Caro Silvio. Stimati tutti. Non siamo molti gli artisti che abbiamo dedicato la nostra carriera a fare critica sociale come l’asse concettuale della nostra produzione artistica. Umilmente, l’opera di Buena Fe, per venti anni, lo dimostra. Abbiamo cantato alle distorsioni, agli arcaismi, ai disastri, alle deformazioni della nostra società, si può dire perfino con una relativa effettività. Come dice bene Giordan (che ringrazio per le sue parole), bisogna analizzare le cose nel loro contesto.
Benché a nessuno devo spiegazioni. Ma le darò qui, in questa casa virtuale che Silvio ha creato affinché sia accolta la virtù.
Per prima cosa devo dire che il termine “blocco interno” è stato sequestrato da quelli che non hanno mai avuto i pantaloni per affrontarlo. È stato usato per articolare una meschina cortina di fumo contro il giusto reclamo di alzare il bloqueo genocida degli Stati Uniti contro Cuba.
Tra il 20 ed il 22 marzo 2020, il professore Carlos Lazo, da Seatle, negli Stati Uniti ha lanciato una proposta di petizione al Presidente degli Stati Uniti per la sospensione con carattere temporaneo, durante questo periodo di pandemia globale, del bloqueo contro Cuba. L’ha messa in due siti web per riscuotere le firme che appoggiassero questa iniziativa. Pochi giorni dopo, Antonio Guterres, segretario generale dell’ONU ha formulato esattamente la stessa proposta. È tutto giusto conforme al diritto internazionale umanitario. Da questa pandemia si esce con la cooperazione internazionale, non alimentando i conflitti.
Va bè, perché dalle piattaforme digitali progettate (o prestate) per distruggere la Rivoluzione Cubana (Cibercuba, Cubani per il Mondo, CubitaNow, Cubacute, eccetera) non è stato dato il benché minimo spazio a questa iniziativa del Professor Carlos Lazo.
Invece, non ha ritardato molto che vedesse la luce una controproposta. Un youtuber da Miami ha lanciato una petizione che faceva un appello alla comunità cubana affinché firmasse una proposta per togliere il blocco interno, basata su due argomenti. In primo luogo, l’affermazione esplicita che la proposta di Carlos Lazo era uno “stratagemma opportunista” per eludere le pressioni di Trump. La seconda, il falso argomento che si può chiedere il sollevamento del bloqueo a Cuba, solo quando si alzi il blocco interno.
Non mi estendo per dimostrare la canagliata. Qualsiasi lettore di questo sito può trarre le sue proprie conclusioni.
Quello che sì devo spiegare è che immediatamente quell’altra proposta ha avuto tutto l’appoggio mediatico della controrivoluzione (chiamo le cose con il loro nome, scusatemi se sono diretto). Amplificata e promossa, la proposta di sollevamento del blocco interno, ha raggiunto la sua meta, era evidente che l’obiettivo era eclissare la petizione nobile non solo di Lazo, ma bensì delle forze dell’umanesimo e dell’amore tra i popoli.
Allora, è arrivato il concerto online di Buena Fe, in tempi di pandemia. Ed in quel concerto, con tanto cubani collegati soprattutto fuori da Cuba, ho ricordato Silvio, che non ha dubitato un solo momento nel sacrificare il suo enorme capitale poetico e di convocazione per appoggiare la causa per la liberazione dei Cinque, nei concerti internazionali, quando non c’era né il minore barlume di speranza. Ed ho usato, questa tribuna digitale, questo spazio per appoggiare il Professor Carlos Lazo ed attaccare la proposta ingannevole, gretta e meschina che gli era stata anteposta. Potevo farlo meglio? Sicuro. Ma così è stato. Ed ovviamente, le piattaforme digitali della controrivoluzione si sono accanite contro di me. In quello stesso concerto online abbiamo ricevuto la chiamata del Dottor Carlos Perez, capo della brigata medica cubana in Lombardia. È stato un momento molto commovente per me e per l’udienza del concerto. Né una riga è stata dedicata a questo momento.
Infine. Una canzone di Silvio che ho cantato molto all’università, mi ha insegnato le “necedades” utili della vita. Tra queste, vivere senza avere prezzo e soprattutto affrontando il nemico. E questo implica essere disposto ad accettare i colpi, le calunnie, gli assassinati mediatici.
Non succede niente.
Grazie, caro Silvio.
(Da uno scambio nel Blog “Segunda Cita” del cantautore Silvio Rodriguez)
di Israel Rojas, direttore del gruppo musicale Buena Fe
traduzione di Ida Garberi