NOTA NECESSARIA:
Discorso preparato per la Missione di Cuba presso gli Organismi Internazionali, con sede a Roma. Doveva essere pronunciato dal Rappresentante Permanente di Cuba, Ambasciatore Josè Carlos Rodriguez Ruiz, nella plenaria del 46º periodo di sessioni del Comitato di Sicurezza Alimentare Mondiale che si è effettuato nella sede della FAO.
Per due giorni consecutivi, il 14 ed il 15 ottobre 2019, la delegazione cubana è stata pronta per intervenire ed in tale senso, dal primo istante, era stato così sollecitato. Tuttavia, gran parte dell’agenda dell’incontro è stata concepita in base a pannelli con numerosi esperti, su temi che sono stati già trattati in consultazioni ufficiose ed in riunioni del CSA, e su tutto ciò ci sono non poche pubblicazioni e diversa documentazione. A questi esperti ed anche ai rappresentanti del settore privato è stato concesso loro, in alcuni sessioni di lavoro, un tempo eccessivo, come quello del pomeriggio del giorno 15 ottobre, nel Pannello “Associazioni tra parti molteplici interessate per finanziare meglio la sicurezza alimentare e la nutrizione nella cornice dell’Agenda 2030”. Detto pannello, ideato a modo di ricettario didattico per gli Stati membri, ha dato ampio spazio ai rappresentanti di fondazioni e del settore privato, in detrimento della possibilità che vari stati membri potessero presentare in plenario i loro punti di vista, realizzazioni e sfide di fronte agli obiettivi dello sviluppo sostenibile ed in specifico in quanto riferito a con l’ODS2. Queste situazioni colpiscono la natura e l’operatività di un forum eminentemente intergovernativo, come lo è il Comitato di Sicurezza Alimentare delle Nazioni Unite. Sono gli stati i principali responsabili delle politiche pubbliche per raggiungere la fame zero a livello mondiale e l’implementazione dell’Agenda 2030. La contribuzione di altri attori può essere utile, a patto che non pretenda soppiantare l’adempimento degli Stati e l’accordo multilaterale intergovernativo.
Intervento che aveva previsto pronunciare il rappresentante di Cuba nel 46º periodo di sessioni del CSA:
“Cuba osserva con preoccupazione le osservazioni e le cifre statistiche contenute nel resoconto della Relatrice Speciale delle Nazioni Unite per il Diritto all’Alimentazione, Sra.Hilal Elver; ed anche nella relazione dello stato della Sicurezza Alimentare e della Nutrizione Mondiale (SOFI), entrambi presentati qui.
Da 45 anni ci proponiamo sradicare la fame e la malnutrizione nel mondo, ma continuiamo ad essere molto distanti dal raggiungere questi obiettivi. Invece di diminuire, la quantità di affamati nel mondo continua a crescere, sono già più di 821 milioni di esseri umani quelli che si trovano in questa situazione deplorevole e quotidiana. Non solo diminuiscono i tempi tracciati come meta, ma giorno per giorno milioni di esseri umani continuano a soffrire fame e malnutrizione, terreno fertile per malattie e morte.
E questo succede quando si nascondono e non ci si occupa di tutte le cause, quando le dichiarazioni sono più abbondanti dei fatti.
Si parla delle crisi prolungate, la decelerazione delle economie ed il cambiamento climatico come cause essenziali dell’insicurezza alimentare. Non sono queste, comunque, le uniche cause.
In anni recenti, la disuguaglianza economica ha raggiunto livelli senza precedenti. Nel 2017, la ricchezza mondiale è aumentata un 3,1%, ma approssimativamente l’82% di questa crescita è stata a favore dell’1% più ricco.
Come parlare di sviluppo sostenibile e di sicurezza alimentare se non ci sono cambiamenti significativi nelle problematiche strutturali che mantengono un ordine internazionale squilibrato ed ingiusto?
Come parlare di conflitti e crisi prolungate, ma non di blocchi e misure coercitive unilaterali, persecuzione finanziaria ed istigazione ai conflitti, che sostengono alcuni paesi perfino contro piccole nazioni e che provocano serie difficoltà alimentari?
Il blocco imposto da 60 anni dagli Stati Uniti dell’America contro il popolo cubano, ha causato, nell’ultimo anno, danni diretti all’alimentazione ed all’agricoltura per più di 400 milioni di dollari. I danni indiretti sono incalcolabili.
Esortiamo il Comitato di Sicurezza Alimentare, con l’appoggio del GANESAN affinché realizzi uno studio con rigore scientifico e basato sulle evidenze, sui danni dell’imposizione di sanzioni coercitive unilaterali nella sicurezza alimentare.
L’accesso agli alimenti non può continuare ad essere usato come strumento per sottomettere i paesi, questo modo di agire è contrario al diritto internazionale, è troppo ingiusto ed immorale.
Nonostante queste sanzioni, Cuba si trova tra i primi 14 paesi che sono riusciti a ridurre l’indice della fame e della denutrizione in maniera sostenuta per vari anni e si trova tra le nazioni che hanno avanzato di più, con equità, nelle sue politiche pubbliche alimentari. Secondo la Relazione sulla Politica Alimentare Mondiale del 2018, siamo uno dei paesi che è più vicino a raggiungere le mete del #ODS2 della #Agenda2030. Quanto di più potremmo fare senza il peso del blocco statunitense?
Cuba considera la sicurezza alimentare come una priorità per lo sviluppo, si realizzano diverse azioni in tutto il paese, come il piano di autoapprovvigionamento municipale. Secondo la stessa FAO, questo è l’unico nel mondo con carattere istituzionale e che tiene in conto l’offerta e la domanda locali, le necessità nutritive e di salute della popolazione e la preservazione dell’ambiente.
Come fino ad ora, lo Stato cubano continuerà a mantenere un impegno fondamentale con la sicurezza alimentare. Continueremo a spingere programmi come quello citato ed altri che contribuiscano al risultato consolidato e sostenibile dell’ODS2 a Cuba. Apprezziamo e ringraziamo per la collaborazione gli organismi internazionali, che uniscono oggi i loro sforzi con tali propositi, e quella di molti paesi che c’appoggiano.
Cuba conferma, in questo 46º periodo di sessioni del Comitato di Sicurezza Alimentare Mondiale, che la sicurezza alimentare e lo sviluppo della sua agroindustria continueranno ad essere le priorità delle sue strategie dello sviluppo futuro.
Concludo citando Fidel Castro Ruz che, nel suo contundente intervento nel Vertice Mondiale sull’Alimentazione, effettuato in questa stessa sala, il 16 novembre 1996, ha detto: “Regni la verità e non l’ipocrisia e la menzogna. Dobbiamo prendere coscienza che in questo mondo deve cessare il l’egemonismo, l’arroganza e l’egoismo.”
Molte grazie”
Josè Carlos Rodriguez Ruiz, Ambasciatore Cubano in Italia e Rappresentante Permanente di Cuba presso la FAO
traduzione di Ida Garberi
Intervención de Cuba
46 Periodo de Sesiones del Comité de Seguridad Alimentaria Mundial FAO
Nota necesaria:
Discurso preparado por la Misión de Cuba ante los Organismos Internacionales con sede en Roma. Debió ser pronunciado por el Representante Permanente de Cuba, Embajador José Carlos Rodríguez Ruiz, en la plenaria del 46 período de sesiones del Comité de Seguridad Alimentaria Mundial, que se efectuó en la sede de la FAO.
Durante dos días seguidos, el 14 y 15 de octubre de 2019, la delegación cubana estuvo lista para intervenir y en tal sentido, desde el primer instante así lo había solicitado. Sin embargo, gran parte dela agenda del evento fue concebida en base a paneles con numerosos expertos, sobre temas que ya han sido tratados en consultas oficiosas y en reuniones del CSA, y sobre los cuales hay no pocas publicaciones y documentación. A esos expertos y también a representantes del sector privado se les concedió en algunas sesiones de trabajo excesivo tiempo, como la de la tarde del día 15 de octubre, en el Panel “Asociaciones entre múltiples partes interesadas para financiar mejor la seguridad alimentaria y la nutrición en el marco de la Agenda 2030”. Dicho panel, ideado a modo de recetario didáctico a los Estados miembros, dio amplio espacio a representantes de fundaciones y del sector privado, en detrimento de la posibilidad de que varios Estados miembros pudieran presentar en plenario sus puntos de vista, actuaciones y desafíos frente a los objetivos de desarrollo sostenible y en específico en lo relacionado con el ODS2. Estas situaciones afectan la naturaleza y operatividad de un foro eminentemente intergubernamental como lo es el Comité de Seguridad Alimentaria de las Naciones Unidas. Son los Estados los principales responsables de las políticas públicas para alcanzar el hambre cero a nivel mundial y la implementación de la Agenda 2030. La contribución de otros actores puede ser útil, siempre y cuando no pretenda suplantar la actuación de los Estados y la concertación multilateral intergubernamental.
Intervención que tenía previsto pronunciar el representante de Cuba en el 46 periodo de sesiones del CSA:
Cuba observa con preocupación las observaciones y cifras estadísticas contenidas en el informede la Relatora Especial de las Naciones Unidas sobre el Derecho a la Alimentación, Sra.HilalElver; así como en el informe del Estado de la Seguridad Alimentaria y la Nutrición Mundial (SOFI), ambos aquí presentados.
Desde hace 45 años nos proponemos erradicar el hambre y la malnutrición en el mundo, pero seguimos muy distantes de alcanzar esos objetivos. Lejos de reducirse, la cantidad de hambrientos en el mundo sigue creciendo, ya son más de 821 millones de seres humanos los que se encuentran en esa lamentable y cotidiana situación.No solo se acortan los tiempos trazados como metas, sino que día a día millones de seres humanos siguen padeciendo hambre y malnutrición, terreno fértil para enfermedades y muerte.
Y esto sucede cuando se solapan y no se atienden todas las causas, cuando las declaraciones son más abundantes que los hechos.
Se habla de las crisis prolongadas, la desaceleración de las economías y el cambio climático como causas esenciales de la inseguridad alimentaria. No son esas, sin embargo, las únicas causas.
En años recientes, la desigualdad económica ha alcanzado niveles sin precedentes. En 2017, la riqueza mundial aumentó un 3,1%, pero aproximadamente el 82% de ese crecimiento fue en beneficio del 1% más rico.
¿Cómo hablar de desarrollo sostenible y de seguridad alimentaria si no hay cambios significativos en las problemáticas estructurales que mantienen un orden internacional desequilibrado e injusto?
¿Cómo hablar de conflictos y crisis prolongadas, pero no de bloqueos y medidas coercitivas unilaterales, persecución financiera e instigación a conflictos que sostienen algunos países incluso contra pequeñas naciones y que provoca serias dificultades alimentarias?
El bloqueo impuesto desde hace 60 años por los Estados Unidos de América contra el pueblo cubano, ha causado, en el último año, afectaciones directas para la alimentación y la agricultura por más de 400 millones de dólares. Los daños indirectos son incalculables.
Exhortamos al Comité de Seguridad Alimentaria, con el apoyo del GANESAN, a que realice un estudio con rigor científico y basado en las evidencias, sobre las afectaciones de la imposición de sanciones coercitivas unilaterales en la seguridad alimentaria.
El acceso a los alimentos no puede seguir utilizándose como instrumento para someter países, este actuar es contrario al derecho internacional, es por demás injusto e inmoral.
A pesar de esas sanciones, Cuba figura entre los 14 primeros países que han logrado reducir el índice del hambre y la desnutrición de manera sostenida por varios años y se encuentra entre las naciones que más han avanzado, con equidad, en sus políticas públicas alimentarias. Según el Informe sobre la Política Alimentaria Mundial de 2018, somos uno de los países que está más cerca de alcanzar las metas del #ODS2 de la #Agenda2030. ¿Cuánto más podríamos hacer sin el peso del bloqueo estadounidense?
Cuba considera la seguridad alimentaria como una prioridad para el desarrollo, se realizan múltiples acciones en todo el país, como el plan de autoabastecimiento municipal. Según la propia FAO, éste es el único en el mundo con carácter institucional y que tiene en cuenta la oferta y demanda locales, las necesidades nutritivas y de salud de la población y la preservación del entorno.
Como hasta ahora, el Estado cubano seguirá manteniendo un compromiso fundamental con la seguridad alimentaria. Seguiremos impulsando programas como el citado y otros que contribuyan al logro consolidado y sostenible del ODS2 en Cuba. Apreciamos y agradecemos la colaboración de los organismos internacionales que hoy aúnan esfuerzos con tales propósitos, y la de muchos países que nos apoyan.
Cuba ratifica en este 46 periodo de sesiones del Comité de Seguridad Alimentaria Mundial que la seguridad alimentaria y el desarrollo de su agroindustria seguiránestando entre las prioridades de sus estrategias de desarrollo futuro.
Concluyo citando a Fidel Castro Ruz, quien, en su contundente intervención en la Cumbre Mundial sobre la Alimentación, efectuada en esta misma sala, el 16 de noviembre de 1996, dijo: “Reine la verdad y no la hipocresía y la mentira. Hagamos conciencia de que en este mundo debe cesar el hegemonismo, la arrogancia y el egoísmo.”
Muchas Gracias