Lettera Rappresentante Permanente Supplente di Cuba all’ONU

Lettera della Rappresentante Permanente Supplente di Cuba all’ONU al Presidente dell’Assemblea Generale, di condanna dell’attacco terrorista perpetrato contro la nostra ambasciata a Washington, lo scorso 30 aprile 2020.

Eccellentissimo Sig. Tijjani Muhammad-Bande

Presidente dell’Assemblea Generale

Nazioni Unite

New York

Eccellenza:

Ho l’onore di dirigermi a Voi nella sua condizione di Presidente del 74 periodo di sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per segnalare alla sua attenzione il grave attacco terrorista con arma da fuoco perpetrato contro l’ambasciata della Repubblica di Cuba negli USA, giovedì 30 aprile 2020.

Quel giorno, alle due e cinque del mattino, il cittadino di origine cubana Alexander Alazo Baró ha sparato 32 proiettili da un fucile d’assalto semiautomatico contro l’edificio dell’Ambasciata, in cui si trovavano 10 funzionari cubani. Questo grave incidente ha messo in pericolo la vita e l’incolumità del personale della missione diplomatica e delle loro famiglie. A seguito degli impatti, sono stati riportati danni materiali all’immobile.

Il Governo USA ha scelto di non condannare e di non respingere questo grave attacco terrorista. Il suo silenzio complice incoraggia l’esecuzione di azioni simili da parte di individui e gruppi violenti che esistono negli stessi USA.

L’autore dell’attacco è stato arrestato sulla scena dalle autorità locali e rimane sotto la loro custodia. Abbiamo riconosciuto pubblicamente il comportamento professionale e rapido della polizia locale e del servizio segreto al momento dell’attacco, che sono accorsi rapidamente sulla scena.

Nel pomeriggio dello stesso 30 aprile, il ministro degli Esteri cubano ha convocato l’incaricata d’affari dell’ambasciata USA all’Avana per trasmetterle la sua più energica protesta per il grave attacco terrorista. Finora il Dipartimento di Stato non ha rilasciato una dichiarazione pubblica ufficiale. La sua reazione ufficiale al Governo cubano è stata processata per via diplomatica quasi cinque giorni dopo l’evento.

Alexander Alazo Baró ha pianificato l’attentato con sufficiente tempo d’anticipo, era possessore di una licenza per trasportare armi, proprietario di una pistola Glock; nel periodo precedente l’attacco ha ottenuto un fucile AK-47 e due settimane prima ha visitato la scena con lo scopo di esplorazione. Si è trasferito dallo stato della Pennsylvania con l’arma e le munizioni sino alla sede dell’ambasciata cubana. Il Governo USA non ha adempiuto all’obbligazione di prevenire questo attacco del quale c’erano sufficienti segnali.

Questo atto terrorista è un risultato diretto della politica e del discorso aggressivo e di odio del Governo USA contro Cuba e della permanente istigazione alla violenza da parte di politici USA, tra cui alti funzionari del Dipartimento di Stato e dell’Ambasciata USA a L’Avana, così come di gruppi estremisti anti-cubani che hanno fatto di questo tipo di attacco il loro mezzo di sostentamento.

È impossibile separare un fatto come questo dall’incremento dell’illegale blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli USA, che include misure non convenzionali, incluso durante la pandemia del COVID-19, che colpisce l’intero pianeta. Avvertiamo che la campagna USA contro la cooperazione medica internazionale e le sue calunnie contro il personale medico cubano che lavora in paesi terzi costituisce anche un’istigazione alla violenza contro di loro, come è già stato dimostrato negli ultimi mesi.

Per Cuba, questo è un incidente grave, verificatosi nella capitale di un paese con un numero considerevole di missioni diplomatiche. Il silenzio del Governo USA può convertirsi in un incentivo per coloro che identificano le sedi diplomatiche come obiettivi di attacchi violenti o terroristici.

Esiste una seria cronologia di atti violenti ed ostili, inclusi atti terroristici contro funzionari diplomatici designati negli USA, sia presso la sede di Washington che presso la Rappresentanza Permanente presso le Nazioni Unite a New York. Va ricordato, ad esempio, che il diplomatico cubano Félix García Rodríguez è stato assassinato a New York, l’11 settembre 1980, e che sono stati realizzati attacchi diretti con ordigni esplosivi contro la sede della Missione Permanente di Cuba in detta città. I gruppi e gli individui che hanno commesso, in passato, atti terroristici contro Cuba continuano a operare ed hanno operato impunemente nel territorio USA da anni, di cui sono pienamente coscienti le agenzie dell’ordine del Governo USA.

L’Assemblea Generale ha ribadito in molte occasioni il suo completo e inequivocabile rifiuto del terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni, indipendentemente da chi lo commette e da dovee e per quali scopi.

Ricordiamo che la risoluzione 74/194, “Misure per eliminare il terrorismo internazionale”, adottata dall’Assemblea Generale il 18 dicembre 2019, fa un appello a tutti gli Stati ad adottare ulteriori misure, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite e le pertinenti disposizioni del diritto internazionale, al fine di prevenire il terrorismo e rafforzare la cooperazione internazionale.

Inoltre, fa un appello a tutti gli Stati ad ottimizzare l’effettiva attuazione degli strumenti giuridici corrispondenti al fine di intensificare, come e quando opportuno, lo scambio di informazioni sui fatti relazionati al terrorismo ed, in tal modo, evitare la divulgazione di informazioni inesatte e non verificate e, conformemente ai loro obblighi ai sensi del diritto internazionale applicabile ed della Carta, negare il rifugio e consegnare alla giustizia gli autori di atti terroristici o coloro che li sostengono, agevolano, partecipano o tentano di partecipare al finanziamento, pianificazione o preparazione di atti terroristici.

Alla luce di quanto sopra, sarei molto grata che emettesse, nella sua veste di Presidente dell’Assemblea Generale, una dichiarazione che condanni tale atto, tenendo conto della ferma posizione dell’Assemblea Generale contro il terrorismo internazionale e che fosse distribuita questa lettera come documento ufficiale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Colgo l’occasione, Eccellenza, per ribadire la testimonianza della mia più alta e distinta considerazione.

Ana Silvia Rodríguez Abascal

Ambasciatrice

Rappresentante Permanente Supplente

Incaricata d’Affari a.i.

New York, 29 maggio 2020


Carta de la Representante Permanente Alterna de Cuba en la ONU al presidente de la Asamblea General, de condena al ataque terrorista perpetrado contra nuestra embajada en Washington, el pasado 30 de abril de 2020.

Excmo. Sr. Tijjani Muhammad-Bande

Presidente de la Asamblea General

Naciones Unidas

Nueva York

Excelencia:

Tengo el honor de dirigirme a usted en su condición de Presidente del 74° período de sesiones de la Asamblea General de las Naciones Unidas, para señalar a su atención el grave ataque terrorista con arma de fuego perpetrado contra la embajada de la República de Cuba en los Estados Unidos de América, el jueves 30 de abril de 2020.

Ese día, a las dos y cinco de la madrugada, el ciudadano de origen cubano Alexander Alazo Baró disparó 32 proyectiles de un fusil semiautomático de asalto contra el edificio de la Embajada, en el que se encontraban 10 funcionarios cubanos. Este grave incidente puso en peligro las vidas y la seguridad del personal de la misión diplomática y de sus familiares. Como resultado de los impactos, se reportaron daños materiales al inmueble.

El Gobierno de los Estados Unidos ha optado por no condenar y no rechazar este grave ataque terrorista. Su silencio cómplice alienta la ejecución de acciones similares por parte de individuos y grupos violentos que existen en los propios Estados Unidos.

El perpetrador del ataque fue detenido en la escena por las autoridades locales y permanece bajo su custodia. Hemos reconocido públicamente la conducta profesional y rápida de las fuerzas de la policía local y del servicio secreto en el momento del ataque, que acudieron rápidamente a la escena.

En la tarde del propio día 30 de abril, el ministro de Relaciones Exteriores de Cuba convocó a la encargada de negocios de la embajada de los Estados Unidos en La Habana para trasladarle su más enérgica protesta por el grave ataque terrorista. Hasta el momento, el Departamento de Estado no ha emitido una declaración pública oficial. Su reacción oficial con el Gobierno cubano se procesó por vía diplomática casi cinco días después del evento.

Alexander Alazo Baró planificó el atentado con suficiente tiempo de antelación, era poseedor de una licencia para portar armas, dueño de una pistola marca Glock; obtuvo en el período previo al ataque un fusil AK-47 y dos semanas antes, visitó el lugar de los hechos con fines de exploración. Se trasladó desde el estado de Pensilvania con el arma y las municiones hasta la sede de la embajada cubana. El Gobierno de los Estados Unidos incumplió su obligación de prevenir este ataque del cual había señales suficientes.

Este acto terrorista es un resultado directo de la política y del discurso agresivo y de odio del Gobierno de los Estados Unidos contra Cuba, y de la permanente instigación a la violencia de políticos estadounidenses, incluidos altos funcionarios del Departamento de Estado y la Embajada estadounidense en La Habana, así como de grupos extremistas anticubanos que han hecho de este tipo de ataques su medio de vida.

Es imposible separar un hecho como este del recrudecimiento del ilegal bloqueo económico, comercial y financiero impuesto por los Estados Unidos de América, que incluye medidas no convencionales, incluso durante la pandemia de la COVID-19, que afecta a todo el planeta. Advertimos que la campaña estadounidense contra la cooperación médica internacional y sus calumnias contra el personal médico cubano que labora en terceros países constituye también una instigación a la violencia contra estos, como ya se demostró en meses recientes.

Para Cuba, este es un incidente grave, ocurrido en la capital de un país con un número considerable de misiones diplomáticas. El silencio del Gobierno de los Estados Unidos puede convertirse en un incentivo para los que identifican las sedes diplomáticas como objetivos de ataques violentos o terroristas.

Existe un historial serio de actos violentos y hostiles, incluidos actos terroristas contra funcionarios diplomáticos designados en los Estados Unidos, tanto en la sede de Washington como en la Representación Permanente ante las Naciones Unidas en Nueva York. Debería recordarse, por ejemplo, que el diplomático cubano Félix García Rodríguez fue asesinado en Nueva York el 11 de septiembre de 1980 y que se realizaron ataques directos con artefactos explosivos contra la sede de la Misión Permanente de Cuba en dicha ciudad. Los grupos e individuos que han cometido en el pasado actos terroristas contra Cuba continúan operando y han operado con impunidad en territorio estadounidense por años, de lo que son plenamente conscientes las agencias del cumplimiento de la ley del Gobierno de los Estados Unidos.

La Asamblea General ha reiterado en múltiples ocasiones su rotundo e inequívoco rechazo al terrorismo en todas sus formas y manifestaciones, independientemente de quién lo cometa, y de dónde y con qué propósitos.

Recordamos que la resolución 74/194, “Medidas para eliminar el terrorismo internacional”, adoptada por la Asamblea General el 18 de diciembre de 2019, hace un llamado a todos los Estados a tomar más medidas, de conformidad con la Carta de las Naciones Unidas y las disposiciones pertinentes del derecho internacional, a fin de prevenir el terrorismo y fortalecer la cooperación internacional.

Además, hace un llamado a todos los Estados, a optimizar la implementación efectiva de los instrumentos legales correspondientes con el fin de intensificar, como y cuando proceda, el intercambio de información sobre hechos relacionados con el terrorismo y, al hacerlo, evitar la divulgación de información inexacta y sin verificar y, conforme con sus obligaciones en virtud del derecho internacional aplicable y la Carta, denegar refugio y llevar ante la justicia a los perpetradores de actos terroristas o aquellos que apoyen, faciliten, participen o intenten participar en la financiación, planificación o preparación de actos terroristas.

En vista de lo anterior, agradecería en sumo grado que emitiera, en su capacidad de presidente de la Asamblea General, una declaración que condene tal acto, teniendo en cuenta la firme posición de la Asamblea General contra el terrorismo internacional, y que tuviera a bien distribuir esta carta como documento oficial de la Asamblea General de las Naciones Unidas.

Aprovecho esta oportunidad, excelencia, para reiterar el testimonio de mi más alta y distinguida consideración.

Ana Silvia Rodríguez Abascal

Embajadora

Representante Permanente Alterna

Encargada de Negocios a.i.

Nueva York, 29 de mayo de 2020

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