Cuba ha denunciato, lunedì 4 novembre, le pressioni ed i ricatti che il Dipartimento di Stato USA utilizza contro i paesi membri dell’ONU, con il proposito d’eliminare l’appoggio alla Risoluzione contro il blocco.
Il cancelliere cubano, Bruno Rodríguez Parrilla, ha detto alla stampa accreditata nella ONU che: «Lontani da un’attesa del reiterato richiamo della comunità internazionale che durante due decenni ha adottato questa risoluzione in maniera praticamente unanime, gli Stati Uniti realizzano manovre addizionali per mettere difficoltà alla sua adozione».
Il Ministro delle Relazioni Estere dell’Isola ha segnalato che in modo particolare si cerca d’influire sui paesi latinoamericani e che «Solo una settimana fa il Dipartimento di Stato ha convocato a Washington le ambasciate di quattro paesi della regione, con l’obiettivo d’ottenere il loro voto contro il progetto di Risoluzione cubano».
Questo si unisce alle gestioni che realizzano le ambasciate statunitensi radicate nelle capitali di sei paesi latinoamericani, che esercitano pressioni con il proposito di forzare un cambio di voto.
«È noto il modo brutale in cui il governo del presidente Donald Trump esegue diverse forme di convincimento e ricatto per realizzare obiettivi di politica estera», ha detto Rodríguez Parrilla, che ha ricordato il notevole fallimento dell’anno scorso, quando il Dipartimento di Stato tentò d’emendare e cambiare la natura della Risoluzione che tradizionalmente si presenta nell’Assemblea Generale.
«Cuba conta sull’appoggio unanime dei popoli latinoamericani e del pianeta», ha indicato il Ministro, e ha detto che «speriamo che il 6 e il 7 novembre, quando l’assemblea generale si pronuncerà sulla Risoluzione, nessun Governo della regione si sottometta ai dettami di Washington dando le spalle alla volontà dei loro popoli, all’opinione pubblica mondiale, al diritto internazionale e alle più elementari norme d’etica e giustizia.
Cuba ha presentato all’ONU il Progetto di Risoluzione contro il blocco
La Guyana si unisce agli organismi internazionali che hanno manifestato precedentemente che il blocco degli Stati Uniti contro Cuba deve terminare. Il carattere extraterritoriale della misura va contro la libera determinazione dei popoli e la Carta delle Nazioni Unite. Esigiamo la fine immediata di questa politica distruttiva, ha detto la rappresentante di questo paese. La Guyana garantisce al popolo cubano la sua solidarietà assoluta nella lotta per la libera determinazione.
Il rappresentante della delegazione del Sudafrica ha riconosciuto che non si può più giustificare il blocco che da tanti anni provoca enormi danni a Cuba. Il Sudafrica chiama la comunità internazionale ad appoggiare Cuba e il suo popolo ed ha segnalato che queste misure sono una violazione al diritto internazionale. Il mio paese voterà a favore della Risoluzione, ha aggiunto ed ha invitato il governo degli USA a mettere fine all’illegale misura.
Lo Zimbawe appoggia la dichiarazione del Gruppo Africano del Mnoal e del Gruppo dei 77 più la Cina. Il rappresentante di questo paese ha chiamato a porre fine al blocco imposto a Cuba che oltre che una violazione del Diritto Internazionale e della Carta della ONU, è una violazione dei diritto dell’Isola allo sviluppo, ha indicato.
Il rappresentante della Repubblica Popolare Democratica della Corea ha segnalato che nonostante il blocco, Cuba avanza nella difesa del socialismo e nel suo sviluppo, ed ha ricordato che questa risoluzione è stata approvata in 27 occasioni dalla grande maggioranza e questo conferma la necessità di terminare con l’unilaterale misura.
Il Nicaragua si unisce alla comunità internazionale per l’eliminazione del blocco ingiusto imposto al fraterno popolo cubano, solidale internazionalmente e sempre disposto ad aiutare tutte le nazioni. Condividiamo le parole del Presidente del paese Daniel Ortega: Cuba è stata ed è ispirazione per il popolo, con uomini e donne che hanno deciso di continuare ad essere liberi.
La rappresentazione dell’Angola ha considerato che questo tema dovrebbe essere acqua passata e parte degli archivi della ONU. La esistenza del blocco è una misura ingiusta e retrograda che influisce in modo molto grave contro il popolo cubano.
Il Suriname ha felicitato Cuba ed ha ringraziato la solidarietà dell’Isola verso il suo paese, condannando le misure che vanno contro i principi della Carta della ONU e il Diritto Internazionale.
Il governo di questo paese ha lamentato l’esistenza del blocco ed ha ratificato che voterà a favore della Risoluzione come parte della comunità internazionale per esigere dagli USA il ritiro del blocco imposto a Cuba.
La Repubblica Popolare della Cina, ha dato il benvenuto al cancelliere cubano Bruno Rodríguez nell’Assemblea in questa giornata e la sua delegazione ha condannato tutte le misure coercitive imposte dagli Stati Uniti e soprattutto il blocco economico, commerciale e finanziario imposto a Cuba.. Il grande paese asiatico voterà a favore della risoluzione presentata da Cuba nello scenario internazionale.
San Vicente y las Granadinas ha espresso il suo fermo appoggio alla risoluzione sulla necessità di porre fine al blocco imposto a Cuba.
Ha elogiato Cuba per la solidarietà e l’assistenza umanitaria offerta a gran parte dei paesi presenti negli organismi internazionali e soprattutto per la lotta contro l’Ebola in Africa.
Il rappresentante del Kenia ha chiamato a non permettere che le sanzioni e i blocchi di nessun tipo aggrediscano l’autodeterminazione di Cuba e per questo il suo paese ha sempre votato a favore della Risoluzione. Le sanzioni contro Cuba devono finire, ha sostenuto.
La Repubblica Democrática Lao continuerà ad appoggiare e a votare a favore del Progetto di Risoluzione sulla necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto contro Cuba.
L’Algeria ha riaffermato la sua posizione a favore dell’eliminazione de blocco contro il fraterno paese di Cuba che, come tutti gli Stati membri della ONU ha diritto alla libertà di commercio e all’espansione del commercio, in maniera reciproca con benefici mutui.
L’Algeria ha sempre condiviso la posizione del MNOAL sulla condanna delle misure extraterritoriali che pretendono di sanzionare i paesi che lottano per la loro sovranità. L’Algeria esprime solidarietà con il governo e il fraterno popolo di Cuba e asseconda la dichiarazione presentata a nome del MNOAL, del Gruppo dei 77 più la Cina e dell’Unione Africana su questo tema.
Il Messico reitera la sua ferma condanna alle azioni unilaterali contro Cuba includendo l’imposizione del blocco da più di cinque decenni, che contraddice il Diritto Internazionale. Lamentiamo la decisione degli Stati Uniti d’applicare per la prima volta nella storia il III Titolo della detta Legge Helms Burton, che danneggia non solo il popolo cubano, ma anche gli altri paesi. Il Messico vota per il rinnovo del dialogo la cooperazione degli USA con Cuba.
Il Vietnam, è a favore del Progetto di Risoluzione e si è unito alla comunità internazionale nel reclamo fatto al governo statunitense perchè elimini il blocco a Cuba.
Il rappresentante dell’India ha ricordato che da molti anni si vota a favore dell’eliminazione del blocco in questo scenario internazionale ed ha riaffermato che il suo paese condanna la misura unilaterale assunta dagli USA contro Cuba.
L’Azerbagian ha parlato a nome del MNOAL della necessità che la comunità internazionale continui a lavorare per far terminare l’illegale blocco imposto unilateralmente dagli USA.
La Bielorussa ha condannato qualsiasi misura unilaterale e coercitiva contro qualsiasi nazione, perché il blocco non solo costituisce una violazione ai principi del Diritto Internazionale, ma anche al multilateralismo.
Il rappresentante della Russia, si è riferito agli interessi nordamericani nella regione e nel mondo, con il boicottaggio sviluppato contro i presidenti costituzionali, come nel caso di Nicolás Maduro in Venezuela, ed ha aggiunto che il blocco è il principale ostacolo per il godimento dei Diritti Umani in Cuba. Ha poi condannato le insinuazioni di Washington contro i medici internazionalisti che aiutano i più necessitati nel mondo.
La rappresentante di Caricom ha sottolineato l’importanza dell’assistenza cubana in vari stati di Caricon con il personale della salute e le cure mediche, nelle zone colpite da disastri naturali.
Caricom continua ad appoggiare il diritto sovrano di Cuba d’eleggere la sua propria strada nel modo che considera più positivo per il suo sviluppo. Il blocco contro Cuba viola il Diritto Internazionale, è un anacronismo e un’aberrazione, non compie alcun proposito nel XXI secolo in cui la cooperazione è tanto importante di fronte alle sfide che la comunità internazionale deve affrontare. La rappresentante della Caricom ha parlato anche a nome di Granada e ha segnalato l’eccellente stato delle relazioni bilaterali con Cuba. Ha condannato la Legge Helms Burton ed ha assicurato che il suo paese ha la speranza nella ONU di veder finire il blocco contro l’Isola e conseguire la viabilità nella regione.