Cuba ed USA hanno ripreso una nuova fase nelle loro relazioni, un buon primo passo di distensione ma il processo richiederà pazienza e l’abile gestione delle aspettative, ha segnalato ieri il quotidiano The New York Times in un editoriale.
Il testo ricorda che più di mezzo secolo dopo la disastrosa invasione USA presso la Baia dei Porci, funzionari di entrambi i paesi hanno discusso “faccia a faccia” a L’Avana circa il futuro ripristino delle relazioni diplomatiche e di altre questioni di interesse bilaterale.
Secondo il Times, le due delegazioni hanno convenuto che “ci sono profonde differenze” tra i due paesi, ma rompendo la tradizionale retorica dello scontro, trattandosi in modo civile, secondo Prensa Latina.
Intitolato ‘Washington and Havana Break the Ice’ (Washington e l’Avana rompono il ghiaccio), l’editoriale sottolinea che per Cuba il principale ostacolo alla normalizzazione è il mantenimento del blocco economico, commerciale e finanziario imposto da Washington alla Maggiore delle Antille, da cinque decenni.
Osserva inoltre che la Direttrice Generale per gli USA del Ministero degli Esteri cubano, Josefina Vidal Ferreiro, ha risposto “in modo sostanziale” alle domande dei giornalisti cubani e di diversi paesi sui negoziati, ed ha aggiunto che le sue dichiarazioni sono state trasmesse dalla televisione cubana come quelle della segretaria assistente di Stato per gli Affari dell’Emisfero Occidentale degli USA, Roberta Jacobson.
Le delegazioni di Cuba e degli USA hanno tenuto colloqui ufficiali il 21 e 22 gennaio scorso, durante i quali hanno affrontato questioni come l’emigrazione illegale ed il corso verso il ripristino delle relazioni diplomatiche e l’apertura di ambasciate tra i due paesi.
I rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri di Cuba hanno ribadito, nel corso delle riunioni, che questo processo deve essere basato sul rispetto dei principi del diritto internazionale, la Carta delle Nazioni Unite e di altri strumenti che disciplinano i legami tra le nazioni.
Con un’ampia copertura della stampa nazionale ed internazionale, i negoziati, che si sono svolti a l’Avana nel Palazzo delle Convenzioni, hanno avuto come base la volontà espressa al riguardo dai presidenti Raúl Castro e Barack Obama il 17 dicembre.