L’impero dell’impunità deve finire

Raúl Antonio Capote

Il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha reiterato ieri , lunedì 11 maggio dal suo account nella rete sociale di Twutter, che Cuba aspetta una risposta alle sue denunce sul mitragliamento all’Ambasciata dell’Isola a Washington, avvenuto nella notte del 30 aprile.

«Non dimentichiamo la lunga storia di terrorismo contro i nostri diplomatici. Cuba Salva Vite e condanna la violenza e la morte», ha segnalato il dignitario.

Recentemente, il mandatario aveva sostenuto, nella stessa rete sociale, che non condividere con il paese attaccato tutte le informazioni relazionate all’aggressione, equivale ad essere tollerante e far rivivere la storia di terrorismo contro il paese delle Antille.

Dagli anni ’60, gruppi criminali scatenarono il terrore contro gli interessi cubani  nel territorio degli Stati Uniti e in altri 35 paesi del mondo con sequestri e affondamenti di imbarcazioni da pesca, esplosioni di bombe nelle rappresentazioni cubane, assassinii e introduzione di plaghe e malattie, tra le altre azioni.

Per queste ragioni e perché ne ha diritto, Cuba aspetta una risposta al suo reclamo.

L’impero dell’impunità deve cessare.

 

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