Tutti sanno che non c’è niente di più importante dei bambini e delle bambine perché, come disse Martí, loro sono la speranza del mondo e la speranza si cura perché mantenga il suo verde intenso. E di ottimismo questo paese sa, per forza, anche troppo.
Il sole si alza nel cielo felicissimo. Un gallo canta la sua allegria ai distanti con la sicura risposta degli altri galli. I zunzun volano alla finestra di Pelusín del Monte, mentre il cane Gruñón e il gatto Chilingo, dal loro angolo della casa si chiedono cosa succede di raro in questa mattina.
Doña Pirulina, la nonna del burattino nazionale, sta sulla porta della stanza del nipotino con un bicchiere di succo di mango tra le mani e aspetta che lui si svegli; ma Pelusín, dormiglione, non apre gli occhi perché sa che non è ancora l’orario delle tele classi.
Bebita Turulata, la sua vicina, gli invia un missile di carta sopra la rete su cui si arrampica il corallilo rosa. In un altro momento Bebita sarebbe andata con Gelasito Tirabeque e Tontolina Perendengue a svegliare Pelusín con un buon coro; ma lei rispetta la distanza sociale sino a che esisterà l’epidemia del coronavirus e sa che si deve lasciare la vicinanza per altre occasioni.
La nonna Pirula insiste: «E questo bambino viziato che non si alza! Guarda che la palma reale tanto alta chiama a far festa e i sinsonti trillano un zapateo cubano per i bambini, che oggi è il 1 giugno! Bambinello, che siamo al 1 giugno!»
Per la testa di Pelusín passano tutte le date importati: si alza di scatto, bacia la vecchietta più bella del villaggio, beve d’un sorso il succo di mango, si mette la guayabera, si annoda al collo il fazzoletto che era verde e oggi è rosso rossissimo e calza il suo cappello di yarey. Fa mangiare il maialino, tira granturco alla gallina colorata che ha dieci pulcini nuovi capricciosamente azzurri, porta l’erba alla mucca Pomposa, prende la chitarra che gli ha regalato Dora Alonso, la scrittrice più amata dalle bambine e dai bambini di Cuba, va sul tetto e canta la sua felicità per tutti: «Ancora non è luglio, anche se già c’è la sua fragranza, perché è il 1 giugno, il Giorno Mondiale dell’Infanzia!»
E un mucchio di bandiere cubane si alzano ottimiste sui tetti delle casette vicine a Tres Ceibas, la fattoria dove vive Pelusín.
Tutti sanno che non c’è niente di più importante dei bambini e delle bambine perché, come disse Martí, loro sono la speranza del mondo e la speranza si cura perché mantenga il suo verde intenso.
E di ottimismo questo paese sa, per forza, anche troppo.
Pelusín si sganascia dal ridere senza tralasciare di suonare accordi con la sua chitarra e la risata chiara e trasparente fa eco in tutta l’Isola da Cabo di San Antonio alla Punta di Maisì.
La UJC e la OPJM hanno inviato un messaggio per il Giorno Internazionale dell’Infanzia
Nel mondo, più di 600 milioni di bambini vivono in miseria e molti muoiono ogni giorno per cause evitabili.Il testo del messaggio ricorda che più di 250 milioni di bambini dai 5 ai 15 anni lavorano molte ore in dure giornate di fatica e altri 130 milioni non ricevono nemmeno un’educazione elementare
03-06 – L’Unione dei Giovani Comunisti e L’Organizzazione dei Pionieri José Martí, hanno inviato un messaggio ai bambini e agli adolescenti cubani in occasione della celebrazione il 1 giugno del Giorno Internazionale dell’Infanzia.
Cari coraggiosi, futuro della Patria, Celebriamo con molto orgoglio il Giorno Internazionale dell’Infanzia nella nostra Cuba libera. Questa data si festeggia nel mondo per ricordare i diritti dei bambini e le bambine alla salute, l’educazione e la protezione, a prescindere dal luogo in cui sono nati.
Inoltre in questo giorno richiamiamo a dare soluzioni alle necessità dei più piccoli e perché si riconosca il lavoro delle persone che ogni giorno lavorano per far sì che le bambine e i bambini abbiano un futuro migliore.
Loro sono la popolazione più vulnerabile.
Nel mondo, più di 600 milioni di bambini vivono in miseria e molti muoiono ogni giorno per cause evitabili.Il testo del messaggio ricorda che più di 250 milioni di bambini dai 5 ai 15 anni lavorano molte ore in dure giornate di fatica e altri 130 milioni non ricevono nemmeno un’educazione elementare.
Più di sei milioni soffrono per lesioni limitanti provocate da conflitti armati o sono morti in conseguenza delle guerre. Molti bambini nel mondo sono obbligati a prostituirsi, a dedicarsi alla pornografia, e altri, disgraziatamente sono utilizzati nel traffico degli organi e poi assassinati.
La realtà del nostro piccolo arcipelago è differente. Il nostro Stato garantisce la protezione dell’infanzia e veglia sul rispetto dei loro diritti.
La Rivoluzione ha creato tutta un’opera sociale dedicata a garantire la sopravvivenza, lo sviluppo, la protezione e la partecipazione della popolazione più giovane.
Il paese ha ottenuto un tasso di mortalità infantile di cinque ogni mille nati vivi. Questo risultato è possibile grazie all’amore e all’impegno che il nostro Comandante Fidel, dall’inizio della Rivoluzione, dedicò ai bambini.
La pandemia della COVID-19, colloca tutti in una situazione eccezionale.
Nonostante tutto questo, sono molte le ragioni per celebrare.
Dei 2025 casi positivi alla malattia nel paese, 225 sono bambini; nessuno è morto e le azioni d’assistenza si sono intensificate con ognuno di loro. Tutti insieme abbiamo festeggiato ogni dimissione come si fosse trattato di un figlio nostro.
Un giorno come oggi è importante anche elogiare i nostri piccoli che stanno nelle loro case e si sono adattati all’attuale scenario, anche se mancano alcune delle attività quotidiane abituali.
I nostri bambini studiano e ricevono tele-lezioni con responsabilità, giocano da soli, si mandano messaggi e disegni di speranza, applaudono i lavoratori della salute ogni sera alle nove, aiutano i familiari nei lavori di casa e dialogano con i compagni nelle reti sociali o altri mezzi di comunicazione.
Inoltre appoggiano le misure di risparmio energetico, dividono momenti con le loro mascotte e sono portavoce del dottor Duran e delle notizie quotidiane.
Più presto che tardi se stiamo attenti e obbediamo agli orientamenti delle autorità, passeremo a quella che si chiama una nuova normalità.
Certo non sarà come prima e si dovrà mantenere un’igiene forzata con misure di distanza.
Ma sino a quando giungerà il momento, ricevete nelle vostre case questi nostri auguri. Di sicuro esisteranno sempre motivi per festeggiare.
Crediamo fermamente che sarete stati piccoli eroi in tempi di coronavirus.
Contiamo con voi per continuare a crescere in una Cuba che riafferma che non c’è niente più importante di un bambino.