Luciano Vasapollo
Oggi si è tenuta la partecipata conferenza stampa davanti al dipinto realizzato nei giorni scorsi da militanti di Noi Restiamo e OSA, con il sostegno della Rete dei Comunisti a Parco Dora, a Torino.
È stato ribadito come il lavoro voglia essere un segno di ringraziamento e un tributo alla solidarietà portata al nostro paese dal governo rivoluzionario cubano, tramite la brigata medica Henry Reeve che in questi mesi ha incessantemente lavorato in Lombardia e anche nella nostra regione, il Piemonte, al contenimento dell’epidemia da Covid-19.
Un enorme esempio di solidarietà internazionalista portato ancora una volta da Cuba che, come sempre dimostrato nella storia del suo processo rivoluzionario, ha sempre messo davanti il sostegno concreto e materiale laddove ce ne fosse bisogno, esportando medici, insegnanti, conoscenze, ovvero il suo prodotto più autentico e avanzato.
Solo tramite solidarietà, cooperazione, senso dell’interesse collettivo è possibile per l’umanità affrontare sfide come quelle poste dalla pandemia: questa è la consapevolezza che ci trasmette Cuba con il suo esempio concreto.
Proprio per raffigurare questi ideali, abbiamo deciso di scrivere, facendo esplicito riferimento a un bellissimo discorso del Comandante in Capo Fidel Castro, tenuto a Buenos Aires nel 2003, “Medici e non bombe”, perché Cuba ha fatto della solidarietà e della cooperazione la propria bandiera.
Da tantissimi anni, dall’anno della Rivoluzione, Cuba esporta medici e non bombe. Ha aiutato, solo per fare qualche esempio, i malati di ebola in Africa, un continente spesso dimenticato dall’occidente.
Ha aiutato le vittime di terremoti e uragani, nell’America Centrale.
La brigata Henry Reeve è stata creata proprio per correre in soccorso delle vittime dell’uragano Katrina, a New Orleans, negli Stati Uniti nel 2005.
Questo a dimostrazione di come la solidarietà di Cuba vada al di là delle ideologie.
Abbiamo anche scritto una frase di José Martí, l’eroe dell’indipendenza cubana, da cui il Comandante Fidel ha preso grande ispirazione: “Patria e Umanità”.
Quest’opera è stata inoltre concepita contro il blocco economico imposto a Cuba dagli USA e in sostegno all’appello promosso in Italia da Luciano Vasapollo e Rita Martufi (coordinatori del Capitolo italiano Rete Intellettuali e Artisti in Difesa dell’Umanità) per l’assegnazione del premio Nobel per la pace alla brigata Henry Reeve, operante nel nostro paese durante l’emergenza Covid-19, come richiesto da sempre più realtà internazionali.
Sono in atto le procedure burocratiche per la richiesta ufficiale al Comune di Torino e alla Regione Piemonte di prendere posizione a sostegno di tali istanze, come riconoscimento tangibile dell’opera prestata dai medici cubani in uno dei contesti maggiormente colpiti dall’epidemia.
Le stesse procedure sono in atto in questi giorni anche presso la Regione Lombardia.
Ci auguriamo e ci batteremo affinché questo nostro piccolo contributo possa portare a un avanzamento reale nel riconoscimento dei valori portati da Cuba, e per la fine di ogni ingiustificata oppressione economica, politica e culturale che questo paese ancora subisce a livello internazionale, prima di tutto tramite il blocco economico imposto dagli USA.