Il partito colombiano Forza Alternativa Rivoluzionaria del Comune (FARC) ha denunciato oggi che più di 180 ex combattenti in processo di reincorporazione alla vita civile sono stati assassinati dalla firma nel 2016 dell’Accordo di Pace.
“Sembra essere un segno tragico la condanna a morte di quelli che si fidano della possibilità di superare il conflitto armato e costruire una pace stabile e duratura”, ha rimarcato il FARC respingendo la nomina di Daniel Palacios come direttore dell’Unità Nazionale di Protezione (UNP).
In una lettera aperta diretta al presidente Ivan Duque, il FARC ha qualificato come “realmente condannabile” la menzionata nomina fatta dal capo di Stato.
Palacios è stata una persona che si è dichiarata apertamente contro l’Accordo di Pace (negoziato a L’Avana e firmato dallo Stato e dall’ex guerriglia FARC-EP) e della sua implementazione, si è riferito in maniera di condanna, insultante ed stigmatizzante sulla popolazione da proteggere, ha sentenziato.
Per i suoi forti pronunciamenti rispetto ai leader sociali e firmatari della pace, è chiaro che è una persona che non ha trasceso gli odi, senza capacità di resilienza, senza la sensibilità di intendere il conflitto in tutta la sua dimensione politica ed umana, ha affermato questo partito politico.
Secondo il FARC, un funzionario con queste caratteristiche non può né deve dirigere l’informazione vitale dei protetti, la loro intimità, dirigere la garanzia delle loro vite.
Questo rifiuto del partito alla nomina di Palacios nella direzione dell’UNP, obbedisce all’evidente persecuzione ed eliminazione degli ex guerriglieri e dei leader sociali, ha precisato.
È un’opportunità affinché lei, presidente Duque, sia conseguente coi suoi pronunciamenti all’estero dove ha espresso in reiterate occasioni essere rispettoso dell’Accordo e della sua implementazione, ha concluso la forza politica.