Il Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha ricevuto nella mattina di ieri, martedì 12, Sua Maestà Felipe VI, Re di Spagna, che realizza una visita ufficiale nell’Isola, che coincide con le celebrazioni per il 500º anniversario della fondazione de L’Avana.
Durante il cordiale incontro hanno parlato delle positive relazioni che esistono tra Cuba e il Regno della Spagna, basate in vincoli storici, familiari e culturali ed hanno espresso la volontà reciproca di continuare e svilupparli sia nel piano politico che nell’economico-commerciale e di cooperazione.
Inoltre hanno analizzato temi d’interesse dell’agenda internazionale.
Hanno accompagnato i distinto visitatore i signori Josep Borrell Fontelles, ministro dei Temi Esteri, Unione Europea e Cooperazione; Jaime Alfonsín Alfonso, a capo della Casa di Sua maestà il Re; Juan Fernández Trigo, ambasciatore del Regno di Spagna in Cuba; Juan Pablo de Laiglesia y González de Peredo e Xiana Mendez Bértolo, segretari di Stato alla Cooperazione Internazionale e per Ispanoamerica e i Caraibi, e del Commercio, rispettivamente, con Alfonso Sanz Portolés, consigliere diplomatico della Casa di sua Maestà.
Per la parte cubana hanno partecipato all’incontro il cancelliere Bruno Rodríguez Parrilla; il ministro interino del Commercio Estero e l’Investimento Straniero, Antonio Carricarte Corona; la viceministro delle Relazioni Estere, Anayansi Rodríguez Camejo; l’ambasciatore in Spagna, Gustavo Machín Gómez e il direttore generale ai Temi Bilaterali della Cancelleria, Emilio Lozada García.
Che la danza continui ad unirci!
Per chiudere in bellezza la giornata di ieri, martedì 12, le loro Maestà i Re di Spagna, Don Felipe VI e Doña Letizia, hanno assistito a uno spattacolo di Gala in loro onore realizzato nel Gran Teatro de La Habana Alicia Alonso, come parte delle attività della visita ufficiale nell’Isola.
L’attività culturale, preparata dal Ministero di Cultura e dal Consiglio Nazionale delle Arti di Scena, ha contato con presentazioni del Balletto Nazionale di Cuba (scenas del II atto di /Giselle/), della compagnia Acosta Danza (coreografia /Alrededor no hay nada/), del Congiunto Folcloristico Nazionale (coreografia /Rumberos/), della Compagnia Lizt Alfonso Dance Cuba (coreografia /De Novo/ e /Fuerza y Compás/), dell’Orchestra Failde e della Scuola di Lizt Alfonso Dance Cuba (coreograiía /Aferrado a los Cásicos/).
In questo modo lo spettacolo è stato una mostra della varietà e della rappresentatività di una delle manifestazioni artistiche più vincolate alle origini cubane: la danza e ha dimostrato che le radici spagnole fanno parte della tradizione culturale del popolo cubano.
Lo spettacolo ha mostrato anche le specialità del sistema d’insegnamento artistico nazionale e a sua volta il processo d’assimilazione di quel che c’è di meglio della cultura mondiale, trasformato in cultura cubano.
Il vicepresidente cubano Roberto Morales Ojeda e altri membri delle delegazioni dei due paesi hanno accompagnato i monarchi spagnoli in questa attività culturale che si è conclusa con applausi scroscianti del pubblico.
«Questa Gala si realizza come festa dell’unione e della fraternità … e che la danza continui a unirci», riferisce il programma che hanno ricevuto gli spettatori.
Sua Maestà il Re di Spagna ha realizzato una visita di cortesia a Raúl
15.11.19 – Sua Maestà Felipe VI, Re di Spagna, ha realizzato la mattina di ieri, giovedì 14, una visita di cortesia al Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba.
Sua Maestà Felipe VI si trova a Cuba in una visita ufficiale nell’Isola , che coincide con le celebrazioni del 500º anniversario della fondazione de L’Avana.
Le positive relazioni esistenti tra Cuba e il Regno della Spagna si Basano in vincoli storici e culturali.
Omaggio dei Re di Spagna al soldato spagnolo morto nel 1898
S.go de Cuba – A 121 anni dalla Guerra ispano-cubano- nordamericana, le Maestà Don Felipe VI e Doña Letizia Ortiz Rocasolano, hanno reso omaggio in questa città al soldato spagnolo morto compiendo il suo dovere durante questa guerra.
Al loro arrivo, provenienti da L’Avana dov’è iniziata la loro prima visita ufficiale nell’Isola, nell’aeroporto internazionale Antonio Maceo, i Re sono stati ricevuti ai piedi della scaletta dell’aereo del Regno di Spagna da Beatriz Johnson Urrutia, membro del Consiglio di Stato e presidente dell’Assemblea Provinciale del Potere Popolare.
Con il resto della loro delegazione e in compagnia della viceministro delle Relazioni Estere di Cuba, Anayansi Rodríguez Camejo, i Re hanno raggiunto il Castello di San Pedro de la Roca per conoscere, dalla fortezza costruita tra il 1638 e il 1700, i dettagli della battaglia navale avvenuta tra le squadre spagnole e le nordamericane nel 1898.
Nel luogo, noto anche come Castillo del Morro, che nel 1997 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità da Unesco, il Dottore in Scienze Vicente González Díaz ha spiegato come la fortezza fu muta testimone in quella mattina della partenza delle navi dell’ammiraglio Pascual Cervera y Topete, per uno scontro impari e che furono affondate vicino alla flotta comandata dall’ammiraglio William Thomas Sampson.
Lo stesso investigatore e fotografo sub ha spiegato poi, di fronte alla sua mostra di fotografie /Un’immersione nella storia/, la sorte e lo stato attuale delle navi spagnole Infanta María Teresa, Vizcaya, Cristóbal Colón, Almirante Oquendo, Furor y Plutón. Le Loro maestà Don Felipe VI e Doña Letizia hanno scoperto una targa che testimonia la loro visita allo storico luogo.
Per completare la conoscenza dello svolgimento della guerra, hanno poi raggiunto il Parque Loma San Juan-Árbol de la Paz, collina dove le parti in battaglia combatterono violentemente nei mesi di maggio e agosto del 1898 e dove i numero dei morti dell’Esercito spagnolo sommati ai 300 uomini persi in mare, superò i 600.
Dopo l’esposizione dei fatti realizzata dalla Dr. in Scienze Aida Morales Tejeda, presidente dell’Unione degli Storiografi di Cuba in territorio santiaghero, i monarchi hanno percorso il luogo, dove ci sono fortini, pezzi e munizioni d’artiglieria, trincee aperte nel fragore del combattimento, sentieri e targhe che raccontano gli avvenimenti.
Ugualmente ci sono monumenti dedicati alla gloria del Mambì Vittorioso, all’americano che partecipò alle lotte, al soldato spagnolo che seppe morire compiendo il suo dovere e in questo ultimo luogo i Re di Spagna hanno reso omaggio ai loro compatrioti offrendo una corona d’alloro.
Nel momento solenne, dopo le parole d’onore per tutti i caduti, i membri della comitiva hanno osservato un minuto di silenzio.
Poi hanno completato il percorso dell’accogliente luogo in cui crescono palme, allori, ceibas e altri alberi frondosi.
Vicino a questo luogo avvenne la capitolazione tra le parti, sotto una ceiba battezzata Albero della Pace, che per malattia è stata sostituita da un’altra che ha già raggiunto i 30 metri. Davanti, un monumento segnala la degna protesta del Maggiore Generale Calixto García di fronte ai capi nordamericani che impedirono l’entrata nella città alle sue vittoriose truppe mambì.
Al termine della loro visita a Cuba, nel tardo pomeriggio. i Re Felipe VI e Doña Letizia sono stati salutati nell’aeroporto internazionale Antonio Maceo dalla presidente del Governo nella provincia, Beatriz Johnson, e dalla vice cancelliere di Cuba, Anayansi Rodríguez.
Palabras pronunciadas por Miguel M. Díaz-Canel Bermúdez, Presidente de la República de Cuba, durante la cena de retribución ofrecida por Sus Majestades Felipe VI y Letizia Ortiz, Reyes de España
Palacio de los Capitanes Generales, La Habana,
13 de noviembre de 2019, “Año 61 de la Revolución”
Sus Majestades Don Felipe y Doña Letizia, Reyes de España;
Estimados invitados:
Deseo, en primera instancia, agradecer las palabras de afecto hacia Cuba que usted ha tenido a bien expresar y que estoy seguro de que serán apreciadas por la gran mayoría de mis compatriotas.
Asimismo, le traslado un saludo afectuoso en nombre del pueblo y el Gobierno cubanos, con los mayores sentimientos de respeto y aprecio por esta histórica visita.
La presencia por primera vez en tierras cubanas de un Jefe de Estado español para cumplimentar una visita de carácter oficial, concede especial significación a este momento, en particular, por su coincidencia con la celebración del aniversario 500 de la fundación de la Villa de San Cristóbal de La Habana, ocasión de merecido homenaje para una ciudad que atesora, como ninguna otra, la presencia multifacética de España, la fuerza espiritual que le concede la herencia de sus más diversas regiones y que con orgullo exhibe la huella indeleble de sus culturas.
Fue La Habana, como otras villas fundadas en Cuba, hogar y lugar de paso de emigrantes españoles, quienes llegaron desde los más diversos rincones de la geografía peninsular. Si en un principio fueron fundamentalmente castellanos y leoneses, a ellos se fueron sumando extremeños y andaluces, y años después las culturas gallega, canaria y asturiana, y, entre ellos, mi bisabuelo paterno y mi abuelo materno. Algunos solo estuvieron de paso, otros intentaron probar fortuna y regresaron a sus lugares de origen, y muchos de ellos anclaron sus vidas para siempre en esta tierra, que siempre les acogió en su seno.
España es una de las raíces de nuestra nacionalidad y parte indisoluble de ese mencionado “ajiaco”, tal y como nuestro ilustrado Fernando Ortiz bautizó a la composición poblacional de la isla.
Ello explica también por qué José Martí, Héroe Nacional de Cuba, alimentó en sus doctrinas el amor y el respeto a los españoles nobles, esos que forjaron con su sudor y junto a los cubanos una nueva nación. A los mejores y más puros sentimientos de los hombres, sin importar su nación o procedencia, apeló siempre el Apóstol.
Por ello, mientras preparaba lo que denominó la Guerra sin odios, pronunció su conocido discurso Con todos y para el bien de todos, en Tampa, el 26 de noviembre de 1891. Entonces Martí se preguntaba por qué habría que temérsele “al español llano, que ama la libertad como la amamos nosotros, y busca con nosotros una patria en la justicia [..] al español liberal y bueno, a mi padre valenciano […] al gaditano que me velaba el sueño febril […] al malagueño que saca en sus espaldas del hospital al cubano impotente”, y aseguraba Martí: “¡A estos españoles los atacarán otros: yo los ampararé toda mi vida!”.
Fue en esos principios de convivencia, respeto y humanidad en los que se forjó la nación cubana. Sobre sus bases retoñaron y se robustecieron las relaciones con España, sus regiones, sus pueblos y autoridades.
Una mirada al día de hoy nos muestra lo que juntos hemos construido: España es nuestro principal socio comercial y el más importante inversor europeo. La participación de sus empresas se ha mantenido, incluso, en momentos difíciles, esa fidelidad y compromiso los sabemos apreciar y los agradecemos. Ello las ubica en una posición de vanguardia para diversificar y fortalecer su presencia en las distintas ramas de nuestra economía y participar de forma activa y relevante en los planes de desarrollo económico y social previstos hasta el año 2030.
Otras esferas de nuestros vínculos, como la educación, la cultura y el turismo, tienen importantes potencialidades que juntos debemos identificar y aprovechar en beneficio común.
A través de la cooperación hemos aprovechado las fortalezas respectivas para preservar un patrimonio común.
Para entender Cuba, para entender nuestros sueños, para entender lo que hacemos y para entender también nuestras limitaciones es necesario, ante todo, reconocer y comprender cuánto nos condena el injusto bloqueo norteamericano.
Apreciamos el claro y público respaldo de España contra las injustas sanciones y medidas coercitivas unilaterales, con carácter extraterritorial, impuestas a Cuba por el Gobierno de los Estados Unidos, que tanto daño provocan a la economía y al comercio.
También, en su entorno regional, España ha asumido posiciones constructivas, las que han favorecido y contribuido a impulsar nuestras relaciones con la Unión Europea.
Somos una sociedad que se renueva, evoluciona y avanza, preservando al mismo tiempo sus tradiciones y valores y defendiendo sus derechos. Nos guían principios claros de independencia y soberanía, con la certeza de un camino dirigido hacia un mayor bienestar para nuestro pueblo.
En este camino, que por voluntad propia hemos elegido, es importante contar con el acompañamiento de verdaderos amigos en el mundo, y los españoles se encuentran entre ellos. Somos hoy un ejemplo de lo que la voluntad compartida y el respeto mutuo pueden aportar a una relación sólida.
Reiteramos los votos por la paz y la prosperidad de ambos pueblos, por el fortalecimiento y diversificación de nuestros vínculos en todos los ámbitos, y reiteramos el aprecio por su decisión de compartir con el pueblo cubano las celebraciones por el 500 cumpleaños de La Habana, que tiene mucho de España y de Cuba, y del talento y la pasión de sus hijos, que con su vida y su sangre nos legaron un bello regalo que juntos seguimos construyendo y somos responsables de preservar.
Muchas gracias (Aplausos).
Majestad, brindemos por nuestra historia común, nuestros sentimientos de pueblos y nuestra amistad