Ho Chi Minh, come José Martí, ha fondato un giornale per unire il suo popolo di varie etnie in favore della libertà contro il colonialismo francese, e creò un Partito per unire i vicini dell’Indocina francese, come se si dicesse nel nostro spazio geografico per unire Nuestra America

Un articolo del grande cubano Gonzalo de Quesada y Aróstegui, nel 1889, segnala che un amico generoso di José Martí a Nuova York, il signor Da Costa Gómez, rese possibile la stampa della rivista L’Età d Oro, dedicata soprattutto ai bambini, ma il cui contenuto supera questo orientamento.

Se mancasse un solo esempio della sua universalità basterebbe considerare il racconto “Una passeggiata nella terra degli anamiti”, il popolo del Regno di Anam oggi Vietnam.

Un anno dopo quella data nacque là Nguyen Tat Thang, che si conoscerà in gioventù come Nguyen Ai Quong, e per tutti i tempi come Ho Chi Minh.

Se qualcuno incarnò il carattere di coloro sui quali scrisse José Martí, quello fu Ho Chi Minh, fondatore della patria vietnamita ed eroe rivoluzionario del suo popolo.

C’è anche un’altra coincidenza: Ho Chi Minh vide la luce un 19 maggio, cinque anni prima della morte in combattimento a Dos Ríos, avvenuta nella stessa data del nostro Eroe Nazionale José Martí, che fece il miglior ritratto del popolo che lo Zio Ho ha rappresentato.

«(…) e anche come i più coraggiosi lotteranno e torneranno a lottare i poveri anamiti, quelli che vivono di pesce e di riso e si vestono di seta, là lontano, in Asia sulla riva del mar, al di sotto della Cina».

Sono molti gli esempi di valore che Martí ha collocato nella storia degli anamiti che in più di un secolo si sono confermati tali in varie generazioni, ma è la vita stessa di Ho Chi Min quella che è relazionata maggiormente ai vietnamiti nel pensiero di Martí.

Ho Chi Minh, come José Martí, ha fondato un giornale per unire il suo popolo di varie etnie in favore della libertà contro il colonialismo francese, e creò un Partito per unire i vicini dell’Indocina francese, come se si dicesse nel nostro spazio geografico per unire Nuestra America.

Po fondo il Partito Comunista del Vietnam, la cui meta era la lotta definitiva per l’indipendenza del suo paese.

«La rivoluzione vietnamita ha fatto tremare di paura gli imperialisti francesi», disse in una data vicina alla grande vittoria di Dien Bien Phu. E nel mezzo del fragore del combattimento, scrisse per i suoi compatrioti e i quadri rivoluzionari il dovere che avevano tutti con i bambini:«Quando si educano i bambini si deve inculcare loro l’amore per la Patria, l’amore per i loro compatrioti, l’amore per il lavoro, il senso della disciplina, la preoccupazione per l’igiene, la sete d’istruzione. Nello stesso tempo si devono conservare intatte la loro allegria, la vivacità, la naturalezza, la spontaneità, la freschezza dei loro anni. State attenti a non formare degli anziani prematuri!».

Sono innumerevoli gli insegnamenti di Ho Chi Minh, come quelli di José Martí, non solo per il loro tempo ma per i tempi futuri, e in uno e nell’altro la vigenza dell’indipendenza e la sovranità costituiscono la radice del pensiero dei due.

Questa è una delle tante ragioni di perchè si è rafforzata la coincidenza della data della morte di uno e della nascita dell’altro.

Ho Chi Minh, con maggior fortuna, vide la sua Patria libera dal colonialismo francese e preparò il suo popolo per la vittoria esemplare contro la guerra d’aggressione di molte amministrazioni dell’imperialismo yanquee, sino a che i vietnamiti ottennero la vittoria a la riunificazione del loro paese.

Era sicuro che l’avrebbero conquistata e scrisse:

«La guerra può durare cinque, dieci, vent’anni e più. Hanoi, Haiphong e alcune altre città e imprese saranno forse distrutte, ma il popolo vietnamita non si lascerà intimidire. Niente è più prezioso dell’indipendenza e della libertà! Quando giunge il giorno della vittoria il nostro popolo può ricostruire di nuovo il paese e lo farà più grande e più bello».

La sua previsione si è avverata e l’immagine che Martì ha offerto del suo popolo non poteva essere più precisa.