L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba ha compiuto il fine settimana scorso 59 anni di fondazione, data che coincide con la vittoria del popolo cubano contro i mercenari che sono stati protagonisti dell’invasione statunitense di Playa Giron.
In un comunicato emesso nella capitale italiana, l’organizzazione ricorda i giorni 17 e 19 aprile 1961, quando molti cittadini italiani sono scesi spontaneamente in piazza nelle principali città dal paese per manifestare la loro solidarietà con la Rivoluzione Cubana.
Questi sono stati i primi nuclei che posteriormente avrebbero formato l’organizzazione che oggi conta con 60 circoli e circa 3500 membri in tutta la nazione europea.
Con quasi sei decadi di esistenza, l’ANAIC è una delle più antiche e dinamiche organizzazioni di solidarietà con Cuba in Europa, con un lavoro ininterrotto in difesa dell’Isola e delle sue principali cause.
Durante questi anni di lavoro, i suoi membri sono riusciti a sommare alla difesa di Cuba differenti settori della società italiani, compresi leader sindacali, politici, oltre ad artisti riconosciuti ed intellettuali.
Sottolineiamo la lotta contro il bloqueo statunitense, il ritorno di Elian Gonzalez e la libertà dei Cinque Eroi cubani che sono stati incarcerati ingiustamente negli Stati Uniti per più di 15 anni. Inoltre, l’associazione si è sommata alla difesa della Rivoluzione Bolivariana del Venezuela e di altri processi rivoluzionari latinoamericani.
In una lettera alla presidentessa dell’Associazione, Irma Dioli, l’ ha qualificato l’ANAIC “come un baluardo instancabile della solidarietà del popolo italiano verso il popolo di Cuba e verso altre cause nobili e popolari che in America Latina e nei Caraibi, od in altre latitudini, hanno combattuto e combattono la disuguaglianza e le ingiustizie, che oggi continuano a lacerare il nostro mondo”.
Il diplomatico ha esteso la sua gratitudine ed ha esortato l’organizzazione a continuare a lavorare insieme alla Rivoluzione Cubana ed al suo popolo contro il bloqueo, nell’impegno di edificare una società socialista, prospera e sostenibile.
da Redazione Cubadebate
traduzione di Ida Garberi