La solidarietà di Cuba in diverse parti del pianeta
La pandemia del nuovo coronavirus continua espandendosi per il mondo, sino ad ora ha contagiato più di 444000 persone in 187 paesi.
Dall’inizio del focolaio, numerose voci si appellano, oggi, agli USA per revocare le sanzioni a Cuba ed altre nazioni per potere affrontare il Covid-19.
‘La solidarietà mondiale non è solo un imperativo mondiale ma che arreca beneficio a tutti’.
Il Servizio Mondiale delle Chiese si è aggiunto alla richiesta di revoca delle misure coercitive USA nel mezzo dell’impatto del coronavirus come pure un gruppo di economisti USA.
Il Partito Comunista di Spagna e cubani residenti in paesi d’Europa si sono uniti a questo appello sotto il giudizio che nelle condizioni attuali è doppiamente genocida mantenere tale politica di sanzioni contro Cuba.
Nel mezzo delle crisi sanitaria e nonostante i riferiti appelli gli USA mantengono le propriee politiche ostili.
Territori bloccati dagli USA come Venezuela ed Iran realizzano anche grandi sforzi per controllare la propagazione del virus.
Per cui hanno bisogno dell’aiuto internazionale per rafforzare le loro strategie di controllo epidemiologico.
Solo tra aprile 2018 e marzo 2019 Cuba ha realizzato 57 richieste a società USA per compare beni per il suo sistema sanitario e solo tre hanno risposto per dire no alla richiesta a causa del blocco.
Che benefici avrebbe Cuba se revocassero il blocco in questo momento?
Nelle attuali circostanze Cuba potrebbe acquistare tecnologia, materie prime, prodotti medici e farmaci fuori dai confini che permettano affrontare il Covid-19.
Nei momenti di crisi Cuba sempre s’ingigantisce di fronte al mondo. La solidarietà si fa palese in diverse parti del pianeta.
In risposta attiva e sovrana a coloro che cercano d’imporle il blocco economico e l’isolamento politico.
‘Un giorno racconteremo ai nostri figli che, dopo decadi di film e propaganda, nel momento della verità, quando l’umanità ha necessitato aiuto in un momento in cui le grandi potenze si sono nascoste, sono incominciati ad arrivare medici cubani senza chiedere nulla in cambio’