2019: l’anno in cui Maduro ha sconfitto Trump

http://aurorasito.altervista.org– C. F. Guevara, Internationalist 360°

Il 10 gennaio Nicolas Maduro celebra il primo anno del secondo mandato. Quali sono stati i punti di forza e di debolezza nel convulso 2019? La leggenda vivente del Paese, Julio Escalona, analizza le prestazioni del presidente venezuelano ed evidenzia il suo grande merito: “Ha vinto la guerra senza sparare un colpo”. “Ci sono decenni in cui non succede nulla e settimane in cui passano decenni”.

Julio Escalona, componente dell’Assemblea Nazionale, cita Lenin per descrivere il modo in cui passava il tempo durante il governo di Nicolás Maduro. Nel 2019 si scatenarono eventi scioccanti: Juan Guaidó si autoproclamava presidente. Ci fu un tentativo di forzare l’invio di “aiuti di solidarietà” nel Paese, che rimase improvvisamente senza elettricità su tutto il territorio nazionale. Ci fu un altro tentativo di colpo di Stato e assalti a caserme. In ciascuno di questi episodi, “la destra nazionale si strofinava le mani per festeggiare: ora il governo crolla. Ma no, Maduro li sorprende con una certa misura. Maduro li sorprende perché lo sottovalutano e sottostimano ancora di più il popolo venezuelano”, afferma Escalona.

Economista, insegnante, autore di sette libri, in gioventù Julio Escalona era uno studente leader e uno dei comandanti del Fronte di Guerrilla Antonio José de Sucre, che operava nelle montagne e nelle pianure del Venezuela orientale. Con una vasta carriera politica, negli anni 2008-2014 è stato Ambasciatore, Rappresentante permanente supplente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, presso le Nazioni Unite. Ha fondato la Lega socialista ed è membro del Consiglio politico del Partito socialista unito del Venezuela. La sua vita condensa gran parte della storia recente del Venezuela. È una leggenda vivente. Escalona è un chavista critico, non perché flirta con posizioni politiche ambigue (è un deciso difensore del processo rivoluzionario venezuelano), ma della sua dialettica per analizzare la complessa situazione venezuelana. Nel dicembre 2018, sorprese il Paese pronunciando un ampio discorso all’Assemblea nazionale in cui, tra le altre questioni, mise in dubbio la consegna della distribuzione di cibo a società capitaliste inefficienti, chiese l’eliminazione del Ministero degli Alimentari e suggerì che “il governo era infiltrato”. Un anno dopo, Julio Escalona chiese: “È necessario che il Presidente Maduro costituisca un gabinetto di guerra. I ministri devono uscire dalle auto nere ed essere presenti nella vite e nei bisogni del popolo”. Sull’economia, chiese “un approfondimento delle misure socialiste, lungi dal moderarle. Stiamo definendo la direzione del socialismo o la ritirata”. Questa voce critica, coll’autorità della sua ampia storia, compie 82 anni alla vigilia del primo anniversario del secondo mandato di Nicolás Maduro. In un discorso eloquente, sottolineava i punti di forza e di debolezza, le minacce e le opportunità dell’amministrazione del presidente venezuelano nel 2019. Un’analisi autentica che riassumiamo per i lettori.

Punti di forza:
C’è stato un effettivo aumento del salario reale e un ripensamento della politica monetaria che colpiva sia la destra interna che gli Stati Uniti. Quella battaglia continua con trasferimenti di obbligazioni petrolifere, circolazione del petrolio nel mercato interno per effettuare pagamenti, transazioni bancarie, acquisti, ecc. Questo è in un periodo di prova. Aspettiamo l’inizio dell’anno per affrontarlo in modo più dettagliato. A dicembre le strade di Caracas e i centri commerciali erano pieni di gente che faceva acquisti. Dobbiamo continuare a monitorare e valutare la situazione. Ma chiunque osservi le strade di Caracas oggi non saprebbe comprendere la profondità degli eventi causati dalla guerra. In effetti, i prezzi sono liberati, la produzione di beni essenziali non vaa ancora alla velocità necessaria e la sostituzione delle importazioni è ancora lenta.

Il successo del Presidente Maduro è stato clamoroso nel campo della politica estera e della diplomazia. Nelle battaglie che si sono svolte sia nell’Assemblea generale che nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e nel Consiglio dei diritti umani, siamo stati vittoriosi, col sostegno dei nostri alleati Cina e Russia. Nel complesso, in ogni arena in cui abbiamo affrontato Trump e i suoi rappresentanti, li abbiamo sconfitti.

Abbiamo anche avuto un successo clamoroso nel campo dei loro tentativi diretti di rovesciare il governo. Furono sconfitti il 23 febbraio al confine con la Columbia; il 30 aprile in un tentativo di colpo di Stato che sarebbe iniziato col sequestro della base aerea di Carlota, a Caracas; nei recenti tentativi di dicembre di impadronirsi di una caserma; nel tentativo di assassinio del Presidente Maduro il 4 agosto 2018. Infine, nei vari atti di violenza organizzati in tutto il Paese.

Punti di debolezza:
La politica dei prezzi è un’area in cui il governo finora non è riuscito a trovare un modo per contenere l’aumento permanente che colpisce gravemente la popolazione e ha posto alcuni settori sull’orlo della fame. Il governo ha compiuto sforzi permanenti con un sistema di trasferimento del reddito attraverso sussidi diretti alla popolazione e misure come l’uso del petrolio per le transazioni nel mercato interno. Ma l’inflazione rimane un problema serio.

Le classi sociali che continuano a dominare la società venezuelana sono le stesse che l’hanno dominata dai tempi coloniali. Il commercio d’importazione e il settore bancario continuano a segnare eventi strutturali nell’economia venezuelana. Finché questo conflitto non si risolverà definitivamente a favore del blocco delle classi sfruttate, vedremo come, in particolare l’economia, le sarà difficile riprendersi a beneficio del Paese e della maggioranza della popolazione.

Corruzione e burocrazia inefficiente sono espressioni di questa situazione. La corruzione non è semplicemente un problema etico. La burocrazia è inefficiente, ad esempio, nel recupero della produzione di petrolio. Ma è molto efficiente nella cosiddetta semina petrolifera, il trasferimento del reddito petrolifero ai grandi monopoli transnazionali che operano nel Paese e da lì alle banche internazionali. In modo tale che il ricavo del petrolio sia realmente prodotto per il sistema finanziario internazionale. Dopo 20 anni di rivoluzione bolivariana, questa situazione è stata solo parzialmente mutata.

Minacce:
Il blocco e le sanzioni imposte da Trump sono un duro colpo per i settori popolari posti sull’orlo della fame e vivono in grave deprivazione. L’obiettivo dei nemici del Venezuela è rendere la vita quotidiana un inferno.

I “think tank” hanno focalizzato le loro azioni sulla distruzione dei valori ed immagine della solidarietà e sulla promozione di valori e comportamenti individualistici ed egoistici. Questo è probabilmente il principale campo di battaglia che opera nell’ombra.

Pur ricattando pubblicamente con minacce militari, che non sono semplici minacce, ma reali basate su circostanze appropriate, il Venezuela può essere attaccato militarmente. Ma l’intelligence del governo ha rilevato in tempo le azioni militari terroristiche neutralizzandole.

Opportunità:
Esiste una forte concorrenza tra le diverse transnazionali petrolifere, alcune degli Stati Uniti, per gli investimenti nella cintura petrolifera dell’Orinoco. Le sanzioni di Trump glielo impediscono, quindi perdono le gare con società russe e cinesi. Queste transnazionali continueranno ad aspettare che Trump rovesci Maduro? Credo che cercheranno di raggiungere un accordo con Maduro, perché l’obiettivo del suo rovesciamento appare improbabile. Il passare del tempo sembra favorire il governo venezuelano che dimostra si sapere navigare e cavalcare la crisi.

Sin dai tempi del Presidente Chávez, il chavismo ha acquisito una base sociale che gli è rimasta fedele. All’epoca c’era un vero processo di ridistribuzione del reddito da petrolio e aumentavano i redditi reali. La salute, l’istruzione e la massiccia costruzione di alloggi iniziarono a raggiungere la popolazione emarginata. Ecco perché le persone ora criticano e si lamentano, ma in questi tempi di crisi e aggressività, il chavismo è riuscito a tenere marce ed immense concentrazioni rappresentando milioni di persone fieramente antimperialiste e dalla coscienza patriottica.

Conclusione:
“Maduro ha sconfitto Trump senza sparare un colpo”. In breve, per Escalona il bilancio è positivo: “Nicolas Maduro è un presidente dei Caraibi-Latinamericano che praticamente senza sparare un colpo, ha sconfitto Trump, il presidente degli Stati Uniti. Maduro ha adempiuto al principio di Sun Tzu: vincere la guerra senza combatterla. Questo è un grande merito. “Il nuovo anno può essere pieno di sorprese”, aggiungeva. “Quanto lontano e quanto durerà l’incertezza? Da parte di Trump c’è forte pressione a risolvere il problema del Venezuela, ma l’esperienza conferma, come ha dimostrato dal Generale Pablo Morillo durante la nostra guerra di indipendenza dalla Spagna, che dopo anni di guerra scoprì che il Venezuela è “una noce difficile da schiacciare”.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

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