Il piano è in marcia. La destra in Bolivia dal dipartimento di Santa Cruz, pretende di proclamare il suo candidato, Carlos Mesa, come presidente, ignorando i risultati delle votazioni di domenica 20 che hanno dato la vittoria a Evo Morales. Un chiaro colpo di Stato sostenuto da alcuni governi della regione e dagli Stati Uniti.
Di fonte a questa situazione, Evo ha fatto un richiamo: «Ai miei compagni e al popolo boliviano, alle sorelle e ai fratelli: organizziamoci, prepariamoci e difendiamo la democrazia», ha riportato PL.
Lo statista ha indicato che si sta solamente aspettando che il Tribunale Supremo Elettorale (TSE) emetta i comunicato finale.
L’ opposizione intanto ha chiamato a uno sciopero civico nel citato dipartimento e ha detto che non riconosceranno il Governo costituzionale di Morales e metteranno al suo posto quello che hanno definito «un nuovo presidente costituzionale».
La presidente del TSE, María Eugenia Choque, ha assicurato che «non c’è niente da nascondere» e ha garantito la trasparenza del processo di fronte alle denunce di frode del candidato Carlos Mesa e dei settori che lo assecondano.
Precisamente la trasparenza delle votazioni è stata segnalata dal cancelliere cubano, Bruno Rodríguez Parrilla, nel suo intervento nella Riunione Ministeriale preparatoria del XVIII Vertice del Mnoal.
«Congratuliamo il popolo e il Governo della Bolivia por la trasparenza del processo elettorale che hanno realizzato. Felicitiamo il presidente Evo Morales per i risultati preliminari ottenuti che confermano il decisivo appoggio popolare al suo Governo, con risultati che speriamo si confermino»
Poi ha denunciato che si sta formando una campagna di tergiversazioni, destabilizzazione e violenza, che vede protagonisti i settori dell’opposizione, istigati dagli Stati Uniti, che minaccia la pace e la sicurezza cittadina in Bolivia.
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