Dall’ultimo dibattito aperto trimestrale sulla situazione del Medio Oriente, includendo la questione palestinese, lontani dall’adottare misure per porre fine immediatamente e completamente all’occupazione illegale israeliana del territorio palestinese, Israele impunemente ha accresciuto l’occupazione dei suo insediamenti e ha minacciato d’annettere i territori palestinesi della Valle del Giordano in Cisgiordania e di Gerusalemme Orientale.
L’ambasciatore Humberto Rivero Rosario, nel dibattito aperto trimestrale del Consiglio di Sicurezza sulla situazione in Medio Oriente, includendo la questione palestinese, ha dichiarato che queste nuove azioni sono gravi e preoccupanti.
Il diplomatico cubano ha condannato l’occupazione israeliana del territorio palestinese, tutte le politiche le pratiche e le misure illegali e colonizzatrici, includendo la costruzione e l’espansione degli insediamenti d’Israele nel territorio palestinese occupato, le demolizioni punitive, i sequestri delle strutture palestinesi da parte delle autorità israeliane, la cacciata a forza di centinaia di civili palestinesi, i blocco della Striscia di Gaza e incremento della violenza e dell’uso della forza, in maniera i discriminata e sproporzionata contro i civili palestinesi, in flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite e del Diritto Internazionale Umanitario.
Il ministero delle Relazioni Estere di Cuba ha espresso la sua preoccupazione per la decisione d’Israele di non rinnovare il mandato della Presenza Internazionale Temporanea in Hebrón, agendo in modo apertamente contrario alle risoluzioni pertinenti del Consiglio di Sicurezza, degli Accordi di Oslo e del Diritto Internazionale.
Ugualmente ha richiamato il Consiglio di Sicurezza ad esigere la fine immediata dell’occupazione dei territori palestinesi, delle politiche aggressive e delle pratiche colonizzatrici d’Israele, come compimento delle risoluzioni sulla situazione in Medio Oriente, includendo la questione palestinese e in particolare la risoluzione 2334 (2016).
Rivero Rosario ha ratificato i suo appoggio assoluto a una soluzione ampia, giusta e duratura per il conflitto israeliano-palestinese, che permetta al popolo palestinese d’esercitare il diritto alla libera determinazione e di disporre di uno Stato indipendente e sovrano, con le frontiere che esistevano prima del 1967, con Gerusalemme Orientale come sua capitale, garantendo il diritto al ritorno dei rifugiati.