Il Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha visitato, la mattina di sabato 8, la famiglia del giovane medico di Villa Clara, Landy Rodríguez Hernández, sequestrato in Kenia da circa dieci mesi.
Villa Clara – «Noi continuiamo, noi andiamo avanti…», ha detto il Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, alludendo chiaramente a una battaglia che dura da quasi dieci mesi, durante il suo incontro, la mattina di sabato 8 febbraio, con i familiari di Landy Rodríguez Hernández, uno dei due medici cubani sequestrati in Kenia.
«Come state?», ha chiesto prima di tutto alla famiglia il Capo di Stato, e poi ha informato su quanto è stato fatto dall’ultimo incontro del 31 luglio scorso sino ad oggi, per il ritorno sicuro del medico di Villa Clara e di Assel Herrera Correa, di Las Tunas.
Accompagnato dalle autorità del Partito e del Governo della provincia, il mandatario ha parlato delle gestioni realizzate dalla prima vice ministro, Inés María Chapman, durante la sua visita in Kenia, quando ha ottenuto l’impegno del governo anfitrione di mettere tutto l’impegno nel ritorno sicuro dei due giovani cubani in Patria.
Inoltre ha parlato del lavoro svolto in questi mesi dal cancelliere cubano, Bruno Rodríguez Parrilla, dalle autorità del Ministero di Salute Pubblica, così come da organismi internazionali che accompagnano in questa battaglia.
Díaz-Canel si è interessato alla salute della famiglia, su come sono accolti nella provincia e come va con il lavoro.
Ha posto un interesse particolare alle informazioni sulla salute della bambina di Landy e Leticia, giovane professoressa di un liceo di Placetas.
Ha assicurato che i medici sequestrati stanno bene e lavorano e che la battaglia per il ritorno è continuata, anche se risulta un processo lungo e difficile.
«La ringraziamo per le sue visite», ha detto Leticia al Presidente cubano a nome di una famiglia umile che aspetta suo figlio a Placetas.
«Noi continuiamo», ha ribadito il mandatario, in un gesto di speranza e coerenza.
Landy Rodríguez Hernández, specialista in Chirurgia, e Assel Herrera Correa, specialista in Medicina Generale Integrale (MGI), son stati sequestrati il 12 aprile del 2019 mentre si dirigevano all’Ospedale di Mandera, ubicato vicino alla frontiera con la Somalia.
Da allora il Governo di Cuba non ha risparmiato sforzi né ha perso tempo nelle gestioni per il ritorno sicuro dei suoi due figli.
Vari tuits del Presidente Díaz-Canel Bermúdez hanno informato su questo impegno: in un messaggio scritto il 30 dicembre del 2019 il Capo di Stato riferiva dettagli sullo scambio con i presidenti di Kenia e Somalia, con il proposito essenziale di gestire i ritorno dei medici cubani nell’Isola.
In sintonia con i principi umanisti della Rivoluzione, il mandatario cubano ha mostrato molto interesse e sensibilità da quando si è conosciuta questa storia.
Díaz-Canel ha incontrato più di una volta i familiari di Landy e Assel.
Ogni incontro è stato marcato dalla sincerità, la speranza e l’ottimismo che accompagnano sempre i rivoluzionari.
Due di queste indimenticabili riunioni si sono svolte a Las Tunas, provincia natale dello specialista cubano in MGI, Assel Herrera.
Le visite nella centrale provincia di Villa Clara sono state due.
Quella di sabato 8 è avvenuta poco prima della cerimonia della nomina ufficiale del Governatore e della Vicegovernatore provinciali, alla quale ha assistito Presidente della República di Cuba.