Cuba ha denunciato nel Movimento dei Paesi Non Allineati (MNOAL) che gli Stati Uniti promuovono l’instabilità in varie regioni del pianeta e in particolare contro i paesi latino americani.
Il cancelliere cubano Bruno Rodríguez Parrilla, lo ha fatto nel segmento ministeriale previo al XVIII Vertice del MNOAL, che si svolge nell’Hotel Boulevar della capitale azerbaigiana, vicino al Mar Caspio.
Rodríguez Parrilla, parlando ai rappresentanti di decine di paesi di vari continenti ha portato esempi di azioni, politiche e ingerenze de Washington che danneggiano le nazioni che formano il Movimento.
Ha ricordato il riconoscimento della Casa Blanca a Gerusalemme come capitale d’Israele e del Golán siriano occupato come parte del territorio israeliano, ed anche la ritirata degli Stati Uniti dal Piano d’azione integrale del programma nucleare iraniano e la minaccia d’intervento militare contro Teheran.
Sono esempi delle arbitrarietà che affrontiamo, ha segnalato aggiungendo a proposito l’imposizione di «sanzioni ingiuste» alla Repubblica Popolare Democratica della Corea.
Washington non abbandona il suo impegno d’intervenire nei temi interni dei paesi dell’America Latina e dei Caraibi, dichiarando pubblicamente la vigenza della Dottrina Monroe, ha detto il cancelliere di Cuba.
Rodríguez Parrilla ha sottolineato che l’attivazione del Trattato Interamericano d’Assistenza Reciproca contro il Venezuela viola i precetti della proclamazione dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, adottata nel 2º Vertice della CELAC a L’Avana, nel gennaio del 2014.
Nel suo intervento ha riaffermato l’appoggio «al governo legittimo presieduto da Nicolás Maduro».
Il titolare delle Relazioni Estere ha fatto i suoi auguri al presidente Evo Morales per i risultati elettorali ed ha allarmato su quello che ha definito «una campagna de tergiversazioni, destabilizzazione e violenza, che vede protagonisti vari settori dell’opposizione istigata dagli Stati Uniti».
Poi ha ringraziato per il tradizionale appoggio del MNOAL e dei suoi membri al reclamo cubano di porre fine al blocco degli Stati Uniti, che ha denominato «il maggior ostacolo allo sviluppo dell’Isola.
Il ministro cubano ha sottolineato che l’amministrazione del presidente Donald Trump indurisce l’assedio imposto al suo piccolo vicino del sud e lo rende sempre più extraterritoriale, violatore dalla sovranità di terzi Stati, del Diritto Internazionale e dei diritti umani dei cubani.
Díaz-Canel rappresenta Cuba nel XVIII Vertice del MNOAL
Il mandatario è arrivato nella capitale dell’ Azerbaigian per partecipare al XVIII Vertice del Movimento dei Paesi Non Allineati che inizia oggi, 25 ottobre.
Azerbaigian – Il presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, è giunto verso le 14.00, ora locale, a Bakú, capitale de Azerbaigian, per partecipare al XVIII Vertice del Movimento dei Paesi Non Allineati che si svolgerà oggi e domani, 25 e 26 ottobre.
Dopo il commiato, tre ore prima, del mandatario bielorusso Aleksander Lukashenko, Díaz-Canel è stato ricevuto nell’aeroporto internazionale di Bakú dal vice primo ministro Ali Ahmadov e dall’ ambasciatore dell’Isola caraibica, Alfredo Nieves Portuondo.
Lo ha aspettato ai piedi della scaletta del IL-96 anche il cancelliere cubano, Bruno Rodríguez Parilla, che era già a Bakú per partecipare alle riunioni precedenti l’appuntamento dei Non Allineati.
Il Presidente della Repubblica di Cuba ha scelto come prima attività della sua agenda di rendere omaggio al Padre della Nazione, Heydar Aliyev, con un’offerta di fiori nel cimitero dove si custodiscono le sue ceneri, perchè sempre onorare onora, e anche di questo tratta il giro del Capo di Stato cubano e della sua delegazione per vari paesi europei.
Il leader azerì fu al fronte della vita politica del Azerbaigian per tre decenni.
La sua biografia ufficiale informa che fu nominato membro del Burò Politico del Comitato cnetrale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri della URSS e Presidente dell’Azerbaigian tra il 1993 e il 2003.
A poche ore dal suo arrivo a Bakù, Díaz -Canel è stato ricevuto dal suo omologo azerbaigiano, Ilham Aliyev, che in un gesto di amicizia ha dedicato circa 40 minuti nella sua Residenza alla delegazione dell’Isola, nel mezzo della grande attività di queste ore che precedono l’inaugurazione del Vertice del MNOAL al quale parteciperanno le 120 delegazioni dei suoi paesi membri.
Fonti del Ministero delle Relazioni Estere di Cuba hanno detto alla stampa cubana accreditata qui a Bakù, che è stato un incontro caldo, nel quale si è parlato dell’amicizia che lega i due partiti, dello stato favorevole delle relazioni bilaterali, elementi rilevanti della storia della nazione azerí e della posizione comune di preservare l’unità dei Non Allineati e il loro importante ruolo nella sfera internazionale.
Approfittando ogni minuto, nonostante la stanchezza dopo diversi giorni d’intenso lavoro in Irlanda e Bielorussia, Díaz-Canel e la delegazione che lo accompagna a Bakù hanno fatto un piccolo percorso della Città Vecchia, il centro storico della città, che nel 2000 è diventata il primo luogo del paese dichiarato da Unesco “Patrimonio dell’Umanità”
Poi i cubani sono giunti sino al Belvedere della Montagna, da dove si è testimoni dell’impressionante città e della sua complicità con il Mar Caspio.
Oggi s’inaugura il XVIII Vertice del MNOAL, con il lemma: «Difendendo i principi di Bandung per assicurare un’adeguata e concreta risposta alle sfide del mondo contemporaneo»
In questa opportunità la Repubblica Bolivariana del Venezuela consegnerà la presidenza del Movimento alla Repubblica dell’Azerbaigian, che lo dirigerà nei prossimi tre anni
Cuba, totalmente impegnata con il non allineamento, ha accolto a L’Avana la celebrazione di due Vertici dei Capi di Stato e di Governo del MNOAL nel 1979 e nel 2006, nei quali aveva assunto la Presidenza del Movimento.
La delegazione guidata dal Presidente Díaz-Canel, inciterà qui a garantire il rispetto dell’uguaglianza sovrana degli Stati e il diritto assoluto di determinare liberamente il loro sistema politico, sociale, economico e culturale, senza ingerenze d alcun tipo.
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