Il decano della Facoltà di Matematica dell’Università de L’Avana, Raúl Guinovart Díaz ha detto che: «Il pronostico indica ora che la settimana prossima probabilmente saremo nel picco, più avanti della media internazionale. È un pronostico riservato che dipenderà dall’evoluzione della malattia nei prossimi giorni. Ma senza le misure d’isolamento sociale il modello potrebbe tornare a crescere e andare a uno scenario critico.
L’epidemia è vulnerabile alle azioni intraprese, ma dipende dal comportamento sociale e dalle misure governative. È dimostrato che possiamo cambiare il corso dell’epidemia».
In questo scenario, un vaccino appare l’unica soluzione alla pandemia provocata dal virus sars-cov-2, patogeno di forte trasmissibilità.
L’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ha informato che ci sono 70 progetti di vaccino in via di sviluppo in tutto il mondo; le autorità della Sanità di Cuba attraverso un sistema di media pubblico, hanno detto che lavorano a quattro candidati di vaccinazione ed hanno incorporato un ampio quadro di medicinali, guidato dal Interferón Alfa 2b ricombinante, nella terapia ai pazienti sia positivi e che sospetti.
Quando sarà pronto il vaccino?
Ricordiamo che non esiste ancora il vaccino per il VIH e sono 36 anni di studi, e nemmeno per combattere il virus precedente a quello che provoca la Covid-19.
È un processo necessario, urgente, ma non è rapido.
Indubbiamente c’è in ognuno di noi un vaccino, quello della disciplina e della responsabilità, due componenti di base con le quali si detiene la virulenza perchè si spezza la catena dei contagi.
Abbiamo avuto settimane con più del 50% di positivi senza sintomi.
Ossia: vaccinatevi da soli, non uscite di casa se non è necessario. Nessuno sa chi è portatore né in che superficie c’è il SARS-COV-2.
Il anticoronavirus più efficace è la distanza e questa formula l’abbiamo tutti: tu, noi, lei e lui.
Questo virus non lo vince il paese più avanzato, ma il più disciplinato.
Si deve solamente guardare il mondo per verificarlo: gli Stati Uniti sono la prima economia del mondo e la nazione più colpita.
Sino a quando non avremo in mano una soluzione, seguiamo quanto dice il dottor Francisco Durán: «Il vaccino è la protezione, è l’isolamento sociale, il lavaggio delle mani e l’uso della mascherina».
L’UNESCO elogia le pubblicazioni cubane per lo scontro alla COVID-19 nell’Educazione
L’UNESCO, dal suo sito web, ha posto a disposizione di tutti i paesi quattro pubblicazioni cubane che raccolgono le buone pratiche applicate da Cuba nello scontro alla COVID-19.
Queste pubblicazioni d’Educazione, che specificatamente toccano il tema “Educazione per l’Assistenza socio emozionale di fronte ai disastri naturali, tecnologici e sanitari in Cuba”, illustrano alcune azioni che l’Isola sviluppa per affrontare le conseguenze della pandemia attuale nell’educazione.
Disponibili in https://bit.ly/3eZu6iM, le pubblicazioni sono frutto di uno sforzo congiunto del Ministero d’Educazione di Cuba, l’Università di Pinar del Río, l’Ufficio Regionale di Cultura per l’America Latina e i Caraibi della la Unesco, con sede a L’Avana e lo staff del programma “Ogni bambino apprende” dell’ Ufficio Unicef di Cuba.
Cuba condivide le sue buone pratiche come parte della Coalizione Internazionale d’Educazione per affrontare la COVID-19, creata dalla UNESCO in risposta alla crisi nel settore dell’Educazione