È già passato un anno e se fosse necessario definirlo in una parola non ce ne sarebbe una più esplicita per questo che «trascendentale».
Dodici mesi di un lavoro incessante da quando, considerando come avallo il sogno che ci ha trasmesso Martí di una Repubblica d’eccezionale umanesimo, più di otto milioni di cubani hanno dato il loro appoggio a quella che, dal 24 febbraio scorso, è la legge suprema della società cubana.
L’approvazione di un testo costituzionale più avanzato non è stata solo una prova sicura della continuità che ha marcato l’avvenire del nostro processo rivoluzionario ma nello stesso tempo un punto di partenza verso una tappa di lavoro intenso e promettente.
Le Linee, il Piano di Sviluppo per il 2030 e la Concettualizzazione del modello economico e sociale cubano, ci hanno dimostrato che la Cuba di questi tempi reclamava trasformazioni, per fare più sostenibile sviluppato, proficuo, e quindi più giusto e più ricco in opportunità il nostro sistema sociale.
Per questo, indubbiamente era necessaria una nuova Costituzione.
Il consenso collettivo per la strutturazione della Carta Magna, la sua approvazione in referendum e la sua proclamazione in un’altra data storica: il 10 aprile, hanno tracciato un cammino con due direzioni essenziali: l’approvazione di una cornice legale e regolatrice che permetta di portare a vie di fatto il suo contenuto, da una parte, e dall’altra il riordino delle strutture dello Stato e del Governo, per renderle più funzionali, efficienti e obiettive, per un fine superiore: la crescita del nostro paese in tutti i suoi fronti.
Queste sono state, nel 2019, mete irrinunciabili e sostenute con ordine e disciplina, così come lo scontro permanente alla politica malaticcia del Governo statunitense contro Cuba e le infinite tensioni derivate da questa.
L’imprescindibile impegno di legiferare
Durante il 2019 l’esercizio legislativo del Parlamento cubano è stato intenso.
Varie leggi sono state approvate dai nostri deputati in corrispondenza da quanto disposto nella Costituzione e di fronte alla necessità di regolare certi processi indispensabili dai punti di vista sociale ed economico.
Durante la prima sessione ordinaria successiva alla proclamazione della nuova Carta Magna, hanno visto la luce tra testi d’incalcolabile valore: la Legge 127 o Legge Elettorale, la Legge 128 o Legge dei Simboli Nazionali della Repubblica di Cuba, e la Legge 129 o Legge della Pesca, quest’ultima, approvata in Cuba per la prima volta.
Logicamente la nostra Carta Magna vigente raccoglie importanti cambi nell’ordine costituzionale, in quello che dispone la sua disposizione transitoria, che determina che nello spazio di sei mesi, partendo dalla sua entrata in vigore doveva essere approvata dall’Assemblea Nazionale una nuova Legge Elettorale con il fine di garantire prima la ristrutturazione dei Consigli Elettorali a tutti i livelli e la successiva elezione delle nuove figure descritte nel testo costituzionale, e che quindi non corrispondevano a quanto regolato nella legge precedente del 29 ottobre del 1992.
Inoltre raccoglie, com’è logico, i procedimenti per l’elezione di figure già note come i deputati e i delegati delle Assemblee Municipali del Potere Popolare e la direzione di queste.
La Legge dei Simboli Nazionali permetterà, come spiega, di risolvere le problematiche evidenti nei regolamenti sino ad ora vigenti. Nello stesso tempo rende flessibile sino a un certo punto l’uso dei questi simboli in corrispondenza con gli interessi dei cittadini cubani.
Nel caso della Legge della Pesca, il su secondo Per Quanto dice chiaramente «l’obiettivo di stabilire l’ordine delle risorse della pesca con principi di conservazione, l’uso sostenibile, la messa a fuoco di precauzioni, l’implementazione di criteri scientifico-tecnologici e la protezione degli ecosistemi, in corrispondenza con le norme nazionali e internazionali e i principi di sicurezza e sovranità alimentare per far sì che in forma progressiva, flessibile ed effettiva, si garantisca l’implementazione della politica della pesca cubana».
Alla fine del 2019, nella sua ultima sessione ordinaria, l’Assemblea Nazionale ha approvato due leggi nuove, essenziali nel processo di perfezionamento degli organi del Potere Popolare: la Legge dell’Organizzazione e il Funzionamento delle Assemblee Municipali e i Consigli Popolari e quella dell’Organizzazione e Funzionamento di questi organi e del Consiglio di Stato come struttura che li rappresenta tra una sessione e l’altra.
Resta un arduo lavoro da svolgere in materia di legislazione, la cui complessità si riflette nel cronogramma approvato per questo fine, con un totale di 70 normative tra leggi e decreti legge, sino al 2023, e altri 24, da quest’anno al 2028. Tutti senza dubbio indirizzati all’ottimo funzionamento organico della nazione cubana.
Strutture più funzionali e adatte al momento attuale
Il primo mese dell’anno ha portato con sè due processi strettamente relazionati che contribuiscono non solo a rinforzare le strutture dello Stato, ma ad ottenere un livello maggiore di protagonismo dei territori nelle decisioni, la ricerca di soluzioni locali ai problemi e assumere strategie in accordo con la realtà più vicina, così come i passi avanti verso l’autonomia municipale.
Prima, i delegati alle assemblee municipali del Potere Popolare di tutto il paese hanno eletto nelle rispettive province i Governatori e i Vice governatori. Poi hanno approvato, su proposta dei loro presidenti, coloro che occupano gli incarichi di Intendenti. Ognuna di queste figure presenta gli attributi raccolti nella Carta Magna.
Ci sono stati anche passi precedenti che hanno implicato cambi ai più alti livelli di direzione del paese e della stessa Assemblea Nazionale del Potere Popolare (ANPP), il massimo organo di direzione dello Stato che ha eletto tra i suoi membri il suo Presidente, il Vicepresidente e il Segretario, che lo sono anche del Consiglio di Stato.
Il motivo essenziale di questa decisione è che il Consiglio di Stato è l’organo che rappresenta la ANPP nei periodi tra sessioni e rende conto a questa delle sue attività.
Anche se ha la facoltà d’approvare decreti legge che possono essere fondamentali per la realizzazione di determinati processi nel paese, gli stessi dovranno essere ratificati dall’Assemblea Nazionale nella sua sessione più vicina. Le sue competenze sono definite con chiarezza nella Costituzione.
È corrisposta a quest’organo anche l’elezione del Presidente e Vicepresidente della Repubblica. Il primo, eletto tra i suoi membri con un voto favorevole della maggioranza assoluta per un periodo di cinque anni , che l rende conto della sua gestione. Il secondo, eletto nello stesso modo realizza i compiti che gli vengono delegati o assegnati dal Presidente.
La Carta Magna definisce con chiarezza la struttura del Governo della Repubblica costituito dal Consiglio dei Ministri come massimo organo esecutivo e amministrativo. Lo guida un’altra delle nuove figure identificate nel testo costituzionale: il Primo Ministro.
Questi a sua volta è Capo del Governo della Repubblica. La designazione di quest’ultimo è avvenuta partendo dalla proposta del Presidente della Repubblica con l’appoggio della maggioranza assoluta dei nostri deputati.
Oltre i termini costituzionali
Questo testo, anche se brevemente, è un riassunto dei differenti passi realizzati come parte della materializzazione dei bilanci costituzionali, la vera essenza di ognuno di loro e l’effetto nella società va al di fuori del linguaggio giuridico e dei termini che compongono un documento del rango di una Costituzione.
La realtà è che tutto quello che è stato realizzato sino ad oggi e quello che resta sul tappeto, che non è per niente disprezzabile, ha un protagonista indiscutibile: il popolo, e con questa profonda essenza popolare è stato eseguito.
Non dimentichiamo mai che i deputati rappresentano anche il più umile dei cubani che vive nella zona più intricata e chi è molto giovane o molto anziano.
Non dimentichiamo nemmeno che il fatto d’avere approvato in un referendum costituzionale la Carta Magna, e averla arricchita con i nostri criteri in un’ampia consultazione popolare, implica anche che la maggioranza appoggia i processi che derivano dai suoi capitoli e dalle sezioni.
Questo è stato prima di tutto un anno d’apprendistato, per capire che trasformare è un principio prioritario per sviluppare, crescere e ampliare gli orizzonti ai quali aspiriamo.
Tutto quello che facciamo insieme, con questa convinzione di «pensare come paese», si trasforma in beneficio suo, mio, della nostra famiglia, delle persone che amiamo e che hanno il privilegio di vivere in questa Isola.
Il Nostro Apostolo ci ha dimostrato dalla grandezza infinita della sua persona e dall’innegabile profondità del suo verbo che i cammini per le stelle non sono piani e da questa saggezza quindi interpretiamo che se il motore che ci muove è la volontà, per quanto accidentato sia il cammino, non è impossibile toccarle, con la guida sicura dei nostri leader.