Díaz-Canel: intensificare le misure contro il Covid-19

Il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha convocato nel pomeriggio di giovedì 12 a continuare a lavorare con il popolo e a intensificare le misure che il paese sta applicando per affrontare il Covid-19 dopo la conferma del ministero di Salute Pubblica della presenza nell’Isola della malattia.

Il mandatario, guidando la riunione che è una continuazione dal Governo dell’implementazione del Piano per la Prevenzione e il Controllo della Malattia, presente in 111 paesi, ha indicato d’incrementare la ricerca, studiare molto accuratamente i casi sospetti, quelli confermati e tutti i contatti.

È meglio esagerare ha detto il Presidente che non assistere davvero bene. la malattia è nell’Isola e dobbiamo evitare la propagazione ha dichiarato.

Díaz-Canel ha riconosciuto il ruolo attivo della popolazione, che sta cooperando e lo ha dimostrato con la scoperta immediata dei tre primi casi.

Il mandatario ha precisato che si deve continuare ad informare ogni giorno su quello che accade con la malattia nel paese e chiarire tutti i dubbi.

Il Capo di Stato ha commentato che c’è fiducia nelle misure prese, ma non si può abbassare la guardia.

Dettagliando la situazione dei tre pazienti italiani positivi al Covid-19, il ministro di Salute Pubblica, José Ángel Portal, ha detto che sono ricoverati nell’ Istituto di Medicina Tropicale Pedro Kourí. (IPK) con un buono stato generale. Inoltre sono sotto controllo e asintomatici tutti i contatti che hanno avuto, da L’Avana a Cienfuegos e anche a Sancti Spíritus, includendo i 149 passeggeri che sono arrivati con lo stesso volo.

Portal Miranda ha informato anche sulla conferma, nella stessa giornata, di un nuovo caso, in questa occasione un cubano, che si trova ugualmente in buono stato e sul quale il Ministero di Salute pubblica darà ufficialmente tutte le informazioni.

In maniera generale, il titolare ha precisato i dati relativi alla situazione internazionale, con l’espansione del Covid-19, dichiarato pandemia dalla Organizzazione Mondiale della Salute – , del quale si sommano già 125.518 casi e 4 617 morti, con una mortalità del 3,68 %.

I paesi più colpiti continuano ad essere Italia, Iran, Corea del Sud, Francia, Spagna, Germania, Stati Uniti, Giappone e Svizzera.

Nel continente americano sono colpiti 17 paesi e quattro territori di oltremare che appartengono alla Francia.

Tra questi la maggior quantità di casi è in America del nord, Brasile, Cile, Argentina, Ecuador e Costa Rica.

Il Ministro di Salute ­Pubblica ha puntualizzato che in Cuba è stata organizzata la vigilanza epidemiologica con controlli attivi sui viaggiatori e i pazienti con sintomi respiratori. Sono pronti 132 letti in 11 ospedali e 824 in dieci centri d’isolamento.

Inoltre è stabilito il processo assistenziale, secondo i protocolli nelle sale di ospedalizzazione e nelle terapie intensive.

Il vice primo ministro Roberto Morales Ojeda ha segnalato che il Sistema previsto nel piano di Prevenzione e Controllo del Covid-19 sta funzionando bene e lo si dimostra con i casi confermati.

Ora dobbiamo passare a una seconda tappa, ha aggiunto, per controllare quello che stanno facendo gli organismi dell’Amministrazione Centrale dello Stato.

Dobbiamo vedere per esempio come funzionano le cose negli aeroporti, nei porti, nelle marine e negli altri luoghi con responsabilità nel Piano.


Il Direttore Nazionale di Epidemiologia del Minsap ha attualizzato sulla presenza del coronavirus

Durán ha segnalato l’importanza della partecipazione popolare che hanno dimostrato le persone implicate in questo caso, il funzionamento effettivo del sistema di comunicazione stabilito, così come il trasferimento verso il IPK e il ricevimento lì. È stata questione di minuti, ha segnalato.

Walkiria Juanes Sánchez

Il Direttore Nazionale di epidemiologia del Ministero di Salute Pubblica di Cuba (Minsap), dottor Francisco Durán ha attualizzato nella Rivista «Buenos Días» l’informazione sulla situazione che il paese affronta dopo la notizia diffusa ieri 11 marzo della presenza del nuovo coronavirus nell’Isola.

Il funzionario della salute ha spiegato che come risultato del piano di protezione e controllo del coronavirus, il cui fattore fondamentale è la collaborazione della popolazione e tutta l’attenzione del governo cubano, ieri sono stati incontrati i primi casi positivi al SarsCoV-2 in Cuba.

«Sono entrati per l’Aeroporto Internazionale “José Martí” de L’Avana, senza sintomi e sono andati a Sancti Spíritus. Durante il trasporto, la tour-operatrice, l’autista e pi la padrona del hostal dov’erano ospitati hanno informato dei casi la clinica abilitata in questa città dov’è stata realizzata un’analisi epidemiologica agli stranieri, perchè venivano dalla Lombardia, una delle regioni più colpite dell’Italia, ha spiegato Durán.

Il fatto è stato diffuso a tutte le autorità locali e nazionali e poi i tre turisti sono stati trasferiti all’Istituto di Medicina Tropicale «Pedro Kourí» (IPK), quello previsto per i ricoveri dei cittadini di altri paesi che presentino i sintomi.

Lì sono stati assistiti con tutte le misure previste precedentemente nel sistema, che funziona alla perfezione, e in meno di 24 ore sono state prese le mostre ed è stata realizzata la diagnosi. Tre dei quattro ricoverati presentavano il virus, ha indicato il medico.

Durán ha segnalato l’importanza della partecipazione popolare che hanno dimostrato le persone implicate in questo caso, il funzionamento effettivo del sistema di comunicazione stabilito, così come il trasferimento verso il IPK e il ricevimento lì. È stata questione di minuti, ha segnalato.

Giungendo al IPK sono stati applicati immediatamente tutti i protocolli di trattamento che hanno determinato che sono positive due donne, di 57 e 60 anni, che si mantengono senza sintomi e chi presenta sintomi lievi è un uomo di 61 anni che si mantiene stabile. I tre sono in isolamento, ha informato Durán.

«Questa è una malattia nuova ed è fondamentale precisare che di questo quattro solo uno aveva lievi sintomi. Se non ci fosse la conoscenza epidemiologica di dove vengono e il quadro clinico della malattia potevano sembrare affetti da un comune raffreddore. Per questo si deve stare allerta, ha segnalato.

«Sono già cominciate le azioni di disinfezione di tutte le superfici che sono state in contatto con i pazienti dal loro arrivo nell’Isola, ha confermato.

Il dottore ha fatto un richiamo alla popolazione di mantenersi allerta e seguire le misure orientate da diversi giorni dalla massima direzione del paese, i lavaggio continuo delle mani e la disinfezione con il cloro delle superfici, coprirsi la bocca sternutendo e tossendo, stare lontano da gruppi di persone e utilizzare le mascherine, come si spiega in questi giorni, e come la popolazione le può confezionare in maniera corretta.

La popolazione deve mantenersi informata sul comportamento della malattia in Cuba e a livello internazionale e di fronte all’apparizione del minimo sintomo deve andare rapidamente dal medico della famiglia o nell’Istituzione di Salute più vicina, ha concluso Durán.

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