mentre gli USA aumentano le sanzioni
Ben Norton The Gray Zone http://aurorasito.altervista.org
L’Italia ha richiesto ai medici di Cina, Cuba e Venezuela di contenere il coronavirus, mentre Cuba ha salvato una nave di cittadini britannici. Nel frattempo, le sanzioni USA aggravano il bilancio della crisi Covid-19 in Iran e Venezuela. Le sanzioni che gli USA hanno imposto a decine di Paesi del mondo, nel tentativo di rovesciarne i governi indipendenti, hanno solo peggiorato la pandemia del coronavirus globale.
Ma allo stesso tempo, alcune di queste nazioni prese di mira dalla guerra economica degli Stati Uniti presero l’iniziativa nello sforzo di contenere l’epidemia di Covid-19. In effetti, il governo locale nel nord Italia, membro di Unione Europea e NATO, ufficialmente richiese assistenza medica da Cina, Cuba e Venezuela, Paesi demonizzati da Stati Uniti ed UE, che a loro volta diedero all’Italia scarso supporto. Il governo italiano lamentava che “non un solo Paese dell’UE” ha risposto alla richiesta di attrezzature mediche, a differenza della Cina, che immediatamente aiutava. E non solo l’Italia; la Gran Bretagna si affidava a Cuba per combattere il virus contagioso. La regione settentrionale italiana della Lombardia era particolarmente colpita dal coronavirus, con decine di migliaia di casi e oltre 1000 morti. La pandemia devastava la regione, la più ricca e popolosa del paese. Il 15 marzo, l’Italia registrava 368 nuovi decessi in un solo giorno, più del giorno più mortale di Wuhan, in Cina, che conteneva con successo il virus. In risposta alla crisi, il governo della Lombardia richiese a Cina, Cuba e Venezuela di inviare medici e altro personale medico per contribuire a contenere l’epidemia. “Siamo in contatto con Cuba, Venezuela e Cina, che hanno reso disponibili i medici”, dichiarava l’assessore della sanità lombardo Giulio Gallera in una conferenza stampa. L’ambasciata dell’Avana dichiarava “Solidarietà cubana con l’Italia” e il Ministero degli Esteri di Cuba pubblicava un avviso che conferma la richiesta di Gallera e annunciava l’invio di “personale cubano specializzato nella cura delle malattie contagiose”. Anche il governo locale nella principale città italiana di Milano si affidava all’invio di attrezzature mediche dalla Cina. Una squadra di medici cinesi era arrivata in Italia il 12 marzo.
L’Unione europea abbandona l’Italia dopo aver promosso la privatizzazione dei sistemi sanitari
L’Unione europea, d’altra parte, lasciava l’Italia sola. L’ambasciatore italiano presso l’UE, Maurizio Massari, pubblicò una nota pubblicitaria notando che il suo Paese richiese sostegno col meccanismo della protezione civile dell’organismo, alla ricerca di attrezzature mediche per contenere l’epidemia di coronavirus. “Ma, sfortunatamente, non un solo Paese dell’UE ha risposto all’appello della Commissione. Solo la Cina ha risposto bilateralmente”, aveva scritto Massari. In effetti, l’Unione europea fece il contrario di aiutare. La Commissione europea, che guida l’UE, invitava gli Stati membri a ridurre le spese mediche e privatizzare i servizi sanitari almeno 63 volte tra il 2011 e il 2018. L’ossessione dell’UE per il taglio e la privatizzazione delle istituzioni statali ha notevolmente indebolito le infrastrutture sanitarie del continente, rendendolo molto più suscettibile alle pandemie mortali come il coronavirus.
La Gran Bretagna si affida all’aiuto cubano nell’attracco della nave infetta da coronavirus
Cuba è sotto l’embargo illegale statunitense dal 1960, che ogni Paese del mondo (escluso Israele) denuncia ogni anno alle Nazioni Unite. Ma questo blocco non ha impedito al piccolo Paese di sviluppare il miglior sistema sanitario in tutta l’America Latina. Anche il Regno Unito, uno dei Paesi più ricchi del pianeta, si affidava all’aiuto cubano per contenere il coronavirus. Il governo britannico chiese a numerosi Paesi dei Caraibi di far attraccare la nave da crociera MS Braemar nei loro porti, dopo che ci furono diverse segnalazioni di coronavirus tra i suoi oltre 1000 passeggeri. La CNN osservò che “i funzionari britannici hanno lanciato un intenso sforzo diplomatico per trovare un Paese disposto a prendere la nave infetta, ma furono respinti da Barbados e Bahamas”. Il 16 marzo Cuba accettò di assistere la Gran Bretagna, offrendo l’attracco della MS Braemar in un porto cubano e di aiutare i passeggeri a tornare nel Regno Unito. Il Ministero degli Esteri di Cuba dichiarò: “Questi sono tempi di solidarietà, di comprensione della salute come diritto umano, di rafforzamento della cooperazione internazionale per affrontare le nostre sfide comuni, valori che sono fondamentali per la prassi umanistica della Rivoluzione e del nostro popolo”.
La lotta USA per il controllo della potenziale cura e il vaccino contro il coronavirus
Mentre Cuba, Cina e Venezuela, Paesi colpiti dalla guerra economica degli Stati Uniti, aiutano il mondo a contenere l’epidemia di coronavirus, Washington fa gli straordinari per monopolizzare qualsiasi potenziale cura, in modo che possa trarne profitto. Una società farmaceutica della California, Gilead Sciences, sviluppò un farmaco sperimentale secondo cui per gli esperti medici potrebbe potenzialmente curare il coronavirus. Il Wuhan Institute of Virology del governo cinese richiese il brevetto per poter produrre questo farmaco, chiamato remdesivir. Ma la società nordamericana lottò con le unghie e i denti per impedire a Pechino di produrla. Perché? Perché le azioni di Gilead Sciences sono alle stelle e gli investitori dicono che la società potrebbe presto fare fortuna. Il governo degli Stati Uniti cercò di corrompere una compagnia medica tedesca che era sul punto di sviluppare un vaccino contro il coronavirus. Secondo quanto riferito, il presidente Donald Trump offrì “grandi somme di denaro” alla società tedesca CureVac, in modo che gli Stati Uniti potessero avere i diritti esclusivi sulla cura, che avrebbe poi potuto vendere al resto del mondo.
Le sanzioni USA impediscono a Venezuela ed Iran d’importare medicine e attrezzature mediche
E mentre l’amministrazione Trump e le compagnie farmaceutiche statunitensi cercano di trarre profitto dalla pandemia di coronavirus, Washington raddoppia la sua distruttiva guerra economica. Il procuratore generale del Venezuela, Tarek William Saab, tenne una conferenza stampa denunciando Washington per aver impedito a Caracas di acquistare medicine e attrezzature mediche che avrebbero aiutato a combattere Covid-19. “È eticamente inaccettabile che tali sanzioni vengano mantenute contro il Venezuela”, aveva detto Saab, invitabdo Colombia e Brasile a fermare i loro tentativi golpisti contro Caracas e invece a lavorare insieme per contenere il virus. Le sanzioni statunitense inoltre fortemente ostacolavano gli sforzi dell’Iran per combattere Covid-19. Centinaia di iraniani sono morti, e altre migliaia colpiti, e Washington impediva al Paese di acquistare medicine e attrezzature mediche tanto necessarie. Il Ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, denunciò le sanzioni statunitensi come forma di “terrorismo medico”. “Gli sforzi per combattere la pandemia di COVID19 in Iran furono gravemente ostacolati dalle sanzioni statunitensi”, aggiunse Zarif. “È IMMORALE lasciare che un bullo uccida innocenti”. In una lettera al segretario generale António Guterres, Zarif invitava le Nazioni Unite e gli Stati membri a ignorare le “inumane sanzioni statunitensi” all’Iran e a spingerle per revocarle. Anche la Cina denunciava con forza le sanzioni statunitensi contro Venezuela e Iran. In una conferenza stampa del 13 marzo, il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang, condannò il blocco di Caracas da parte di Washington. “In un momento cruciale in cui i governi e i popoli di tutti i Paesi combattono insieme l’epidemia di un nuovo coronavirus, gli statunitensi, tuttavia, sono decisi a continuare ad agitare il bastone delle sanzioni contro il Venezuela, contro lo spirito di minima umanità”, aveva detto Geng. Il portavoce del governo cinese denunciò anche le sanzioni statunitensi sull’Iran. Notando che Pechino aveva inviato un team di esperti medici per aiutare l’Iran a contenere Covid-19, il Ministero degli Esteri aggiunse: “Esortiamo gli Stati Uniti a revocare immediatamente le sanzioni unilaterali all’Iran. La continua sanzione è contro l’umanitarismo e ostacola la risposta epidemica dell’Iran”.
Traduzione di Alessandro Lattanzio