Marcos Roitman Rosenmann www.jornada.com.mx
Il virus non è intelligente, non ha coscienza e non è riflessivo. Gli esseri umani possiedono, in teoria, dette qualità. Tuttavia, in questa crisi, dove è d’obbligo essere prudenti e non cercare capri espiatori, emerge una specie che si moltiplica, gli stupidi. La lotta è contro prelati, sportivi, cantanti, accademici, giornalisti, premi Nobel, scienziati, politici da quattro soldi o esperti. Lottare contro la stupidità costituisce una necessità vitale. C’è chi si nasconde nei titoli, pubblicazioni o nelle proprie istituzioni per dire stupidità.
Ad esempio, il manifesto della Fondazione Internazionale per la Libertà, capeggiato da Vargas Llosa, seguito da ex presidenti, scrittori, giornalisti, politici, uomini d’affari ed economisti, tra cui Jose María Aznar, Álvaro Uribe, Macri, Zedillo, Sanguinetti, Cristiani, Castañeda, Krause, Savater, Jorge Edwards, Albert Rivera, Esperanza Aguirre, María Corina, Álvarez de Toledo, ex ministri, politologi e gente per bene, fino a più di cento. Richiamano l’attenzione su un confino che impedisce di lavorare, produrre, generare ricchezza, persegue politicamente, attacca l’impresa privata, la democrazia liberale e l’economia di mercato. Il nemico, come sempre, l’Internazionale Comunista ed il populismo. In questa dirigenza di stupidi, si evidenzia il ministro degli Esteri brasiliano, Ernesto Araujo che, in sintonia con il manifesto, dichiara che il coronavirus, mimetizzato sotto l’ideologia di genere, lo scientismo e l’allarmismo climatico, è un’invenzione del marxismo ed una cospirazione per impiantare il comunismo, usando l’OMS per consolidare un ordine senza nazioni e libertà e senza spirito.
Carlo Cipolla, uno degli storici più eminenti del XX secolo, scrisse Le leggi fondamentali della stupidità umana. Cipolla ha aperto il saggio: L’umanità si trova […] in uno stato deplorevole. La specie umana possiede il privilegio di portare un peso aggiuntivo ai problemi quotidiani, rappresentato da un gruppo di persone più potenti della mafia, del complesso militare industriale o dell’Internazionale Comunista. Si tratta di un gruppo non organizzato, che non si regge su alcuna legge, non ha un capo, né presidente, né statuto, ma che riesce ad agire in perfetta sintonia, come se fosse guidato da una mano invisibile, in modo tale che le attività di ciascuno dei suoi membri contribuiscono fortemente a rafforzare ed ampliare l’efficacia dell’attività di tutti gli altri membri. Si riferiva agli stupidi. Quindi ha stabilito cinque leggi per spiegare il suo comportamento. Prima legge: ognuno di noi sottovaluta sempre il numero di individui stupidi che circolano per il mondo; seconda legge: la probabilità che una determinata persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa; terza legge o legge d’oro: uno stupido è qualcuno che provoca danni ad un altro o ad altri senza ottenere, allo stesso tempo, un profitto per sé o addirittura ottenendo un danno; quarta legge: i non stupidi sottovalutano sempre il potenziale dannoso degli stupidi. I non stupidi, in particolare, dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo ed in ogni circostanza, trattare e/o associarsi agli stupidi si manifesta infallibilmente come un costosissimo errore e quinta legge: la persona stupida è il tipo di persona più pericolosa che esista. Corollario: lo stupido è più pericoloso del malvagio.
Cipolla non fu il solo a scrivere sulla stupidità. Jean Paul Richter disse nel suo Elogio della stupidità (1782): “Sono troppo permeati da una sensazone di superiorità che la esprimono attraverso l’odio ed il disprezzo … Non dovrebbero amarsi così tanto per non odiare l’uomo illuminato”. Allo stesso modo, il potenziale degli stupidi di danneggiare gli altri, dirà Cipolla, dipende dal grado di potere ed autorità che custodiscono. Il manifesto è un buon esempio della varietà di esemplari che lo compongono. Ma Cipolla va oltre; sottolinea che le azioni degli stupidi non si conformano alla razionalità: “ci colgono di sorpresa…, anche persino quando si sa del’attacco, non è possibile organizzare una difesa razionale, perché l’attacco manca di qualsiasi tipo di struttura razionale… di fronte a comportamenti erratici è estremamente difficile qualsiasi contrattacco”. La sua conclusione è demolitoria: “Con il sorriso sulle labbra […], lo stupido apparirà all’improvviso per rovinare i tuoi piani, distruggere la tua pace, complicarti la vita ed il lavoro, farti perdere tempo…, buon umore, appetito… e tutto… senza rimpianti e senza motivo. Stupidamente”.
In questo ordine, possiamo posizionare Trump, Bolsonaro, Boris Johnson o Sebastián Piñera. Ma non meno un infinito numero di esperti ex post che affermano conoscere le cause e propongono soluzioni alla pandemia, tutti con potere politico.
Allo stesso modo, stupidi che parlano di un cambiamento, in meglio, nei comportamenti sociali collettivi. Saremo più responsabili, solidali ed impegnati nei confronti dell’ambiente. I corrotti si trasformeranno in onesti, i trafficanti di droga si consegneranno alla giustizia, gli uomini d’affari daranno benefici ai loro lavoratori, le banche concederanno prestiti a tasso zero, si finanzierà la salute pubblica, le frodi saranno perseguite, i paradisi fiscali saranno chiusi ed infine la cultura godrà di buona salute. La povertà scomparirà, le società transnazionali smetteranno di sovrasfruttare la natura e le società inquinanti diventeranno ecologiche. Non si può essere più stupido. Ricordate: non state insieme a loro perché ci si contagia.
El Covid-19 dispara la pandemia de estúpidos
Marcos Roitman Rosenmann
El virus no es inteligente, no tiene conciencia ni es reflexivo. Los seres humanos poseen, en teoría, dichas cualidades. Sin embargo, en esta crisis, donde es obligado ser prudentes y no buscar chivos expiatorios, emerge una especie que se multiplica, los estúpidos. El combate es contra prelados, deportistas, cantantes, académicos, periodistas, premios Nobel, científicos, políticos de tres al cuarto o expertos. Luchar contra la estupidez constituye una necesidad vital. Hay quienes se escudan en títulos, publicaciones o sus instituciones para decir estupideces. Como ejemplo, el manifiesto de la Fundación Internacional para la Libertad, encabezado por Vargas Llosa, y seguido de ex presidentes, escritores, periodistas, políticos, empresarios y economistas, entre otros Jose María Aznar, Álvaro Uribe, Macri, Zedillo, Sanguinetti, Cristiani, Castañeda, Krause, Savater, Jorge Edwards, Albert Rivera, Esperanza Aguirre, María Corina, Álvarez de Toledo, ex ministros, politólogos y gente de bien, hasta más de un centenar. Ellos, llaman la atención a un confinamiento que impide trabajar, producir, generar riqueza, persigue políticamente, ataca la empresa privada, la democracia liberal y la economía de mercado. El enemigo, como siempre, la Internacional Comunista y el populismo. En esta dirección de estúpidos, sobresale el canciller de Brasil, Ernesto Araujo, quien, en sincronía con el manifiesto declara que el coronavirus, camuflado bajo la ideología de género, el cientifismo y el alarmismo climático, es una invención del marxismo y una conspiración para implantar el comunismo, usando la OMS a fin de consolidar un orden sin naciones y libertades y sin espíritu.
Carlo Cipolla, uno de los historiadores más destacados del siglo XX, escribió Las leyes fundamentales de la estupidez humana. Cipolla abría el ensayo: La humanidad se encuentra […] en estado deplorable. La especie humana posee el privilegio de cargar con un peso añadido a los problemas cotidianos, representado por un grupo de personas más poderoso que la mafia, que el complejo militar industrial o la Internacional Comunista. Se trata de un grupo no organizado, que no se rige por ninguna ley, no tiene jefe, ni presidente, ni estatuto, pero que consigue actuar en perfecta sintonía, como si estuviese guiado por una mano invisible, de tal modo que las actividades de cada uno de sus miembros contribuyen poderosamente a reforzar y ampliar la eficacia de la actividad de todos los demás miembros. Se refería a los estúpidos. Luego estableció cinco leyes para explicar su comportamiento. Primera ley: siempre e inevitablemente cada uno de nosotros subestima el número de individuos estúpidos que circulan por el mundo; segunda ley: la probabilidad de que una persona determinada sea estúpida es independiente de cualquier otra característica de la misma persona; tercera ley o ley de oro: un estúpido es alguien que causa daño a otro u otros sin obtener, al mismo tiempo, un provecho para sí, o incluso obteniendo perjuicio; cuarta ley: los no estúpidos subestiman siempre el potencial nocivo de los estúpidos. Los no estúpidos, en especial, olvidan constantemente que en cualquier momento y lugar, y en cualquier circunstancia, tratar y/o asociarse con estúpidos se manifiesta infaliblemente como costosísimo error, y quinta ley: la persona estúpida es el tipo de persona más peligrosa que existe. Corolario: el estúpido es más peligroso que el malvado.
Cipolla no ha sido el único en escribir sobre la estupidez. Jean Paul Richter dijo en su Elogio de la estupidez (1782) : “Están demasiado imbuidos por una sensación de superioridad que hace que la expresen mediante el odio y el desprecio… Tendrían que no quererse tanto para no odiar al hombre ilustrado”. Igualmente, el potencial de los estúpidos para perjudicar a los demás, dirá Cipolla, está en función del grado de poder y la autoridad que atesoren. El manifiesto es buen ejemplo de la variedad de especímenes que lo integran. Pero Cipolla va más lejos; subraya que las acciones de los estúpidos no se ajustan a la racionalidad: “nos pillan por sorpresa…, incluso cuando se tiene conocimiento del ataque no es posible organizar una defensa racional, porque el ataque carece de cualquier tipo de estructura racional… ante comportamientos erráticos es extremadamente difícil cualquier contraataque”. Su conclusión es demoledora: “Con la sonrisa en los labios […], el estúpido aparecerá de improviso para echar a perder tus planes, destruir tu paz, complicarte la vida y el trabajo, hacerte perder tiempo…, el buen humor, el apetito… y todo… sin remordimientos y sin razón. Estúpidamente”.
En este orden, podemos situar a Trump, Bolsonaro, Boris Johnson o Sebastián Piñera. Pero no menos un sinnúmero de expertos a posteriori que dicen conocer las causas y plantean soluciones a la pandemia, todos en el poder político.
Asimismo, estúpidos que hablan de un cambio, para mejor, en los comportamientos sociales colectivos. Seremos más responsables, solidarios y comprometidos con el ambiente. Los corruptos mutarán en honrados, los narcotraficantes se entregarán a la justicia, los empresarios darán beneficios entre sus trabajadores, los bancos darán préstamos a cero por ciento de interés, se financiará la sanidad pública, se perseguirá el fraude, se acabará con los paraísos fiscales, y por fin la cultura gozará de buena salud. La pobreza desaparecerá, las trasnacionales dejarán de sobrexplotar la naturaleza y las empresas contaminantes se volverán ecológicas. No se puede ser más estúpido. Recuerden: no se junten con ellos porque se contagia.