L’ex presidente Evo Morales, dal suo esilio in Argentina ha definito come un colpo alla democrazia la decisione del Tribunale Supremo Elettorale (TSE) d’impedire la sua candidatura al Senato.
I paesi membri dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America-Trattato del Commercio dei Popoli (ALBA-TCP), hanno denunciato sabato 22, la detta inabilità dell’ex presidente Evo Morales come candidato al Senato della Bolivia.
In accordo con il comunicato diffuso dall’organismo regionale, la misura del Tribunale Supremo Elettorale (TSE) è una prova ulteriore del Colpo di Stato continuato contro il popolo boliviano.
L’ AlBA -TCP sostiene che il fine dell’inabilità di Evo Morales non è altro che quello d’impedire che attraverso il voto si dimostri l’ampio sostegno su cui conta l’ex presidente Morales.
Di fronte a questa situazione i membri dell’ ALBA-TCP, «Chiamano la Comunità Internazionale a denunciare questa arbitraria e ingiustificata misura che è un attentato contro la libertà del processo elettorale del popolo boliviano nel suo diritto d’eleggere coloro che sono i suoi candidati, perché li rappresenti», spiega il testo.
I paesi dell’alleanza sono solidali con la lotta del popolo boliviano e con Evo Morales, che sferra una battaglia storica per la sua dignità e quella del suo popolo. Evo Morales è stato vittima di un colpo di Stato avvenuto il 10 novembre del 2019, ordito con la collaborazione della destra boliviana, le Forze Armate e la Polizia. Dal suo esilio in Argentina, l’ex presidente ha definito come “un colpo alla democrazia” la decisione del TSE.
Per Morales la decisione del TSE cerca la proscrizione del MAS prima delle elezioni del 3 maggio prossimo in Bolivia.