L’autore cubano Abel González Melo ha vinto il Premio Casa de las Américas 2020 nella sezione Teatro per l’opera /Bayamesa. Réquiem por María Luisa Milanés/, un testo che mostra, tra le altre virtù, «una drammaturgia matura che fluisce in maniera chiara e profonda»
I risultati della 61ª edizione del prestigioso concorso sono stati diffusi ieri giovedì 30 gennaio, nella Sala Che Guevara della Casa, con la presenza di Abel Prieto Jiménez, presidente della Casa de las Américas, e di Alpidio Alonso, ministro di Cultura, tra le altre personalità.
Mercedes Melo, madre del premiato ha letto alcune parole scritte dal figlio, che ha ringraziato la giuria e lo staff della Casa che «preservando il legato de Haydée Santamaría e Roberto Fernández Retamar e di tanti maestri fondatori (…) rende possibile ogni anno questo emblematico Premio».
Il messaggio spiega che mentre sua madre riceveva il premio, lui si trovava «in una geografia non tanto lontana, nel Teatro Avante, che oggi presenta in prima assoluta l’opera /Bayamesa/».
Il messicano José Manuel Ríos Guerra ha vinto il premio della sezione racconto con /La leteratura es cosa seria/, «un gruppi di racconti coerenti (…) in maggioranza ingegnosi».
L’opera /Paletó e eu: memórias de meu pai indígena/, di Aparecida Vilaça ha vinto il premio in Letteratura Brasiliana, per rispondere «ad alcuni dei problema più urgente dei nostri tempi».
Nel Saggio dei temi artistico-letterari ha vinto il testo /Apalabrarse en la desposesión. Literatura, arte y multitud en el Caribe insular,/ della scrittrice portoricana Áurea María Sotomayor, perchè si tratta tra varie ragioni di «un’analisi comparata urgente, erudita e innovatrice delle letterature e dell’arte dei Caraibi di lingua francese, inglese e spagnola».
La scrittrice della Martinica, Fabienne Kanor, ha vinto nella sezione di Letteratura caraibica in francese e creolo, con la sua opera /Je ne suis pas un homme qui pleure/, una proposta che «parla di questioni primordiali delle realtà contemporanee, che riguardano le popolazioni provenienti dalla colonizzazione, soprattutto dei Caraibi».
Il premio agli Studi sulle cultura originarie dell’America è stato assegnato a /Le Maya q’atzij / Nuestra Palabra maya. Poéticas de la resistencia y emancipación desde Iximulew / Guatemala (1960-2012)/, dell’autore maya k’iche’ Emil’ Keme, del Guatemala. Il testo è «un’analisi critica dell’opera di dieci scrittori maya contemporanei».
I premi onorifici, che la Casa assegna a opere importanti di autori di Nuestra America o su temi latino-americani nei generi poesia, narrativa e saggio, sono stati assegnati a /Ojos de la palabra/, di Jorge Boccanera (Argentina); /Sumar/, di Diamela Eltit (Chile), e /Una literatura en los trópicos. Ensayos escogidos/, di Silviano Santiago (Brasile), corrispondenti rispettivamente ai premi di Poesia José Lezama Lima; di Narrativa José María Arguedas e di Saggio Ezequiel Martínez Estrada.