Mercoledì 25 è partita per il Belice, come prima per il Venezuela, Nicaragua, Suriname, Granada, Giamaica e Italia, una brigata medica cubana pera aiutare a combattere la pandemia del Covid-19. Un primo gruppo di 25 cooperanti, medici e infermiere, sono già partiti e a loro si sommeranno successivamente altri 33 specialisti.
«È nei momenti di crisi che conosciamo quelli che sono veramente grandi. E in queste ore il popolo di quest’Isola appare sempre come un gigante di fronte al mondo», ha detto di recente l’ex presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, in una lettera inviata al Presidente cubano, Miguel Díaz-Canel Bermúdez. E Lula ha dalla sua tutte le ragioni.
Quali altre definizioni si aggiusterebbero all’azione solidale di un paese che in tempi di nuovo coronavirus e in tutti i tempi invia camici bianchi sino al più recondito luogo in cui lo necessitano?
Mercoledì 25 è partita per il Belice, come prima per il Venezuela, Nicaragua, Suriname, Granada, Giamaica e Italia, una brigata medica cubana pera aiutare a combattere la pandemia del Covid-19. Un primo gruppo di 25 cooperanti, medici e infermiere, sono già partiti e a loro si sommeranno successivamente altri 33 specialisti.
UN SEMINARIO PER I CARAIBI
Il cancelliere cubano, Bruno Rodríguez Parrilla, ha proposto alla presidenza del Consiglio dei Ministri dell’Associazione degli Stati dei Caraibi (AEC) l’organizzazione nei prossimi giorni di un seminario tecnico virtuale tra specialisti della regione per scambiare informazioni ed esperienze sulla battaglia contro il nuovo coronavirus.
Nella Videoconferenza-Prima Riunione Straordinaria dei Ministri dei temi esteri e la salute della AEC sul COVID-19, Cuba ha suggerito la partecipazione di altri paesi dell’emisfero includendo gli USA e il Canada, con il fine d’ampliare il coordinamento in forma interattiva e condividere una guida o un questionario che contribuisca a identificare alternative e pratiche applicate in ogni nazione.
«La rapida propagazione della malattia domanda di unire le volontà per sviluppare azioni congiunte di cooperazione che permettano d’affrontare il COVID-19, al quale siamo esposti tutti noi esseri umani.
«Il momento reclama d’appartare le differenze politiche per concentrarci nello scontro all’emergenza e alle sue gravi conseguenze nel futuro immediato.
«Ogni paese deve e può apportare e contribuire con quello che è alla sua portata. La pandemia non rispetta frontiere ideologia. Per affrontare questa seria sfida dobbiamo unire gli sforzi e appoggiarci reciprocamente», ha puntualizzato il capo della diplomazia cubana, come si legge nel sito web Cubaminrex.