Con il desiderio di rivitalizzare le funzioni della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC), il Messico ha presentato agli ambasciatori dei paesi accreditati nell’organismo multilaterale un’agenda da sviluppare a partire dal 2020, anno nel quale assumerà la presidenza pro-tempore.
Il vice segretario messicano per l’America Latina e i Caraibi, Maximiliano Reyes Zúñiga, lo ha annunciato dal suo account in Twitter, dove si legge: «Abbiamo condiviso stamattina, giovedì 28, con i nostri ambasciatori accreditati in Messico, le proposte per la presidenza pro tempore del nostro paese della Celac 2020».
Il Governo del Messico, durante la sua presidenza desidera rinforzare lo spazio per far sì che i 33 paesi membri dell’organizzazione possano fomentare un dialogo comune, il rispetto, la soluzione pacifica dei conflitti e la difesa dei veri interessi della regione.
L’integrazione regionale e la difesa della pace in America Latina e nei Caraibi sono stati le principali motivazioni per la costituzione della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi.
L’idea iniziale per questo meccanismo intergovernativo sorse nel febbraio del 2010, durante il Vertice dell’Unità dell’America Latina e i Caraibi, realizzato a Playa del Carmen, in Messico.
Un anno dopo durante il Vertice di Caracas si costituì definitivamente la Celac, che celebrò la su prima riunione ufficiale in Cile nel gennaio del 2013.
Cuba è membro fondatore dell’organizzazione, ha assunto la presidenza nel 2014 e inoltre è stata promotrice di una Zona di Pace per la Regione, Proclama che fu accordato durante il 2ºVertice della Celac effettuato a L’Avana.
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