale dei Dipartimenti Statali dell’Agricoltura degli Stati Uniti d’America (NASDA, per la sigla in inglese) ha inviato una lettera al Presidente Donald Trump, al Senato e alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti chiedendo la fine del blocco contro Cuba.
- Il 20 giugno 2018, il dottor William M. LeoGrande, professore di Governo e Decano Emerito della Facoltà di Relazioni Pubbliche dell’American University, ha reso la sua testimonianza durante un’audizione alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti. Ha riconosciuto che le sanzioni imposte a Cuba per decenni non hanno avuto successo e che non c’era motivo di non avere a che fare con Cuba. Ha detto di essere d’accordo sul fatto che gli agricoltori statunitensi dovrebbero essere in grado di finanziare le vendite agricole a Cuba e che le restrizioni sui viaggi a Cuba dovrebbero essere revocate. Ha aggiunto che le aziende statunitensi dovrebbero essere in grado di commerciare e investire a Cuba.
- Il 28 giugno 2018, l’allora senatrice democratica per il Missouri, Claire McCaskill, ha detto di sostenere l’aumento degli scambi con Cuba durante un’intervista con il sito-web di notizie radio Brownfield Agricultural News For America’s news.
- Il 28 giugno 2018, il Senato degli Stati Uniti ha approvato il progetto di Legge Agricola 2018, che comprende una disposizione per autorizzare l’uso di fondi di promozione commerciale degli Stati Uniti per aumentare l’accesso a Cuba. La disposizione, introdotta dall’allora senatrice Heidi Heitkamp, è stata adottata a voce in seno alla Commissione per l’Agricoltura del Senato.
- Il 2 luglio 2018, il rappresentante della Camera di Commercio dello Stato della Pennsylvania, Greg Rothman, in un articolo pubblicato su Penn Live dal titolo “Gli agricoltori della Pennsylvania hanno bisogno di un giusto scossone a Cuba”, ha evidenziato le possibilità di commercio tra Cuba e questo Stato, soprattutto nelle esportazioni di latte, dato il rapporto storico esistente con l’isola. Allo stesso tempo, ha esortato i legislatori statali a sostenere la fine del blocco di Cuba.
- Il 24 luglio 2018, il Consiglio Municipale di Pittsburgh, in Pennsylvania, ha approvato un proclama a sostegno delle relazioni Cuba-Stati Uniti e ha chiesto la fine del blocco contro Cuba.
- Il 5 settembre 2018, un gruppo bipartisan di oltre 60 associazioni agricole, aziende e funzionari di 17 Stati ha esortato la leadership delle Commissioni Agricoltura della Camera dei Rappresentanti e del Senato a inserire una disposizione nel progetto di Legge Agricola 2018 che espanderebbe il commercio agricolo con Cuba ed eliminerebbe le restrizioni sui finanziamenti privati per le esportazioni alimentari degli Stati Uniti.
- Il 27 settembre 2018, si è saputo che Jeff Witte, presidente dell’Associazione Nazionale dei Dipartimenti di Agricoltura (NASDA), ha dichiarato che la NASDA sostiene pienamente il miglioramento del commercio agricolo e della cooperazione con Cuba e che l’attuale blocco dovrebbe essere revocato.
- Il 9 ottobre 2018, una pubblicazione digitale di Southwest Farm Press ha riportato le parole di Paul Johnson, vicepresidente della Coalizione Agricola degli Stati Uniti per Cuba (USACC), quando ha sottolineato che Cuba rappresenta un mercato potenziale di 2 miliardi di dollari per i produttori agro-zootecnici statunitensi. Johnson ha fatto riferimento ai vantaggi che il commercio agricolo e la cooperazione scientifica in questo settore avrebbero per i due paesi.
- Il 31 ottobre 2018, rappresentanti della società civile statunitense e dei gruppi di solidarietà con Cuba hanno sostenuto la richiesta della comunità internazionale di porre fine al blocco degli Stati Uniti, dopo la sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che ha affrontato il progetto di risoluzione cubano. Davanti alla sede della Missione di Cuba a New York si sono riuniti, tra gli altri, la direttrice esecutiva della Fondazione Interreligiosa per l’Organizzazione Comunitaria-Pastori per la Pace, Gail Walker, il coordinatore del Movimento di Solidarietà con Cuba a New York, Ike Nahem, e Martin Koppel, uno dei dirigenti del Partito Socialista dei Lavoratori degli Stati Uniti.
- Il 21 dicembre 2018, il senatore repubblicano per l’Arkansas, John Bozzman, ha sottolineato che l’approvazione della Legge dell’Agricoltura 2018, con un emendamento su Cuba, rappresentava una grande vittoria per gli statunitensi che hanno costantemente lavorato per aprire un maggiore accesso al mercato cubano.
- Il 23 gennaio 2019, il Consiglio Municipale di St Paul City ha approvato all’unanimità una risoluzione che invita il governo federale a revocare il blocco a Cuba.
- Il 23 gennaio 2019, Carla Riehle, componente del Comitato di Solidarietà Cuba-Minnesota, ha detto, riferendosi a Cuba, che nessun altro paese è stato punito così fortemente dagli Stati Uniti, compresi quelli con una terribile storia in materia di diritti umani.
- Il 4 febbraio 2019, il rappresentante repubblicano per l’Arkansas, Rick Crawford, ha detto di ritenere che le opportunità di approvare la legge sul libero scambio con Cuba sono aumentate e l’iniziativa ha avuto un grande sostegno. Egli ha osservato che al di fuori della Florida, il sostegno degli Stati Uniti per eliminare il blocco è “probabilmente superiore al 70 %”, aggiungendo: “penso che dovremmo continuare a fare pressione”.
- Il 7 febbraio 2019, il rappresentante democratico per il Massachusetts, Jim McGovern, ha detto alla Camera dei Rappresentanti che “consentire il Titolo III della Legge Helms-Burton penalizzerebbe le aziende per aver fatto quello che le aziende statunitensi fanno in tutto il mondo, aprirebbe un nuovo fronte nella guerra commerciale, ostruirebbe i tribunali con azioni legali, renderebbe impossibile negoziare un risarcimento per le rivendicazioni degli Stati Uniti a Cuba e, infine, danneggerebbe gli statunitensi in cerca di un risarcimento per le proprietà perse”.
- L’8 febbraio 2019, la senatrice democratica per il Minnesota, Amy Klobuchar, ha presentato una risoluzione per la revoca del blocco contro Cuba nella Commissione del Senato per le Banche, gli Alloggi e i Temi Urbani. Il disegno di legge è stato co-patrocinato dai senatori Patrick Leahy del Vermount e Michael B. Enzi del Wyoming.
- Il 22 febbraio 2019, la Coalizione del’Agricoltura degli Stati Uniti per Cuba ha inviato una lettera al Segretario dell’Agricoltura Sonny Perdue. La lettera è stata firmata da oltre 100 organizzazioni di produttori agricoli, che hanno espresso il desiderio di mantenere aperti gli scambi con Cuba e l’interesse a espandere le esportazioni dei loro prodotti a Cuba.
- Il 4 marzo 2019, il presidente di Engage Cuba, James Williams, ha rilasciato una dichiarazione a seguito della decisione del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti di sospendere il Titolo III della Legge Helms-Burton per soli 30 giorni. Ha detto: “Questa è la continuazione della stessa politica di blocco che ha fallito per quasi 60 anni. La continuazione di questa politica fallita mina gli interessi statunitensi e aiuta i nostri avversari. Continueremo a lavorare con i nostri alleati in seno al Congresso per respingere questa politica fallita fino a quando l’embargo finalmente non sarà definitivamente revocato.
- Il 4 marzo 2019, il Direttore Esecutivo del Gruppo di Studio su Cuba, Ricardo Herrero, ha rilasciato una dichiarazione in risposta all’annuncio del Dipartimento di Stato sulla sospensione parziale del Titolo III della Legge Helms-Burton. Herrero ha sottolineato: “Se i 60 anni di una politica di embargo fallita ci hanno insegnato qualcosa, è che il cambiamento a Cuba non sarà il risultato di un’aggressione economica unilaterale diretta da Washington e da Miami. E’ deplorevole che i consiglieri del Presidente insistano nell’ignorare questa lezione. Invitiamo il Presidente Trump a seguire l’inclinazione mostrata all’inizio della sua campagna del 2016 e a perseguire attivamente una politica di impegno costruttivo con Cuba che mette al primo posto gli interessi degli Stati Uniti e del popolo cubano”.
- Il 4 marzo 2019, l’Ufficio di Washington per l’America Latina (WOLA) ha pubblicato un comunicato stampa che critica la decisione del Governo di Trump di sospendere temporaneamente il Titolo III. “La politica estera di Trump sembra essere finalizzata a punire Cuba quando è nel suo stesso interesse normalizzare questo rapporto. In un momento in cui Cuba sta attraversando un importante processo di graduale riforma interna, il Governo degli Stati Uniti non dovrebbe aumentare le ostilità”, segnala il comunicato.
- Il 5 marzo 2019, i componenti del gruppo Cuban Americans for Engagement (CAFE) hanno espresso con un comunicato stampa la loro opposizione alla decisione presa dal Governo degli Stati Uniti di avviare la sospensione parziale del Titolo III della Legge Helms-Burton, che è percepita come un gesto di ingerenza e attenta alla sovranità dei paesi coinvolti nelle dinamiche commerciali con Cuba.
5.2 – Opposizione della comunità internazionale
Il rifiuto da parte dei vari attori del sistema internazionale del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dal Governo degli Stati Uniti contro Cuba è in crescita e palpabile. Gli esempi che seguono lo dimostrano:
- Il 13 settembre 2018, nell’ambito del 39° periodo ordinario di sessioni del Consiglio per i Diritti Umani, sono stati denunciati gli effetti negativi del blocco ed è stato fatto un appello a eliminarlo completamente. In questa occasione, 23 paesi in via di sviluppo hanno partecipato al dialogo interattivo con il Relatore Speciale sull’impatto negativo delle misure coercitive unilaterali sul godimento dei diritti umani.
- Il 27 settembre 2018, i Ministri degli Affari Esteri del Gruppo dei 77 più la Cina, nella loro Dichiarazione Ministeriale, hanno nuovamente respinto l’applicazione del blocco contro Cuba e l’imposizione di misure coercitive unilaterali contro i paesi in via di sviluppo. Il testo è stato adottato nel corso della 42° riunione Ministeriale del Gruppo, tenutasi nel quadro della 73° sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York.
- Durante il dibattito generale del 73° periodo dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, svoltosi tra il 25 settembre e il 1° ottobre 2018, dignitari di 33 paesi, tra cui 16 capi di Stato e di Governo, hanno denunciato la permanenza illegale del blocco che gli Stati Uniti impongono a Cuba e ne hanno chiesto l’immediata revoca.
- Il XIII Congresso dei sindacati sudafricani (COSATU), tenutosi dal 17 al 20 settembre 2018 in Sudafrica, ha emesso su proposta del Sindacato Nazionale dei Lavoratori Sudafricani di Educazione, Salute e Affini (NEHAWU, dalla sigla in inglese). una risoluzione che respinge il blocco. Ha anche chiesto la restituzione a Cuba del territorio illegalmente occupato dalla Base Navale degli Stati Uniti a Guantánamo.
- Il 4 ottobre 2018, il Gruppo interparlamentare di Amicizia Francia-Caraibi del Senato francese ha inviato una lettera a Michael R. Pence, presidente del Senato degli Stati Uniti, chiedendo la fine del blocco contro Cuba.
- Il 15 ottobre 2018, il Caucus dei Deputati Sandinisti presso l’Assemblea Nazionale e il Parlamento Centroamericano, ha emesso una dichiarazione di rifiuto del blocco degli Stati Uniti contro Cuba.
- Il 15 ottobre 2018, l’Assemblea Nazionale delle Seychelles ha condannato il blocco contro Cuba. Il documento firmato dal suo Presidente, Jean François Ferrari, ratifica che il blocco è ingiusto, inutile e contrario allo spirito della Carta delle Nazioni Unite.
- Il 24 ottobre 2018, la senatrice Vanessa Grazziotin, leader del Partito Comunista del Brasile al Congresso brasiliano, ha emesso una dichiarazione di condanna del blocco contro Cuba. La dichiarazione afferma che il blocco rimane il principale ostacolo allo sviluppo dell’economia cubana e costituisce una seria sfida per l’attuazione dell’Agenda 2030 e dei suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
- Il 1° novembre 2018, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato, per la ventisettesima volta consecutiva, la risoluzione “Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dal Governo degli Stati Uniti d’America contro Cuba”, con il voto favorevole di 189 Stati membri. Allo stesso tempo, la comunità internazionale ha respinto a larga maggioranza gli 8 emendamenti presentati dalla delegazione statunitense con l’obiettivo di snaturare il testo della risoluzione con l’introduzione di contenuti che servivano da pretesto per la continuità della politica criminale anticubana.
Durante il dibattito e l’adozione della risoluzione cubana, 46 oratori si sono espressi a favore della necessità che gli Stati Uniti eliminino il blocco che mantengono contro Cuba. Sono stati evidenziati gli interventi di 7 rappresentanti di gruppi di concertazione politica e di organizzazioni regionali e subregionali, in particolare: il Gruppo dei 77 più la Cina, il Gruppo Africano, il Movimento dei Paesi Non Allineati, la Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi, l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico, la Comunità degli Stati dei Caraibi e l’Organizzazione della cooperazione islamica.
- L’8 novembre 2018, il Parlamento Nazionale del Sudafrica, guidato dalla sua presidente Baleka Mbete, ha approvato una mozione che respinge il blocco contro Cuba.
- Il 28 novembre 2018, il Consiglio Latinoamericano di SELA, riunito in una sessione ministeriale a Caracas, ha chiesto con forza la fine del blocco.
- Il 28 novembre 2018, ha avuto luogo nel Parlamento Europeo un evento di solidarietà con
Cuba e di denuncia dell’illegale blocco, su iniziativa del Gruppo di Sinistra GUE/NGL. Nel corso dell’incontro hanno sessionato due panel, che hanno analizzato “Le conseguenze economiche e sociali delle illegali sanzioni degli Stati Uniti illegali contro Cuba nel nuovo scenario politico latinoamericano” e “Le azioni contro gli effetti extra-territoriali illegali delle sanzioni degli Stati Uniti nei paesi europei”. Il ricercatore di Diritto Internazionale e componente dell’Ufficio dell’Associazione Internazionale degli Avvocati Democratici, Fabio Marcelli, ha motivato le ragioni per cui il blocco non può essere qualificato come un embargo, pur sostenendo una reale applicazione del Regolamento 2271/96, approvato nel novembre 1996 dall’Unione Europea, per proteggere le proprie persone fisiche e giuridiche dall’applicazione extraterritoriale del blocco.
- L’11 febbraio 2019, nell’ambito del 32° Periodo di Sessioni dell’Assemblea dell’Unione Africana, è stata approvata la Risoluzione dal titolo “La revoca del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America alla Repubblica di Cuba”, nella quale si condanna questa politica disumana e illegale.
- Il 15 marzo 2019, una riunione dell’Autorità dell’Organizzazione degli Stati dei Caraibi Orientali ha denunciato l’intensificazione del blocco mediante la minaccia di attivare il Titolo III della Legge Helms-Burton, che essi definiscono illegale e arbitraria. Allo stesso modo, è diventato evidente che il blocco economico, commerciale e finanziario del Governo degli Stati Uniti contro Cuba mina la stabilità, la pace e la sicurezza della regione caraibica.
- Il 29 marzo 2019, in occasione dell’VIII Vertice dell’Associazione degli Stati dei Caraibi (AEC) tenutosi in Nicaragua, è stata approvata la Dichiarazione di Managua, che ribadisce il profondo rifiuto dell’applicazione di misure coercitive unilaterali e ribadisce l’appello al Governo degli Stati Uniti affinché ponga fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto a Cuba, abroghi la Legge Helms-Burton e cessi la sua applicazione extra-territoriale.
- Nel quadro del V Forum Economico Internazionale di Yalta, tenutosi nell’aprile 2019, María Zajarova, portavoce del Ministero degli Affari Esteri russo, ha ribadito la condanna frontale del suo paese dell’applicazione di sanzioni unilaterali contro Cuba da parte degli Stati Uniti. Ha denunciato che l’attuale amministrazione statunitense sta facendo rivivere la dottrina Monroe e la sta applicando nella misura più completa, con l’obiettivo di schiacciare la sovranità e l’indipendenza degli Stati.
Il 26 aprile 2019, Horace Daley, componente del Parlamento della Giamaica, portavoce dell’Opposizione per il Lavoro e la Sicurezza Sociale, vicepresidente del consiglio direttivo del Partito Nazionale del Popolo (PNP) e presidente della sua Commissione per le Relazioni Internazionali, ha ratificato il sostegno incondizionato del suo partito alla lotta del popolo cubano per la revoca del blocco. Egli ha affermato che il Titolo III della Legge HelmsBurton rafforza, pericolosamente, la componente extra-territoriale della politica di blocco e costituisce un attacco al Diritto Internazionale e alla sovranità, sia di Cuba che di paesi terzi. § In Brasile, diverse forze politiche hanno denunciato il blocco e chiesto la fine della politica illegale e disumana che sta frenando lo sviluppo di Cuba. Tra questi: il Partito dei Lavoratori, il Fronte Parlamentare dell’Assemblea Legislativa di Rio de Janeiro e il Partito Comunista del Brasile. Allo stesso scopo, si sono espressi movimenti sociali e sindacali come la Centrale dei Lavoratori e delle Lavoratrici del Brasile, il Movimento dei Senza Terra, il Consiglio Brasiliano per la Pace, l’Unione delle Donne Brasiliane, il Consiglio Mondiale per la Pace, la Rete di intellettuali e artisti in Difesa dell’Umanità, il Movimento Paulista di Solidarietà con Cuba, il Collettivo dei giornalisti amici di Cuba, l’Associazione Culturale José Martí-Baixada Santista dello Stato di San Paolo, l’Associazione Culturale José Martí-ABC paulista dello Stato di San Paolo, il Comitato Carioca di Solidarietà con Cuba dello Stato di Río de Janeiro e l’Associazione Culturale José Martí-Spirito Santo.
- Il capo del Dipartimento dell’Informazione e della Diplomazia Digitale, Segretario Stampa del Ministero degli Affari Esteri della Bielorussia, Anatoly Glaz, a nome del Ministero degli Affari Esteri bielorusso, ha rilasciato dichiarazioni forti che respingono l’inasprimento del blocco contro Cuba. Ha inoltre ricordato che la maggioranza degli Stati che compongono l’ONU si oppone sistematicamente alle misure di blocco economico, commerciale e finanziario e, in questo caso particolare, condanna anche l’introduzione di nuove misure coercitive unilaterali contro Cuba.
- Keiji Furuya, presidente della Lega Parlamentare di Amicizia Cuba-Giappone, in una riunione di lavoro con l’Ambasciatore cubano in quel paese, ha ribadito il sostegno di questa organizzazione alla richiesta di Cuba di porre fine al blocco e ha ribadito la profonda preoccupazione per il suo carattere extra-territoriale, che viola la legislazione di Stati terzi, compreso il Giappone.
Dopo l’annuncio da parte del governo di Donald Trump dell’attivazione del Titolo III della Legge Helms-Burton, un’azione senza precedenti che rafforza il blocco economico, commerciale e finanziario contro Cuba, numerosi attori internazionali hanno espresso il loro rifiuto:
- L’Alta Rappresentante per gli Affari Esteri dell’Unione Europea (UE), Federica Mogherini, ha dichiarato in un comunicato che il suo blocco regionale si rammarica profondamente dell’inasprimento del blocco contro Cuba attraverso l’attivazione da parte degli Stati Uniti del Titolo III della Legge Helms-Burton, ritenendolo contrario al Diritto Internazionale. Ha inoltre dichiarato che per l’UE l’applicazione extra-territoriale di misure restrittive unilaterali è illegale, per cui si ricorrerà a tutte le misure appropriate per far fronte alle conseguenze, compresi i suoi diritti nell’Organizzazione Mondiale del Commercio e l’utilizzo del Regolamento 2271/96 del Consiglio Europeo.
- Lu Kang, portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Cina, ha annunciato l’opposizione del suo paese alle misure unilaterali degli Stati Uniti che rafforzano il blocco e costituiscono il principale ostacolo allo sviluppo socio-economico e al benessere di Cuba.
Durante la sua visita a Cuba nell’aprile 2019, María Fernanda Espinosa, presidente del 73° periodo di sessioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha confermato che le sanzioni unilaterali violano i principi del Diritto Internazionale e che il sostegno dato dalla comunità internazionale a Cuba nella sua battaglia contro il blocco è un segno del rifiuto quasi unanime di questa politica e della necessità di rispettare il diritto di Cuba allo sviluppo.
- Il Governo britannico ha definito extra-territoriale e illegale la decisione degli Stati Uniti di permettere ai suoi cittadini di intentare azioni legali contro società straniere che operano a Cuba per “trafficare” con proprietà nazionalizzate. Nella nota pubblicata, il Governo britannico ha assicurato che continuerà a collaborare con i suoi omologhi europei per tutelare gli interessi delle sue imprese.
- Il Relatore Speciale del Consiglio per i Diritti Umani sulle ripercussioni negative delle misure coercitive unilaterali nel godimento dei diritti umani, Idriss Jazairy, ha denunciato il 6 maggio 2019 il blocco statunitense contro Cuba. L’esperto ha sottolineato che l’uso di sanzioni economiche per scopi politici viola i diritti umani e le norme internazionali di comportamento, affermando che l’applicazione extra-territoriale di sanzioni unilaterali è chiaramente contraria al Diritto Internazionale.
- Il Gruppo di Argentini Laureati a Cuba (AAGC) ha ripudiato, in una dichiarazione pubblica, l’intenzione degli Stati Uniti di applicare il Titolo III della legge Helms-Burton e l’inasprimento del blocco economico, commerciale e finanziario che tenta di soffocare e di rallentare lo sviluppo di Cuba. Gli argentini laureati nell’isola hanno esortato gli Stati Uniti a rispettare le risoluzioni adottate dall’Assemblea Generale, che chiedono l’immediata revoca del blocco.
- La Camera dei Deputati dell’Assemblea Legislativa Plurinazionale della Bolivia ha emesso una Dichiarazione di censura all’attuazione del Titolo III della Legge Helms-Burton, che inasprisce il blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti contro Cuba. L’organismo legislativo ha approvato il suo energico e categorico rifiuto di questo nuovo passo da parte dell’Amministrazione statunitense, che minaccia i diritti e lo sviluppo armonioso che il popolo cubano merita.
- Nella sua 50° Assemblea Generale, l’associazione belga “Gli Amici di Cuba” ha condannato la politica di aggressione contro l’isola portata avanti dal Governo degli Stati Uniti e ha dichiarato di aderire alle proteste mondiali contro l’attivazione del Titolo III della Legge Helms-Burton, perché potrebbe colpire aziende europee o aziende di altri paesi presenti nella nazione caraibica, altro esempio della portata extraterritoriale del blocco. L’organizzazione ha anche chiesto al Governo del Belgio e all’Unione Europea di mettere in pratica tutti i meccanismi disponibili per sostenere i suoi cittadini e le aziende, come pure di opporsi a tutti i processi legali che si aprano negli Stati Uniti.
- Il Coordinamento Ecuadoriano per la Pace, la Sovranità, l’Integrazione e la Non Ingerenza, che riunisce varie organizzazioni sociali come la Rete di Intellettuali e Artisti a Difesa dell’umanità, il Movimento Rivoluzionario dei Cittadini, la Rete delle Donne che Trasforma l’Economia, la Federazione Ecuadoriana degli Indios e il Dialogo Sud-Sud/LGBT-Ecuador, ha definito grave l’applicazione del Titolo III della legge Helms-Burton e ha ripudiato l’inasprimento delle sanzioni dalla Casa Bianca contro enti e paesi che mantengono relazioni commerciali, economiche e finanziarie con Cuba, rivolte al suo isolamento. Ha ricordato che tali pratiche di ingerenza sono state ripetutamente denunciate da vari blocchi come l’Unione Europea, il G-77 più la Cina e il Movimento dei Paesi Non Allineati.
- Il Coordinamento Ecuadoriano di Amicizia e Solidarietà con Cuba si è unito al rifiuto internazionale per la decisione del Governo degli Stati Uniti di applicare il Titolo III della Legge Helms-Burton contro Cuba. Ha fatto notare che questa aberrazione legale è stata concepita per ostacolare le crescenti relazioni economiche e commerciali di Cuba con il mondo, violando così il Diritto Internazionale e le norme che regolano il commercio e gli investimenti.
- In un comunicato stampa indirizzato all’Ambasciatore cubano in Iran, il presidente dell’Associazione di Amicizia Iran-Cuba, Hadi Khansari, ha condannato le minacce e le pressioni degli Stati Uniti contro l’Isola dei Caraibi e ha considerato il blocco come l’insieme delle sanzioni più dure e severe della storia contemporanea.
- Il reverendo Jim Winkler, massima autorità del Consiglio Nazionale delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti, ha presentato una dichiarazione di principi con l’obiettivo di chiedere la fine del blocco e di sostenere la normalizzazione delle relazioni tra i due paesi. Ha espresso la sua opposizione all’Amministrazione di Donald Trump a causa delle nuove restrizioni ai viaggi tra Cuba e Stati Uniti e dell’attivazione del Titolo III della Legge Helms-Burton, un’azione che cerca di peggiorare la qualità della vita del popolo cubano.
- Il Movimento Argentino di Solidarietà con Cuba (MasCuba) ha respinto la decisione del Governo degli Stati Uniti di attivare il Titolo III della legge Helms-Burton, che aggrava il blocco economico, commerciale e finanziario imposto a Cuba da quasi sei decenni. In un comunicato, il gruppo di solidarietà ha dichiarato che l’entrata in vigore di questa clausola non solo danneggerebbe l’Isola, ma anche aziende di paesi terzi con investimenti significativi in settori quali il turismo, l’industria mineraria e l’energia. Allo stesso modo, ha sottolineato che queste nuove aggressioni mostrano la disperazione imperiale di fronte alla resistenza continentale, guidata dall’esempio di Cuba, al suo piano di ricolonizzazione.
- La portavoce del Ministero degli Esteri vietnamita, Le Thi Thu Hang, ha ribadito il sostegno storico del paese a Cuba e la sua opposizione al blocco degli Stati Uniti, in un momento in cui l’Amministrazione di Donald Trump sta soffocando le misure economiche contro l’Isola.
- I paesi del CARICOM, riuniti nella XXII Sessione del Consiglio di Relazioni Estere e della Comunità (COFCOR), tenutasi dal 13 al 14 maggio a Grenada, hanno rilasciato una dichiarazione in cui si ribadisce il fermo sostegno della Comunità alla revoca del blocco nei confronti di Cuba.
- Theresa Clair Clarice Charles, Ambasciatrice di Grenada e Decana del Corpo Diplomatico dei Caraibi a Cuba, ha espresso che il blocco degli Stati Uniti all’Isola è un’imposizione scoraggiata, crudele e malvagia, che cerca di spezzare la resistenza di un popolo che ha combattuto contro il colonialismo, il neocolonialismo e l’imperialismo. Ha sottolineato che, nonostante le difficoltà create dal blocco, Cuba non ha avuto dubbi quando si è trattato di aiutare lo sviluppo dei paesi poveri e vulnerabili del Terzo Mondo.
- Il presidente della Commissione per le Relazioni Internazionali, la Difesa e la Sicurezza del Mazhilis del Kazakistan, Yerman Mukhtar T., ha ribadito all’Ambasciatore cubano nel paese eurasiatico il sostegno a Cuba di questo organismo legislativo, di fronte all’intensificarsi del blocco e all’aumento dell’aggressività del Governo degli Stati Uniti. Il funzionario ha sottolineato che il Kazakistan è favorevole alla pace, al dialogo rispettoso, all’uguaglianza sovrana degli Stati e alla sicurezza nelle relazioni internazionali, come pure alla non ingerenza negli affari interni degli Stati e al rispetto della sovranità e dell’autodeterminazione dei popoli.
- L’Associazione di Amicizia con Cuba di Saint Vincent y las Granadinas ha emesso una ferma dichiarazione di condanna delle più recenti sanzioni imposte dagli Stati Uniti contro Cuba.
- Attraverso un comunicato del Ministero degli Affari Esteri, il Governo messicano ha respinto la decisione dell’Amministrazione di Donald Trump di applicare a Cuba, integralmente, la Legge Helms-Burton. La nota ufficiale ha fornito l’assicurazione che, sebbene la misura possa influire sulle aziende straniere che operano a Cuba e con Cuba, questo Governo proteggerà le aziende messicane che hanno interessi commerciali con l’Isola.
- In maggio, la Duma russa ha approvato una risoluzione che condanna l’attivazione del Titolo III della Legge Helms-Burton. Il testo ripudia la revoca della moratoria sugli effetti del Titolo III della legislazione anticubana, che costituisce una palese invasione della sovranità non solo del più grande delle Antille, ma anche degli Stati che cooperano attivamente con quel paese.
- Il 22 maggio 2019, in occasione della 109° sessione del Consiglio dei Ministri del Gruppo ACP, è stata approvata una dichiarazione di condanna del blocco economico, commerciale e finanziario contro Cuba. Il documento sottolinea che il blocco costituisce il principale ostacolo all’attuazione dell’Agenda 2030 in questo paese e ne chiede la rimozione immediata e incondizionata. Denuncia inoltre l’attivazione del Titolo III della legge Helms-Burton e i suoi effetti extra-territoriali.
- Il 14 giugno 2019, nella VI Riunione dei Ministri degli Affari Esteri del CARICOM e di Cuba, è stata approvata una dichiarazione che respinge il blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti contro Cuba e denuncia le nuove misure per intensificare questa politica, compresa l’attivazione del Titolo III della Legge Helms-Burton.
CONCLUSIONI
Il blocco economico, commerciale e finanziario imposto dal Governo degli Stati Uniti contro Cuba per quasi sei decenni è il sistema di sanzioni unilaterali più ingiusto, severo e prolungato che sia stato applicato contro qualsiasi paese. Si tratta, nella sua essenza e nei suoi obiettivi, di un atto di aggressione unilaterale e di una minaccia permanente alla stabilità del nostro paese. Da aprile 2018 a marzo 2019, questa politica ha continuato a intensificarsi, con particolare attenzione nella sua dimensione extra-territoriale.
Da aprile 2018 a marzo 2019, il blocco ha causato a Cuba perdite dell’ordine di 4,3436 miliardi di dollari. Il significativo impatto negativo dell’applicazione delle misure recentemente adottate dagli Stati Uniti per inasprire il blocco nei confronti di Cuba non viene preso in considerazione nella presente relazione, in quanto è avvenuto dopo il termine del periodo analizzato. Queste informazioni saranno inserite nel documento che sarà presentato l’anno prossimo.
A prezzi correnti, i danni accumulati in quasi sei decenni di applicazione di questa polizza raggiungono la cifra di 138,8434 miliardi di dollari. Tenendo conto del deprezzamento del dollaro rispetto al valore dell’oro sul mercato internazionale, il blocco ha causato danni quantificabili in oltre 922,630 miliardi di dollari, un valore che rappresenta un calo dell’1.2 % rispetto al periodo precedente, dovuto alla diminuzione del prezzo dell’oro dell’1.6 %.
Questa politica imposta dal Governo degli Stati Uniti è il principale ostacolo allo sviluppo dell’economia cubana e al pieno godimento di tutti i diritti umani del popolo cubano e costituisce una seria sfida per l’attuazione dell’Agenda 2030 e dei suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. I danni umani causati dall’applicazione di queste sanzioni sono incalcolabili. Non c’è famiglia o settore cubano nel paese che non sia stato vittima dei loro effetti. Più del 77 % della popolazione cubana è nata e cresciuta sotto l’assedio economico imposto da Washington.
Nel periodo in esame, le persecuzioni finanziarie nelle giurisdizioni di diversi paesi hanno continuato a rafforzarsi. Sono state registrate le limitazioni imposte al sistema bancario cubano da 140 banche straniere. Inoltre, l’Ufficio per il Controllo dei Beni Cubani e altre agenzie statali degli Stati Uniti hanno inflitto ammende a diverse società di paesi terzi per aver violato vari programmi di sanzioni, comprese i Regolamenti per il Controllo dei Beni Cubani.
Le restrizioni sui viaggi a Cuba, annunciate dai Dipartimenti del Tesoro e del Commercio lo scorso giugno, riflettevano l’intenzione dell’attuale Governo statunitense di continuare la politica di rendere più ferreo il blocco. Tali modifiche normative non solo sono contrarie all’opinione della maggioranza degli statunitensi che favoriscono i legami commerciali con Cuba, ma attaccano anche direttamente l’emergente settore privato cubano. Lo scopo continua a essere quello di asfissiare l’economia cubana e di imporre ulteriori ostacoli al suo sviluppo.
La continua applicazione della legge Helms-Burton da parte del Governo degli Stati Uniti è un segno incontestabile della sua aggressiva escalation contro Cuba. L’obiettivo di questo regolamento è quello di danneggiare l’economia del paese e, con esso, abbattere la Rivoluzione cubana. Questa pretesa ha la sua linea di continuità nei diversi strumenti e meccanismi utilizzati durante 12 diversi governi statunitensi, al fine di imporre un governo a sua misura a Cuba, e di recuperare il loro dominio sull’Isola e incorporarla nella loro strategia geopolitica.
La Legge Helms-Burton viola le norme e i principi del Diritto Internazionale come l’autodeterminazione dei popoli, la libertà di commercio, l’uguaglianza sovrana e la non ingerenza negli affari interni degli Stati. Inoltre, viola il principio della coesistenza pacifica tra le nazioni.
Il blocco continua a essere una politica assurda, obsoleta, illegale e moralmente insostenibile che non ha e non otterrà lo scopo di rovesciare la decisione patriottica del popolo cubano di preservare la sua sovranità e la sua indipendenza. Cuba continuerà a lavorare sovranamente e instancabilmente per approfondire gli obiettivi di giustizia, equità e solidarietà che sono alla base del modello cubano.
Gli Stati Uniti hanno ignorato con arroganza e disprezzo le 27 risoluzioni adottate dall’Assemblea Generale dell’ONU che condannano il blocco e le numerose e varie voci che, all’interno e all’esterno di quel paese, chiedono la fine di questa politica ingiusta.
In questo contesto particolarmente complesso, Cuba e il suo popolo sono fiduciosi che continueranno a contare sul sostegno della comunità internazionale per nella legittima richiesta di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dal Governo degli Stati Uniti.
(traduzione a cura dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba)